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[img_assist|nid=1067|title=|desc=|link=none|align=left|width=70|height=100]Un film e due autori

Forse il film “Nuovomondo” di Emanuele Crialese non sarà considerato fra i principali capolavori dalla storia del cinema italiano, ma è senz’altro da vedere.
Il tema dell’emigrazione è affrontato senza retorica e sentimentalismi e dietro la scrittura della sceneggiatura c’è senz’altro una buona conoscenza del tema trattato. Non capita sempre.
Ad esempio gli imbrogli e i miraggi ai quali i nostri emigranti erano esposti erano infiniti e quelli ai quali si accenna nel film non erano meanche i peggiori.

Kansas Potatoes on WheelsKansas Potatoes on Wheels

Assai credibile è anche la narrazione di taglio antropologico che dà inizio alla narrazione e piuttosto originali sono le sequenze sul gioco di sguardi fra il protagonista e l’americana durante il viaggio in nave, ma i migliori risultati sono raggiunti senz’altro nel sogno del bagno nel fiume di latte.
La visione di questo film può essere l’occasione giusta per conoscere meglio la questione dell’emigrazione italiana senza sorbirsi letture storiche impegnative. Il romanzo “Vita” di Melania Mazzucco offre un panorama completo e credibile della nostra emigrazione del primo Novecento.
C’è poi John Fante, un autore italo-americano di seconda generazione. Da leggere tutto, magari cominciando da “Dago red”, i racconti pubblicati recentemente da Einaudi. Anche per capire, adesso che, paradossalmente, gli americani siamo noi, cosa possono provare i dago alabanesi, arabi, rumeni, ecc. nei nostri confronti.

America feliceAmerica felice

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4 Commenti

  1. michela

    Sono le 24:00 e rientro proprio ora dal cinema e cosa ho visto? Nuovo Mondo!
    Mi hai anticipato Cristoforo!!
    Voglio consigliarvelo vivamente.
    Mi aspettavo il solito film sull’emigrazione italiana, magari un pò retorico con intento documentaristico, ed invece ho potuto apprezzare con piacevole sorpresa questa cooproduzione italo-francese.
    E di italiano e di francese ha proprio tutto!
    La sofferenza fisica della miseria trasmessa dalla pelle nuda dei piedi sulle rocce,i retaggi ancestrali degli oracoli da interrogare solo dopo aver loro offerto un sacrificio,i volti profondi, scuri, ingenui e saggi allo stesso tempo,i paesaggi meravigliosi a dispetto di vite stentate, poi finalmente l’inizio di un viaggio che è il principio di un sogno fatto di allucinazioni di opulenza.
    L’amaro distacco (bellissima la scena della partenza della nave con la lenta divisione delle due folle, quella sul molo che rimane e quella sul ponte della nave che parte), e poi i suoni dell’Italia che sono i suoi dialetti,le sue musiche ossessive, linguaggi differenti per un unico destino..
    E poi la presenza di questa donna, elegante, distinta, “diversa” perciò tanto attraente quanto da temere e allontanare.
    Questi scambi di sguardi sul ponte, i dialoghi quasi inesistenti, la musica sulla scia de “Il favoloso mondo di Amelie”, sono pienamente francesi così come le scene noir dei corpi travolti dal maremosso…
    Ma se una diversa estrazione sociale può creare diffidenza, il destino comune non può che livellare le distante mentre ci si prende cura gli uni degli altri, a vicenda, facendo in modo che tutti siano all’altezza del nuovo mondo..
    Ma chi è che decide chi può entrare in questa terra dove tutto sembra possibile, e il lavoro è in abbondanza per tutti, dove i soldi crescono sugli alberi e dove si nuota in fiumi di latte?
    La realtà è ben diversa e fa le differenze, ma l’importante è farsi trasportare dal sogno e aggrapparsi ad un salvagente che è una carota gigante…
    ..mentre Nina Simone canta feeling good…
    Bellissima la fotografia, bellissimi i costumi, bellissime le poche musiche.
    Un film che affronta in modo nuovo e originale il tema dell’emigrazione italiana, toccando l’asprezza della miseria, la vanità delle false illusioni alimentate dall’ignoranza, ma che sa anche gustare il sogno e le sue piacevoli voluttà, perchè il desiderio e la speranza di una vita migliore ti fa vedere anche in pezzetti di legno di un gioco da tavola una casa da costruire, una speranza di un “nuovo mondo”!

    topobiche_81

    1. LomFra

      quando ho aperto questo post sapevo di avere una buona probabilità di trovare mikela, ed in effetti… ne avevamo parlato qualke settimana prima di questo film, ricordi? e alla fine mi hai anticipato andandolo a vedere senza di me… commento a caldo quindi, forse un pò troppo, non mi lascerò fuorviare dal tuo giudizio e darò il max per guardarlo con okki imparziali, anke se hai usato una terminologia così colorita e saporita da avermi inconsciamente predisposto, e brà mikè

      1. michela

        E’ un film esteticamente meraviglioso, caro LomFra, molto teatrale, curatissimo nei costumi tradizionali
        io sono un’amante di tali dettagli “estetici”!
        Ma non farti fuorviare, ne riparliamo quando sarai andato a vederlo.
        topobiche_81

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