Radioterapia: lettera di “Donna e Vita”

Al Presidente della Giunta della Regione Basilicata Dott. Vito De Filippo

All’Assessore alla Salute della Regione Basilicata Dott. Attilio Martorano

Al Direttore Generale Azienda Sanitaria di Matera Dott. Vito Gaudiano

Alle testate giornalistiche e radiotelevisive

 Montescaglioso, 10 gennaio 2010,

E’ trascorso più di un anno dall’impegno assunto in un incontro pubblico (novembre 2009) dal Direttore ASM dott. Gaudiano di dotare anche il nosocomio di Matera di un acceleratore lineare di radioterapia. Il modello sul quale ci si era confrontati era quello della “radioterapia in rete” nella logica di Hub & Spoke, già brillantemente sperimentata in altre regioni d’Italia, che avrebbe consentito ai tanti pazienti oncologici del materano di seguire le singole sedute di radioterapia in una struttura sanitaria prossima alle rispettive residenze, riducendo i troppi “disagi” dovuti alla necessaria assistenza familiare, le troppe “sofferenze” dovute alla condizione psico-fisica precaria che non permette spostamenti lunghi e i troppi “pericoli” dovuti all’attraverso giornaliero della strada statale 658 Potenza-Melfi ormai nota alle cronache regionali come strada della morte.

La nostra associazione da tempo chiede agli amministratori regionali ed ai dirigenti sanitari due interventi specifici:

1. l’attivazione di un acceleratore lineare di radioterapia presso l’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera affinché i pazienti oncologici solo dopo aver effettuato le visite specialistiche e gli interventi radiologici e preparatori al trattamento, rigorosamente presso il Centro Oncologico IRCCS di Rionero in Vulture, possano seguire anche nella struttura materna le singole sedute di radioterpia;

2. il potenziamento del servizio di oncologia medica attualmente attivo presso l’Ospedale di Matera le cui prestazioni vengono effettuate ancora in regime ambulatoriale.

 E’ evidente, pertanto, l’insufficienza dell’offerta sanitaria oncologica presente nel materano a fronte di una malattia purtroppo in forte espansione anche nel nostro territorio. E’ altrettanto evidente, però, che la nostra associazione non chiede una duplicazione di servizi o prestazioni sanitarie già presenti in forma specialistica ed avanzata in altre strutture regionali, ma chiede unicamente di attivare la tanto auspicata “rete oncologica regionale” affinché il paziente a cui venga diagnosticata una malattia tumorale possa fruire delle cure migliori entrando in un circuito sanitario regionale che da un lato supporti i servizi di eccellenza offerti dalle singole strutture sanitarie attraverso maggiori investimenti e dall’altro garantisca la presenza, nelle strutture più importanti e geograficamente strategiche, dei servizi minimi essenziali ad assicurare il “diritto” alla salute ed alla dignità del malato e tra questi non si può in alcun modo prescindere dall’attuazione degli interventi prima specificati. In conclusione, si spera che l’impegno già assunto nel 2009 dagli amministratori regionali e dai dirigenti sanitari con la firma di un Progetto di Rete Interaziendale trovi adeguata e tempestiva attuazione e, a tal fine, si chiede pubblicamente di conoscere lo stato dell’arte anche alla luce della discussione all’ordine del giorno in Regione Basilicata sul Piano regionale integrato della Salute e dei servizi alla persona ed alla comunità 2011/2014.

 Il Presidente

Vita Rossetti


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