Venosa e Banzi

Tema itinerario: Monasteri e centri storici medievali della Basilicata.

Tempi: mattino e primo pomeriggio eventuale prolungamento di un pernottamento per visita a Matera. 

Pernottamento: strutture ricettive di Montescaglioso e Matera. Pranzo: a sacco o locali tipici di Banzi e Venosa.  Cena: presso locali tipici di Montescaglioso o di Matera.

Guida ed assistenza: operatori CEA Montescaglioso ceamonte@katamail.com ( tel. 334.8360098, fax 0835.201016).

Banzi: chiesa di S. Maria Venosa: SS. Trinità (chiesa incompiuta) Venosa: SS. Trinità (particolare nell'incompiuta)

Le abbazie di S. Maria a Banzi e della SS. Trinità a Venosa. Due tra i più importanti insediamenti benedettini dell’Italia Meridionale. S. Maria di Banzi è attestata per la prima volta nell’anno 798, quale dipendenza di Montecassino. E’la più antica abbazia benedettina lucana. Nel secolo XI acquisisce l’autonomia da Montecassino e nel 1088 ospita Papa Urbano II che consacra la nuova chiesa abbaziale. La comunità benedettina è soppressa nel sec. XV ed il monastero è affidato ai Francescani che riedificano la chiesa nel 1734 utilizzando parte delle strutture medievali. Recenti scavi archeologici hanno riportato alla luce l’insediamento osco e romano su cui l’abbazia sorge e mosaici romani e medievali.

La SS. Trinità di Venosa, sorge su imponenti resti della città romana e della cattedrale protocristiana. Nel secolo XI la comunità benedettina costruisce la propria fortuna grazie a un rapporto ferreo con i Normanni. Roberto il Guiscardo elegge la chiesa a pantheon degli Altavila. Le spoglie dello stesso Guiscardo, del fratello e della moglie sono ancora conservate nella SS. Trinità. Nella seconda metà del sec. XII, i monaci avviano la costruzione di una nuova grande chiesa con abside e deambulatorio di modello francese, che però, resterà incompiuta. Nella nuova chiesa, suggestivi resti dell’anfiteatro romano, epigrafi latine ed ebraiche riutilizzate nella costruzione dell’edificio. Sul finire del sec. XIII, la comunità benedettina è soppressa ed il monastero assegnato agli Ospedalieri di S. Giovanni in Gerusalemme (i Cavalieri di Malta) proprietari dell’edificio fino al sec. XIX.

Percorso:

– Banzi: abbazia benedettina. La struttura trecentesca superstite con portali e finestre gotiche. Nel giardino, scavi co nrinvenimenti delle terme romane.

– Banzi: chiesa abbaziale. La chiesa ricostruita dai Francescani sul quella benedettina. Nell’interno l’icona bizantina della Madonna venerata dal meioevo dalle popolazioni dell’Alto Bradano. 

– Banzi: chiesa abbaziale. Scavi archeologici nella navata centrale. Resti di strutture romane e della chiesa normanna.

– Venosa: SS. Trinità vecchia. Una delle poche chiese normanne superstiti. Nell’interno le tombe degli Altavilla, pavimenti protocristiani, resti della città romana e medievale, affreschi e testimonianze dei Cavalieri di Malta.

– Venosa SS. Trinità vecchia (ingresso). Limponente portale di seconda metà sec. XIII e l’accesso alla foresteria normanna.

– Venosa SS. Trinità (incompiuta). La splendida chiesa a tre navate con absidi e deambulatorio. epigrafi romane dell’anfiteatro ed epigrafi ebraiche dalla necropoli.

– Venosa SS. Trinità (area archeologica). Battistero protocristiano. Terme e resti della città romana.

– Venosa: Castello. Museo archeologico con testimonianze romane, ebraiche e benedettine/normanne. Le imponenti strutture difensive erette dai Del Balzo.

– Venosa: Cattedrale di S. Andrea. La grande chiesa costruita dai del Balzo secondo canoni tardogotici ed aragonesi. L’icona bizantina proveniente dal monastero italogreco di S. Nicola di Morbano e la cripta affrescata.

Varianti: eventuale abbinamento con visita a Melfi o a Monticchio.


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