Gomorra

Scenografia molto spartana, un cantiere edile spoglio, disseminato qua e là di secchi e sacchi di cemento, pilastri che svettano verso un cielo nero, una tela che fa da schermo e velo insieme, a sovrastare la scena. Un’unica luce centrale illumina Roberto. Benvenuti a Casal di Principe.

Chi non ha letto Gomorra può trovare a tratti faticoso seguirne la trasposizione teatrale per via della mancanza di linearità nelle vicende rappresentate sul palco. Difficile, però, che a qualcuno possa sfuggire quel senso di rabbia di cui trasudano le parole del giovane scrittore magistralmente interpretato da un arrabbiato Ivan Castiglione, ed il senso di angoscia, quasi grottesca, che trasmettono la violenza di Pikachu e l’ingenuo disincanto di Kit Kat.

Finalmente, si porta in scena la camorra. E dico finalmente perchè questo spettacolo sbatte in faccia allo spettatore qualcosa di truce, di violento, di disperato, che non ha nulla a che vedere con quelle forme deviate di mitizzazione a cui si assiste in film come Il camorrista o nella recente fiction Mediaset, Il capo dei capi.

Non ci sono carismatici boss “baciamo-le-mani” sulla scena di Gomorra; non c’è posto per uomini d’onore che uccidono e tramano e attentano e rubano e portano distruzione, ma lo fanno secondo un codice etico che ne fa degli eroi.

Camorra è crimine, morte, annullamento. Se questo spettacolo ha un merito, oltre alla bravura degli interpreti, è certamente quello di chiamare le cose con il proprio nome, coraggio di cui Saviano ha già dato prova nelle pagine del suo libro.

La violenza espressiva, verbale, fisica, nell’aggressività dei gesti e in un dialetto napoletano che si spoglia completamente di ogni poesia, impediscono che si crei quell’alone di fascino, quello spirito di emulazione intorno a personaggi che dovrebbero solo fare ribrezzo.

Purtroppo, però, accade che nei bar, in autobus, per strada ascolti i commenti estasiati della gente che la sera precedente, ha assistito all’ennesima puntata in tv della saga di Riina e ne cita a memoria le battute, quasi ammirandone la disumana crudeltà. Invece accade che attraverso cinema e televisione, nuovi miti, di sapore epico, nascano a confondere il già appannato senso del bene e del male dei nostri tempi e, per magia, Al Capone ne Gli intoccabili, don Corleone ne Il Padrino, Raffaele Cutolo ne Il camorrista si ritrovano idoli incontrastati dell’immaginario collettivo.

Nessuna forma di adulazione nè spirito di emulazione suscitano, al contrario, le creature letterarie di Saviano, soprattutto perchè di fantastico ed irreale hanno ben poco. Tuttalpiù, di fronte alla smania di diventare “uomo” attraverso il rito iniziatico del tiro al bersaglio a bottiglie di plastica disposte sul tettuccio di una 127 bruciata, di fronte ad una seducente promessa di potere attraverso lo spaccio di droga agli angoli delle strade, ad una galvanizzante sensazione di onnipotenza per aver imbracciato un Kalashnikov ed aver scaricato un caricatore contro una vetrina, alle trecento euro a settimana guadagnate per aver derubato le coppiette, si prova solo pietà.

E a volte chi suscita pietà è, già in partenza, un perdente.

 

Gomorra

di Roberto Saviano e Mario Gelardi

regia Mario Gelardi

con

Ivan Castiglione, Roberto

Francesco Di Leva, Pikachu

Antonio Ianniello, Mariano

Giuseppe Miale di Mauro, Stakeholder

Adriano Pantaleo, Kit Kat

e con la partecipazione straordinaria di

Ernesto Mahieux, Pasquale


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3 Commenti

  1. titus

    Mi rammarico di non aver potuto vedere lo “spettacolo”…
    Credo Cinzia che hai colto nel segno… la spettacolarizzazione del cancro della nostra Società….
    Dove i boss diventano i Miti, “persone” cariche di responsabilità e di decisioni…….
    Ma….Rileggendo il Tuo post mi sono riapparse le Immagini descritte in Gomorra…. Pasquale… il Sarto se non ricordo male…. Responsabile degli acquisti dei tessuti….. I Bambini Killer imbottiti di anfetamine per tenerli svegli, iniziati al Sistema… Protetti da Giubotti anti Proiettili e poi usati come bersagli per allenarli all’uso delle armi e alla paura che queste producono….
    Molte volte mi chiedo ma dove siamo Saviano Ha descritto Gomorra… Chi ci preparerà a Sodoma…
    Booo

  2. michela

    Tournée 07 > 08

    • 29 ottobre > 18 novembre Napoli, Teatro Mercadante – Ridotto
    • 23 novembre Potenza, Teatro Francesco Stabile
    • 24 > 25 novembre Bari, Teatro Kismet
    • 27 novembre > 8 dicembre Roma, Teatro Valle
    • 9 dicembre Spello (Perugia), Teatro Subasio
    • 11 dicembre Scandiano (Re), Teatro Boiardo
    • 12 > 16 dicembre Prato, Teatro Fabbricone
    • 18 > 19 dicembre Pordenone, Teatro Comunale Giuseppe Verdi – Sala prov
    • 9 gennaio Como, Teatro Sociale 10 gennaio Rivoli (To), Teatro Don Bosco
    • 11 gennaio Moncalieri (To), Teatro Civico “G.Matteotti”
    • 12 gennaio 2008 Biella, Teatro Sociale “Villani”
    • 15 gennaio Grottammare (Ap), Teatro delle Energie
    • 17 gennaio Buti (Pi), Teatro Francesco di Bartolo
    • 18 gennaio Pescia (Pt), Teatro Pacini 19 gennaio Parma, Teatro delle Briciole
    • 20 gennaio Fiorenzuola D’Arda (Pc), Teatro Municipale Giuseppe Verdi
    • 22 gennaio Marghera (Ve), Teatro Aurora
    • 24 gennaio Sinalunga (Si), Teatro Comunale “Ciro Pinsuti”
    • 26 gennaio Senigallia (An), Teatro La Fenice
    • 30 gennaio Piano di Sorrento (Na), Teatro delle Rose
    • 2 > 3 febbraio Salerno, Teatro Diana

    Peccato! le date nei posti più vicini sono già passati.

    topobiche_81

    Ps: e pensate che lo stesso autore non è potuto andare alla prima del suo stesso spettacolo per motivi di sicurezza…incredibile! questa è l’Italia, dove chi denuncia deve nascondersi e chi delinque diventa un eroe della tv!!

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