SGARBI UN APPORTO PER IL CENTRO DELLE ARTI MEDITERRANEE

Quando arriva da qualche parte il critico d’arte Vittorio Sgarbi fa il pienone di visite, autografi, selfie e di impegni a ritornare per questo o quell’appuntamento o per contribuire ad arricchire progetti, di taglio culturale, che possano contribuire a valorizzare i beni i di un luogo. Lui non si tira indietro, annota, fornisce contatti e con un ‘’ ci risentiamo’’ rinvia tutto alla consultazione di una agenda densa di impegni lungo lo Stivale. E così è stato venerdì 2 settembre a Montescaglioso, per la serata ‘’ Arte Monte’’ con le mostre sugli inediti poetici in pittura ‘’ Omaggio a Carlo Levi’’ e gli ‘’ itinerari, temi e ricerche nel Contemporaneo’’. La collezione privata, di dipinti leviani, curata da Domenico Toto, ha consentito di apprezzare nella sala convegni opere come ‘’Autoritratto’’, Amanti, Madre con bambino, maternità, mareggiate e altri, mentre l’altra lavori davvero interessanti per temi e tecniche espressive di Marcello Adago, Stefano Capozzo, Raffaele Guerra, Angela Lazzazzera, Francesca Macina, Giuseppe Marinelli, Claudia Resta e Maria Sciannimanico. Per i visitatori ci sono 15 giorni ancora per ammirare i lavori ospitati nell’Abbazia e Vittorio Sgarbi sensibile alle bellezze dell’arte e delle donne, come ripete da sempre e verso le quali muove un forte appeal, ha voluto visitare altre ‘’preziosità’’ dell’Abbazia. Ad accompagnarlo il sindaco Vincenzo Zito, l’assessore alla Cultura Maria Scaramuzzo e l’anima dell’Abbazia, Franco Caputo, che con una cooperattiva gestisce la fruibilità del complesso monumentale. Sgarbi e’ rimasto colpito dal Talamone, un’opera scultorea in pietra calcarea datata III secolo avanti Cristo, che doveva far parte di un edificio pubblico come era – per darvene un esempio- per la loggia delle Cariatidi di Creta. Nel 2013 è tornato a Montescaglioso, dal museo di Reggio Calabria dove era stato conservato sin dal 1925. Interesse per il Talamone che qualche montese chiama scherzosamente con altro nome, forse alludendo alla posa della statua, ma anche per gli scavi attigui che annoverano spazi anche per la fusione di una campana. Di certo il noto critico nazionale – come hanno detto il sindaco Vincenzo Zito e l’assessore alla Cultura, Maria Scaramuzzo- a Monte tornerà per contribuire con ‘’utili suggerimenti’’ a completare quel progetto (già finanziato) sul Centro di eccellenza per le arti mediterranee. Musica, Arte, laboratori, formazione e altro ancora…perché l’Abbazia dai livelli superiori agli ambienti ipogei degli itinerari delle cantine e alimentari offre tanti spunti di valorizzazione. Di certo sta raccogliendo consensi e risultati la formula promozionale, chiamiamola così, attivata dall’Amministrazione comunale per valorizzare la città e il comprensorio, senza dimenticare i rapporti con Matera capitale europea della cultura per il 2019. E poi il coinvolgimento di associazioni e altre realtà locali, per quelle che vogliano impegnarsi per ‘’Monte’’, fa il resto e con un clima di entusiasmo che si tocca a pelle. La visita dell’ospite ha fatto muovere visitatori anche dalla Puglia oltre alle presenze istituzionali e di amicizia datata con i parlamentari Cosimo Latronico e Filippo Bubbico, viceministro agli Interni che hanno accompagnato l’ospite insieme agli amministratori comunali in visita alla Chiesa Madre dedicati ai Santi Pietro e Paolo. E qui Sgarbi, armato di una potente torcia, ha illuminato le tele dell’artista calabrese Mattia Preti ( Le nozze di Cana, Adorazione dei Pastori, dei Magi realizzate dall’artista e da Giovanni Donadio di scuola veneziana. E chissà che non ci spunti un antico nascosto, magari attribuibile a Guido Reni… Sgarbi, statene certe, riflette e ritorna. Ricordate la statua di Sant’ Eufemia a Irsina? E Montescaglioso, per certi versi, è tutta da valorizzare.


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