La cantina – grotta dell’Abbazia

E’ormai in via di completamento l’intervento di recupero della grande cantina in grotta del’Abbazia di S. Michele e le novità sono molte. La cantina, nonostante fosse quasi inaccessibile,  era nota: si aspettava l’occasione giusta per proporre un intervento finalizzato, finalmente, al recupero anche delle cavità sottostanti l’abbazia. L’opportunità è stata colta al volo quando nel Novembre 2011 un bando del GAL Bradanica ha proposto come tema il recupero di cantine e cavità artificiali. Il Comune di Montescaglioso ha presentato un progetto come capofila, con il supporto, in qualità di partners, del Parco della Murgia Materana, CooperAttiva (CEA) ed i Comuni di Miglionico e Grottole, risultato poi aggiudicatario del bando. Le risorse del progetto sono: € 42.000,00 di contributi direttamente al Comune per interventi materiali di recupero ed € 28.000,00 per interventi immateriali di compartecipazione del capofila e dei partner. Quest’ultimo importo è suddiviso tra il Comune (impiego di personale ed eventi); Parco Murgia (eventi e promozione); CooperAttiva (gestione visite, allestimenti, eventi, promozione, sito web, ricerche catalogazione nei comuni vicini).

La cantina, dopo la rimozione dell’impressionante quantitativo di macerie depositato nelle grotte a partire dagli anni sessanta, si apprezza nella sua imponenza e nella complessa organizzazione. La galleria principale conduce nel “ Pallone “ ed in antichità costituiva l’accesso principale utilizzato anche con animali da soma. Una seconda galleria conduce verso l’esterno di Porta S. Angelo. Una terza galleria, il deposito del vino, giunge fin sotto la chiesa. Una quarta galleria permette l’affaccio e l’accesso alla neviera profonda circa 12 metri. La quinta galleria, oggi ancora chiusa, permetteva il collegamento con la cantina superiore, sotto la chiesa e la sala del Capitolo, a sua volta collegata alla cucina dell’abbazia.

Altre cavità sono la neviera coperta da una volta in tufo sulla quale sono presenti nomi di monaci, date e stemmi dell’abbazia incisi a punta di chiodo ed un pozzo di acque sorgive nel frattempo disseccatosi.  

La gradinata che sale verso l’esterno è affiancata da una canaletta che convogliava l’acqua all’interno della cavità. Le date finora individuate sono il 1732 ed il 1740. I nomi dei monaci rintracciati sono Frà Vincenzo e Frà  Giosafatte per il 1740. Quest’ultimo è attestato nel mansionario dell’abbazia di quell’anno con l’incarico di cantiniere.

Stupisce la puntuale corrispondenza tra le fonti d’archivio e quello che è stato ritrovato nelle grotte. L’attestazione più antica del complesso finora rintracciata risale al 1650. Documenti datati tra il 1735 ed il 1740 raccontano, invece, l’ampliamento delle cavità, la realizzazione della gradinata per l’accesso degli animali e lo scavo della neviera e del pozzo che si rivelò  di acque salmastre.

La cantina è scavata nel banco roccioso formato da sedimenti marini e permette anche un viaggio nella storia geologica del territorio. La rimozione delle macerie ha permesso anche di conoscere lo stato di salute del sottosuolo dell’abbazia.

Nelle settimane scorse, in vista dell’apertura al pubblico che avverrà quanto prima e dopo la messa in sicurezza delle parti visitabili, affacci, ringhiera, illuminazione, sono state organizzate visite con tre gruppi di giovani al fine di verificare le criticità nella gestione dei percorsi.

L’apertura della cantina costituisce un’importante tappa dell’ampliamento del circuito di visita del monastero. Completati altri interventi già avviati o da appaltare i tempi di visita dell’abbazia e l’appettibilità del soggiorno/pernottamento aumenteranno di molto con indubbi benefici sulla nascente filiera turistica del paese.

Il Sindaco della Città di Montescaglioso, ing. Giuseppe Silvaggi.

Gli operatori del Centro di Educazione Ambientale di Montescaglioso.

Cantina e macerie

Terza galleria dopo il recupero

Galleria principale dopo la rimozione delle macerie

Anno 1740 e firma di Frà Giosafatte

Incrocio tra le gallerie principali

Volta della neviera con stemmi dell'abbazia


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1 Commmento

  1. CEA

    Presentiamo altre foto della spettacolare cantina dell’abbazia. Abbiamo ricevuto numerose richieste sul tipo di attività previste dopo il completamento dei lavori e su eventuali ed ulteriori sviluppi dell’intervento.

    La cantina sarà utilizzata per ampliare il circuito di visita e sarà pr il momento utilizzata solo nelle parti più sicure. Servono, infatti, altre risorse per mettere in sicurezza alcuni punti nei quali si notano sgrottamenti o fenomeni collegati alle condizioni del versante est del centro storico. Gli allestimenti  presenteranno in sintesi le fasi geologiche e storiche del sito, il processo produttivo relativo al vino e l’organizazione degli spazi. Ulteriori approfondimenti saranno presentati in altri spazi dell’abbazia poichè le condizoni ambientali delle cavità, temperature basse e tasso di umidità mediamente alto, non consentirebbero la sopravvivenza di strumenti digitali o a stampa.

    Le grotte saranno utilizzate anche per promuovere le produzioni vitivinicole del territorio ed in particolare delle aziende di Montescaglioso con le quali si individueranno inziative e programmi da attuare.

    I successivi sviluppi del progetto riguarderanno oltre che l’ampliamento delle dotazioni della grotta già recuperata anche interventi sulle altre cavità ed in particolare la cantina semicrollata a valle della Sala del Capitolo ed il cunicolo di collegamento della grotta con la cantina superiore. Bisognerà poi aprire l’antica rampa di ingresso vero il cosiddetto ” Pallone “. Il recupero delle cavità pone il problema del recupero anche del ” Pallone ” che è uno spazio strettamente legato alle funzioni ed alla presenza delle cantine. Su questo tema CooperAttiva presenterà fra non molto un progetto di fattibilità da candidare ad eventuali nuovi bandi che avrà la finalità di riproporre l’orto-giardino dei monaci e quindi un grande spazio verde nel cuore del centro storico a disposizione dei cittadini ma concepito anche come ulteriore ampliamento del cicrcuito di visita dell’abbazia nel quale la componente ” paesaggio ” avrà un peso notevole. 

    Le nuove foto presentano la galleria di accesso alla neviera, gli stemmi nella neviera (riprese fotografiche particolarmente problematiche) ed una ricostruzione tridimensionale dell’organizzazione degli spazi realizzata da Annamaria Dichio.

    Galleria di accesso alla neviera

    Stemmi incisi nella volta della neviera

    Ricostruzione digitale (Annamaria Dichio)

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