L’anello forte

Non finirò mai di ringraziare i ragazzi che rendono possibile la messa in rete dei comizi per la campagna elettorale in corso.

Una quarantina di anni fa, la gente inzeppava letteralmente Piazza Roma per ascoltarli e la stessa piazza sembrava un bacile sul punto di traboccare. I comizi si ascoltavano, se ricordo bene, più o meno tutti, pur avvicinandosi o allontanandosi dal palco in base al colore dell’oratore.

Come un appassionato di calcio non accecato dal tifo, c’era un avvocato che si complimentava anche con gli avversari che se l’erano cavata bene sul “baldacchino”, qualche esponente di partito si faceva venire le coliche ascoltando ciò che diceva di lui l’oratore di turno e gli amici dovevano trattenerlo. Roba da sceneggiata.
Alla gente piaceva chi “parlava bene”, indipendentemente da cosa diceva.
Poi ognuno votava comunque per il suo partito.
In generale il coinvolgimento era così forte da far scrivere a un cronista che a Montescaglioso la lotta politica era animata da “odio teologico”.

A meno che adesso non si lancino oremus dall’altare-baldacchino e improperi e bassezze nel privato delle sagrestie di partito, sembrerebbe che i tempi dell’odio siano finiti.
Se così è, si tratta di un bene da preservare gelosamente per il bene di tutti, specialmente per far sì che alla politica attiva si avvicinino i migliori.

Non sembra, fortunatamente, essersi esaurita, la passione civile che pare animare soprattutto molti di quanti si sono accostati di recente alla politica. Soprattutto fra le donne. La grande novità è nella partecipazione di un nutrito gruppo di giovani donne a questa competizione.
Ho ascoltato con attenzione e piacere il comizio delle candidate per Progetto Montescaglioso.
Commosse e commoventi nella loro determinazione!
Una squadra della quale, chi vorrà dirigerla, dovra guadagnarsi la fiducia di volta in volta.
Storicamente, in società come le nostre, le donne sono state, ha scritto il cuneese Nuto Revelli, “l’anello forte” delle famiglie e delle comunità.
Gli uomini hanno lavorato e fatto sacrifici inenarrabili, spesso all’estero e spesso dormendo nelle baracche o in stanze sovraffollate, ma da noi sono state le madri negli anni sessanta-settanta a vedere più lontano e meglio nel futuro dei loro figli.
Posso sbagliarmi, ma ho avuto l’impressione che queste candidate siano fatte con lo stampo delle loro madri e nonne ma, grazie ai tempi, sono ancora più coraggiose di loro.
Credo che un paese come il nostro abbia bisogno di un anello forte, di chi è sicuro delle proprie capacità senza arroganza. E della concretezza di chi fa i conti con la realtà più spesso e, diciamolo, con più lucidità degli uomini.
Lo si nota anche leggendo i post delle ragazze su questo sito. Può dispiacere, ma…


Commenti da Facebook

7 Commenti

  1. viva-mente

    sempre lucido ed appassionante.. complimenti professore …

    .. e complimenti con l’architettura del testo che è eccellente …

    così come è eccellente il commento e l’argomento che hai tirato fuori …

    devo dirti che anche a me ha emozionato molto il comizio delle donne …. determinazione, chiarezza, semplicità e fattività.

    Sono convinto che comunque vada, questa campagna elettorale degli elementi di riflessione l’ha dato. Il fatto che ci sia una forte presenza delle donne nella competizione (almeno nel centrosinistra) sicuramente è positivo per la alcuni elementi nuovi che hanno posto all’atenzione dei cittadini.

    Se hai notato, i temi comuni che le oratrici hanno commentato, sono quelli rivolti ai problemi sociali, al disagio ed alle fasce più deboli, ….temi che purtroppo molte amministrazioni hanno messo in secondo piano o che adddirittura hanno sotteso in questa campagna elettorale.

    Che ben vengano le donne … aspettiamo il 28 … chissà …

    1. tm

      caro folino sono pienamente d’accordo con te che la presenza femminile in questa campagna elettorale porta qualcosa di nuovo, e sopratutto apre il futuro amministrativo a tematiche di cui la donna è certamente più sensibile di noi uomini. daltronde è da anni che nel paese da più parti si levano appelli affinchè le istituzioni si tingano di rosa aprendo i posti di rilievo proprio alla presenza femminile. Va comunque ricordato che a montescaglioso le donne da sempre sono state protagoniste della scena politica, risultando spesso determinate ed incisive.

      Le stesse occupazioni delle terre, che restano tutt’oggi uno dei momenti di maggior spessore della storia montese, non si sarebbero avute senza l’apporto essenziale delle donne montesi, e nel corso degli anni le più grandi battaglie le hanno viste sempre protagoniste ed in prima linea nel far valere con tenacia i valori di pace giustizia ed uguaglianza.

      Forse è arrivato il momento di rendere merito al lavoro svolto dalle donne, cominciando con il ricordare due grandi donne protagoniste della storia montese, di cui spesso dimentichiamo che siano esistite: MARIANNINA MENZANO E VINCENZA CASTRIA, EROINE MONTESI DELLA LOTTA PER IL LAVORO E LA TERRA.

      ciao tonino

      1. ZODD
        ringrazio in primis sua signoria Magistro , che magistralmente ci rende partecipi di scorci di storia, fecendo fermare il nostro tempo x un istante incalcolabile …in quella frazione di tempo le nostre menti pensano al passato e a tutto cio che egli era ,immagini sensazioni percezioni che la mente elabora x dare forma a dlle parole provenienti dal passato…. saremo noi a esserne infinitamente grati di tutto ciò prof. Magistro…
        x quanto riguarda la politica nel sociale , a mio avviso non è una scoperta visto ke tutti i candidati di tutta l’italia nhe parla ultimamente, e sempre secondo la mia mente perfersa è solo un modo ingannevole del sistema x distogliere le attenzioni da altri fronti spinosi … tendo presente i reali problemi che il mondo desta in questo momento , ecco dunque sbukare dalle nostre spalle eserciti che come stendando hanno i diritti dei piu deboli….mha forse vivo di troppa fatasia ma stranamente io la vedo cosi’ … una farsa che solo poki avranno il beneficio di tali e reali attenzioni….x tm
        chi sarebbero codeste cittadine montesi?
  2. Cinzia

    Cristoforo,
    apprezzo questo tuo post forse un po’ di più dei tuoi precedenti, per ovvie ragioni, ma anche perchè mi offre lo spunto per una riflessione sulla “questione femminile”.
    Senza cedere a facili e ormai superate rivendicazioni femministe, convengo con te e faccio mia la definizione di “anello forte” delle donne perchè rispecchia in pieno la condizione femminile nella nostra società e, per restringere il campo, nel nostro paese. Il modello di società patriarcale, tramandato per generazioni, costruito sulla centralità della figura del padre/uomo attorno a cui ruota l’universo familiare (penso a quando, anni fa, nei giorni di festa, seduti a tavola, noi nipoti e familiari riuniti per il pranzo, dovevamo aspettare il cenno autoritario di mio nonno per cominciare a mangiare o a quando, ancora oggi, al momento del pranzo, il primo ad essere “servito” è sempre mio padre) si sgretola, nella realtà quotidiana, davanti all’instancabile polivalenza di ruoli che la donna è chiamata a ricoprire in quanto madre, moglie, lavoratrice.
    Lungi da me proclamazioni di superiorità del gentil sesso rispetto all’uomo, rimango, tuttavia, perplessa quando una candidata sale sul palco e parla della fondazione di un “Comitato donna”, per consentire alle donne montesi un rapporto interattivo con le istituzioni. Rimango perplessa, non per l’idea in sè, ma perchè l’istituzione di un comitato di tal genere presuppone l’appartenenza ad una categoria “svantaggiata”, da proteggere, che in qualche modo deve dimostrare qualcosa a qualcuno.
    Perchè se la donna ha ancora bisogno di un comitato per potersi vedere riconosciuti i propri diritti, beh … la strada verso le pari opportunità è ancora lunga da percorrere.
    I signori uomini non istituiscono un Comitato Uomo per dialogare con le istituzioni, non hanno il loro 8 marzo semplicemente perchè non sono una categoria “protetta”. Semplicemente perchè loro non ricevono il contentino, come quello a noi destinato, per farci provare almeno per qualche minuto, l’ebbrezza di essere considerate importanti o … parola tabù … uguali.
    In una società che riconosce davvero le pari opportunità, non c’è bisogno di un Ministero per garantirle, nè di inserire nei bandi di concorso la equa e banale dicitura: “La presente selezione è rivolta a candidati sia di sesso maschile che femminile”.
    Mi piacerebbe, ma non ho la soluzione pronta per risolvere il secolare problema della (dis)parità sociale tra uomo e donna. Ne faccio una colpa a me ed alle mie “consorelle” donne: siamo noi che manchiamo di coesione, di comunione di intenti, di compattezza nella rivendicazione di un diritto sacrosanto e naturale.
    Ci accontentiamo spesso di lusinghieri contentini che ci danno il nostro momento di gloria.
    Il mio augurio, però, è che le donne candidate che dovessero essere elette, sappiano dimostrare la forza ed il coraggio che da sempre ci appartengono in quanto donne, e che venga data loro la possibilità di farlo, senza condizionamenti.

  3. vince_ditaranto

    Buongiorno Cristoforo,

    ho sempre apprezzato la sua dialettica, ho sempre letto con molto interesse ogni suo post, anche quelli su cui non ero d’accordo.

    Ho sempre notato nelle sue parole un tono “romantico”, una visione a tratti idealizzata di alcuni fenomeni, atteggiamento che molto spesso condivido e apprezzo ma che a volte, credo, distorca un po la realtà.

    Come in questo caso.

    Sono rimasto attonito nel leggere le sue parole a proposito di questi nuovi individui che si affacciano alla vita politica montese. Condivisibile l’elogio alle donne, ma credo sia davvero esagerato se riportato “nella politica locale”.

    Un uomo intelligente e sagace come lei (come dimostrato più volte in questo sito) crede davvero ad una svolta se due o tre persone nuove, anche se donne, entrano nella politica attraverso i consolidati e “vecchissimi” schieramenti che sopravvivono da anni nel nostro paese???? Mi sembra davvero qualcosa di irreale.

    Se non avessi la quasi certezza (certezza assoluta non si puo mai avere) che lei non è una persona subdola, mi verrebbe da dire che sta facendo pura propaganda.

    Senza polemiche, solo una riflessione.

     

    1. Cristoforo Magistro

      Caro Corvo,
      che dirti?
      Cosa ti aspetteresti che facessi se fossi subdolo, un atto di contrizione?

      Non mi sembra di aver mai nascosto partecipando alle discussioni su questo sito il mio orientamento politico.
      Da tempo tuttavia non credo che i santi stiano tutti da una parte e i diavoli tutta dall’altra, ma scegliere è necessario. Sempre.
      Per questo non condivido l’equiparazione, da te fatta tempo fa, tra militanti ed illusi; anche perché, se l’alternativa è limitata a questi due termini, i militanti risulterebbero dei mentitori che sanno di mentire.
      Non è così, credimi.
      La passione è diversa dall’ottusità e dalla malafede.
      Non mi aspetto che le donne di “Progetto Montescaglioso” facciano miracoli, ma considero un bel segnale di rinnovamento il loro impegno.
      Immagino che neanche loro credano più alla befana, ma sono da apprezzare perchè non hanno subito passivamente il furto di fiducia fatto negli ultimi decenni ai cittadini dalla politica.
      Credo che questo sia un atto di coraggio che va segnalato all’emulazione da parte di tanti altri.
      Sono nomi nuovi, ma soprattutto esprimono una fascia sociale e culturale e una sensibilità nuova.
      Rispondendo a Cinzia devo dire che neanche io penso che le quote rosa e l’area protetta siano da sostenere, ma le donne sono una componente sottorappresentata.
      L’ha capito benissimo, in Francia, Sarkosy.
      Allo stesso modo credo che sia importante nell’altra lista la presenza di un Piero Ditano che rappresenta con dignità e limpidezza i giovani della vostra età.
      Non si può passare la vita a lamentarsi in privato:lui sta trasformando lo scontento dei giovani in un fatto politico. Non lo conosco, ma credo che ci siano tanti come lui a Monte e fuori.
      Temo che, suo malgrado, possa contribuire al mantenimento in carica dell’attuale giunta; l’aritmetica lascia pochi dubbi al riguardo. Personalmente, idealmente, la cosa non mi fa piacere, ma pazienza.
      La cosa importante resterà il fatto che in futuro i Piero Ditano troveranno maggiore ascolto per la condizione di cui si faranno portavoce.

      Un’ultima cosa: forse sarebbe il caso di finirla di parlare di schieramenti come se fossero falangi macedoni.
      A mio avviso, soprattutto negli ultimi tempi, gli schieramenti scricchiolano paurosamente.
      Il disamore per la politica è ormai denunciato dal presidente della Repubblica e dai bambini dell’asilo ed è ampiamente giustificabile. E’ perciò necessario che gente nuova vi si accosti dal momento che la società, nessuna società, può farne a meno.
      Se posso permettermi un paragone stupido, direi che limitarsi alla critica sterile è come se un trenta-quarantenne rinfacciasse dalla mattina alla sera ai genitori di non avergli dato la nutella, le vacanze a Portofino e gli studi a Londra: forse non hanno voluto, per lo più non hanno saputo o potuto.
      In ogni caso non l’hanno fatto, ma basta: diventa tu genitore e dimostra di saper fare meglio.
      O no?

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