Pensieri in libertà …

di Piero Didio

Questa settimana avrei voluto trattare di un argomento molto più serio e importante di quello che sto per introdurre, ma lo sciopero (più che legittimo) degli operatori della società Avvenire ha messo ancora una volta in risalto un aspetto della “montesità” di cui non andare per niente fieri: la maleducazione e l’assoluta mancanza di senso civico e, in generale, di buon senso dei montesi.

Vado per gradi. Dello sciopero dei lavoratori di Avvenire, anche se non adeguatamente pubblicizzato,  erano tutti a conoscenza. Bene, il buon senso avrebbe suggerito ai cittadini di non portare per strada i sacchetti dei rifiuti organici (era martedì), si potevano benissimo tenere sul balcone per due giorni anche perchè il clima freddo di questi giorni non avrebbe creato disagi. Il buon senso, dicevo, avrebbe suggerito questo, invece cosa è accaduto: i sacchetti erano per strada a disposizione di cani e gatti che ne hanno fatto scempio riversandone il contenuto sull’asfalto. Lo spettacolo e l’immagine offerto a noi cittadini, ma soprattutto ai non montesi in visita o per lavoro nel nostro paese, era per niente gratificante. E il giorno dopo, benchè ci fosse ancora lo sciopero, questi nostri cittadini emeriti hanno continuato a portare per strada i rifiuti del mecoledì, cioè la carta e, approfittando del fatto che il giorno prima l’organico non era stato ritirato, hanno portato giù anche l’organico del giorno prima.  Ma andiamo oltre. Sempre per restare nel campo della raccolta dei rifiuti, tutti ormai sanno che l’ecocentro si è trasferito in un altro posto e che la vecchia sede in via A. Moro (ex mattatoio) è ormai  proprietà di un privato. Già in precedenza sempre la “buona” educazione di alcuni cittadini montesi aveva suggerito loro di effettuare lo scarico dei rifiuti in orario notturno o di mattina molto presto, davanti al cancello del centro. Chissà cosa avranno da scaricare furtivamente nel cuore della notte che non possono fare con la normale raccolta durante il giorno? Comunque questa buona prassi se in precedenza aveva una, sia pur distorta, giustificazione trattandosi di un ecocentro ora che il centro non c’è più continua imperterrita e a nulla valgono i cartelli fissati dal proprietario dell’immobile che ricorda che quella ora è proprietà privata e invita a non lasciare la propria sporcizia davanti al cancello. Io non voglio commentare ulteriormente l’operato di questi sporcaccioni, e qui mi fermo, perchè il fenomeno è talmente grave e diffuso che perderei il mio senso di autocontrollo e direi cose di cui forse mi pentirei. Ma, la maleducazione di noi montesi non si ferma mica solo alla spazzatura, basta guardare l’uso che i montesi fanno della propria auto. Ci passeggiano nel corso, la parcheggiano in modo che rasenta il codice penale, ci si ferma a chiacchierare bloccando il traffico e potrei continuare all’infinito. Un esempio su tutti: Via Donizzetti presso il Bar Zelig oppure Viale Giovanni XXIII nei pressi della latteria Gliro o ancora Via S. Lucia presso la tabaccheria e mi fermo nell’elenco. Bene, sul lato opposto alle attività citate ci sono  parcheggi regolari, indovinate dove i clienti parcheggiano?  Avete indovinato, sul lato opposto al parcheggio giusto davanti alla porta dei locali,  perchè attraversare la strada è un percorso troppo lungo e faticoso. Ora io vorrei fermarmi nell’elenco delle nefandezze che noi montesi perpetriamo giornalmente, una cosa però è da evidenziare: siamo dei grandissimi maleducati e con una scarsa considerazione dei diritti degli altri. La colpa? Io dico che la colpa principale di tutto questo è da attribuire alla mia generazione che non ha saputo o voluto dare ai propri figli un senso del rispetto verso il prossimo che, comunemente, viene chiamata EDUCAZIONE. E i giovani? Dai giovani sento spesso parlare di diritti, i loro, che devono essere rispettati, ma qualcuno ha mai pensato che quelli che per noi sono diritti per qualcun’altro sono doveri? e viceversa…


Commenti da Facebook

1 Commmento

  1. liberamente

    Il motivo per cui tutto ciò accade è in parte da imputare alla meleducazione, che ci sarà sempre, ma soprattutto a chi dovrebbe fare le multe. Non solo i cittadini si fermano a chiacchierare, ma anche i nostri cari vigili urbani, che dovrebbero fare le multe e controllare continuamente il traffico.  Il paese è invivibile perché non si ha il coraggio di far rispettare le regole . Perché si fanno le multe, sporadicamente, a chi non è amico o parente. Solo quando c’è il “capo” in giro c’è il fuggi-fuggi generale, invece con gli altri vigili si fa tutto con comodo.

    Per rieducare al rispetto delle regole occorre “punire” chi non le rispetta! All’inizio sarà difficile e tutti protesteranno, poi capiranno che è giusto così. Perché quando si va in un’altra città, dove magari ci sono zone a traffico limitato, si rispettano le regole, o quando si va in’un altra nazione e non si gettano carte a terra? Perché si temono le multe. Invito i vigili a farne anche tante sia per rieducare sia per portare un beneficio economico alle casse comunali.

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