MonteInTesta su Dichiarazione Dissesto

 

La Dichiarazione di voto

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DICHIARAZIONE DI VOTO CONSIGLIO COMUNALE del giorno 16/12/2017. Dichiarazione di Dissesto Finanziario.
Presidente, Consiglieri tutti, in queste ore ho riflettuto molto su cosa sta accadendo e su quello che sarà il futuro di Montescaglioso. Il punto all’odg che si è voluto testardamente portare in discussione comprometterà inevitabilmente il futuro della nostra comunità: un ultimo accorato appello è d’obbligo rivolgervi richiamando alla memoria di tutti la storia di una Città che sicuramente avrebbe meritato amministratori più degni!
Montescaglioso è uno dei maggiori centri abitati della Provincia di Matera per dimensione demografica, importanza economica e patrimonio storico ed ambientale. La frequentazione più antica dell’area è documentata a partire dall’età del bronzo, mentre la formazione del primo nucleo abitato è attestata intorno ai secoli IX-VIII a.C. La colonizzazione greca ha trasformato l’abitato in una importante città, circondata da una imponente fortificazione, datata IV – III sec. a.c., visibile a Porta Schiavoni. Durante il dominio romano la città assume il toponimo di Civitas Severiana. Nella fase altomedievale Montescaglioso è attestata in una serie di documenti: già nel VI sec. d.c. è citata dal monaco Guidone, nel suo viaggio, descritto durante la guerra goto-bizantina; nell’893 essa è ricordata, in un documento proveniente dall’abbazia longobarda di S. Vincenzo al Volturno, come Castrum Montis Caveoso. A metà del secolo XI inizia la dominazione Normanna dell’Italia Meridionale. Il primo feudatario normanno di Montescaglioso è Roberto, nipote del celebre Guiscardo, capostipite degli Altavilla, e successivamente la città è feudo degli altri esponenti della famiglia Altavilla, tra cui Emma, figlia di Ruggero I Gran Conte di Sicilia ed ava dell’Imperatore Federico II di Svevia. La presenza normanna favorisce lo sviluppo urbano e l’incremento demografico della città, nonché l’insediamento di una grande comunità monastica benedettina, l’abbazia di S. Michele Arcangelo segnerà la storia di Montescaglioso fino al secolo XIX. La contea normanna di Montescaglioso è una delle più importanti ed estese istituzioni politico-militari dell’area apulo-lucana. Tra il XV e il XVII sec. si insediano altre comunità monastiche: gli Agostiniani, le monache benedettine della la SS. Concezione e i Padri Cappuccini. In questa fase la città diviene feudo della famiglia genovese Grillo-Cattaneo che sfruttano le risorse della nuova acquisizione e diversamente dai loro predecessori, risiedono a Montescaglioso all’interno del castello medievale. A Napoli i Grillo hanno sostenuto e protetto Torquato Tasso e quindi anche nel loro piccolo regno, non rinunciano a circondarsi di artisti. Nel Palazzo marchesale di Montescaglioso si svolgono accademie e si radunano letterati ed artisti presenti soprattutto a Matera. A partire dal secolo XVII, le famiglie più abbienti della città costruiscono le loro dimore lungo l’asse viario più importante, attuale Corso Repubblica, che diviene il luogo ove si concentrano tutte le attività più significative: i commerci, gli artigiani, le chiese ed i monasteri più importanti, i luoghi di rappresentanza. È la fase in cui l’abitato si dilata al di fuori delle fortificazioni: nelle adiacenze di Porta Maggiore (Piazza Roma) è edificata la chiesa di S. Rocco da Montpellier, proclamato patrono del paese nel 1684.
L’Unità d’Italia comporta un ingente flusso migratorio verso le Americhe e la nascita del fenomeno del Brigantaggio meridionale: a Montescaglioso è nota la banda di briganti comandata da Rocco Chirichigno detto Coppolone e dalla moglie, Arcangela Cotugno.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Riforma Agraria, ridisegna finalmente l’assetto della proprietà agraria, favorendo la nascita e lo sviluppo di una piccola e media proprietà contadina che costituisce la base per lo sviluppo economico degli anni successivi.
Voglio anche ricordare brevemente alcune delle personalità che hanno segnato la storia di Montescaglioso
Goffredo Macabeo, erede della Contea di Montescaglioso, morto nella Crociata del 1097.
Emma Altavilla, figlia di Re Ruggero II, Contessa di Montescaglioso e grande benefattrice dell’Abbazia, vissuta a cavallo dei secoli XI e XII.
Federico D’Aragona e Isabella del Balzo, Conti di Montescaglioso e nel 1496 Re e Regina di Napoli.
Altobello Persio, scultore ed autore dei capitelli dell’Abbazia e di molte altre opere a Matera tra cui il presepe della Cattedrale.
Serafino Tansi, Abate che nel 1746 pubblica la storia dell’Abbazia.
Camillo Cattaneo, della famiglia dei Marchesi di Montescaglioso, Arcivescovo di Matera per oltre 30 anni.
Luigi Loperfido, il Monaco Bianco: primo organizzatore dei sindacati di braccianti, sindacalista e predicatore battista.
Francesco D’Alessio, Docente universitario, Sottosegretario alle Finanze, si impegna per il completamento di Acquedotto Pugliese e Ferrovie Calabro Lucane nel materano.
Benedetto Casella, Generale dell’Areonautica Militare, medico ed inventore di strumenti usati nell’aviazione.
Carlo Salinari, partigiano e storico della letteratura italiana.
Padre Prosperino Gallipoli, cappuccino missionario in Mozambico, paese al cui sviluppo ha dato un grande contributo.
Giuseppe Novello, bracciante, morto durante l’occupazione delle terre nel 1949.
Pia Vivarelli, docente universitaria, storica dell’arte, alla quale Montescaglioso ha intitolato la Biblioteca comunale.
E tanti altri.
Donne e uomini, alcuni più famosi, altri meno, ma che nella loro quotidianità, con il loro essere montesi, hanno contribuito e contribuiscono a dare di Montescaglioso una immagine speciale, a farne “un gioiello d’Italia”.
Ebbene sono sempre stata orgogliosa di appartenere a questa comunità, operosa e “frizzante”. Finanche negli anni ’90, allorquando, di fronte ai gravi atti malavitosi, a tutti noi noti, i cittadini onesti, pur mortificati e preoccupati, trovarono il coraggio, la determinazione e la volontà di reagire. Singoli cittadini e associazioni di categoria ebbero la forza di denunciare sicuri di trovare al loro fianco le istituzioni.
Quella pagina buia della nostra città deve essere ricordata come un monito, MAI Più, e come una possibilità di ricominciare, occorre tenere sempre alta la “testa” e la guardia su alcuni temi.
Ebbene oggi, 16 dicembre 2017, provo imbarazzo ad essere cittadina di Montescaglioso, di appartenere ad un Comune per il quale, il Sindaco e la giunta ne decretano il fallimento.
Non mi convincerò mai che il dissesto possa essere una opportunità. Il significato in italiano è chiarissimo, è SINONIMO di fallimento[1] .
Il dissesto di un Comune non è solo una questione di numeri, di conti, ma anche di molto altro: esso rappresenta la totale perdita di credibilità e di immagine, presente e futura, dell’intera comunità! E il Sindaco ricordi che tale fallimento rappresenterà anche il suo fallimento, soprattutto allorquando vorrà fare ricadere la responsabilità su altri.
Quindi, con la dichiarazione di Dissesto Finanziario, i signori:
Vincenzo Zito, sindaco, Rocco Oliva vicesindaco, gli assessori Nunzio Nicola Brigante, Francesca Fortunato, Monica Ditaranto e Cosimo Mongelli, i consiglieri
Grazia Martinelli, Francesca Panico, Pietro Buonsanti insieme alla Presidente del Consiglio Paola Andriulli decretano il fallimento del nostro comune, entrando in questo modo nella storia di MONTESCAGLIOSO, ed è per questo che sarà ricordati.
Alla storia consegniamo il giudizio di questo vostro operato.
I sottoscritti Rosa Anna Cifarelli-Raffaele Rizzi-Gianna Racamato e Giuseppina Venezia, costituenti il gruppo Consiliare “Monte in testa”, non parteciperanno alle operazioni di voto e abbandoneranno l’aula, convinti che la dichiarazione del dissesto finanziario non sia assolutamente un atto dovuto o un obbligo, ma semplicemente il frutto di un cinico calcolo e di una scellerata decisione di Vincenzo Zito a scapito della maggioranza dei cittadini.

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  1. Montescaglioso

    MONTESCAGLIOSO (MT) –  16/12/2017

    COMUNICATO STAMPA del GRUPPO CONSILIARE di OPPOSIZIONE “MONTE IN TESTA” su Dichiarazione di Dissesto Finanziario.

    I consiglieri comunali Rosa Anna Cifarelli, Raffaele Rizzi, Gianna Racamato e Giuseppina Venezia, costituenti il gruppo Consiliare “Monte in Testa“, in occasione della seduta consiliare del 16.12.2017, in merito al punto all’odg relativo alla Dichiarazione di Dissesto Finanziario ai sensi dell’art.246 del D. Lgs. n. 267/2000, non hanno partecipato alle operazioni di voto ed hanno abbandonato l’aula, convinti che “la dichiarazione del dissesto finanziario non sia assolutamente un atto dovuto o un obbligo, ma semplicemente il frutto di un cinico calcolo e di una scellerata decisione di Vincenzo Zito a scapito della maggioranza dei cittadini. Con la dichiarazione di Dissesto Finanziario, i signori: Vincenzo Zito, sindaco, Rocco Oliva vicesindaco, gli assessori Nunzio Nicola Brigante, Francesca Fortunato, Monica Ditaranto e Cosimo Mongelli, i consiglieri Grazia Martinelli, Francesca Panico, Pietro Buonsanti insieme alla Presidente del Consiglio Paola Andriulli decretano il fallimento del nostro comune, entrando in questo modo nella storia di Montescaglioso ed è per questo che saranno ricordati. Il dissesto di un Comune non è solo una questione di numeri, di conti, ma anche di molto altro: esso rappresenta la totale perdita di credibilità e di immagine, presente e futura, dell’intera comunità! E il Sindaco ricordi che tale fallimento rappresenterà anche il suo fallimento, soprattutto allorquando vorrà fare ricadere la responsabilità su altri.” Il gruppo consiliare ha evidenziato tutto ciò che ha fatto negli ultimi 18 mesi per scongiurare la dichiarazione di dissesto finanziario. Piano di Riequilibrio Pluriennale: il Comune di Montescaglioso, all’atto dell’insediamento dell’attuale Amministrazione Zito, era in una situazione di pre-dissesto, condizione che pare essere stata completamente ignorata. Una conferma giunge dalle assunzioni effettuate (3 unità dal 14/7/ al 27/7/2016; 4 unità dal 5/9/ al 16/9/2016) nonostante il divieto imposto dalla legge; inoltre, in base alle notizie pervenute, durante tutto il 2017 non è stata richiesta al Revisore dei Conti copia della relazione semestrale sullo stato di attuazione del piano di riequilibrio, da inviare alla Corte dei Conti. Alla cittadinanza montese è stato fatto credere che il Comune di Montescaglioso avesse i soldi per fare tante cose e che solo l’incapacità amministrativa di chi aveva preceduto fosse causa di una paese ormai morto. Invece della rinascita oggi si assiste al dissesto finanziario. Il programma di riequilibrio proponeva un programma finalizzato a ritrovare l’equilibrio finanziario perso negli anni, basato su di un modo di amministrare prudente. Sarebbe bastato perseguire quel piano per ritrovarsi sulla strada del riequilibrio. Variazioni di Bilancio: l’Amministrazione Zito, per niente preoccupata di perseguire il riequilibrio, sin dal proprio insediamento si è adoperata con tutta una serie di variazioni di bilancio. Il bilancio 2016 è stato approvato dalla precedente amministrazione in data 01.6.2016 ed è stato pubblicato sull’albo pretorio in data 8.6.2016, due giorni dopo l’insediamento dell’attuale Giunta. C’è stato tutto il tempo di poterlo variare sulla base di priorità diverse rispetto ai predecessori. Un esempio è rappresentato dalla seduta consiliare del 30.7.2016: nell’occasione si è parlato del contributo Regionale di oltre € 277.000,00; tale situazione non è stata mai chiarita nonostante le continue richieste di documentazione che confermassero tale aumento di spesa corrente certa a fronte di un’entrata dapprima considerata almeno dubbia e successivamente rivelatasi inesistente. In occasione del Consiglio Comunale del 30.11.2017 la Giunta e i consiglieri di Maggioranza hanno accettato una variazione di bilancio basata su improbabili aumenti di entrate per finanziare nuova spesa corrente: nulla è stato detto circa il fiume di debiti fuori bilancio emerso nelle ultime settimane. Ci si chiede i motivi per i quali è stata approvata una variazione di bilancio che aumentava ulteriormente la spesa corrente e perché non ci siano stati accenni a quanto avvenuto il 02.12.2017, data nella quale è stata denunciata una situazione finanziaria gravissima per il Comune. Operato degli amministratori: durante l’attuale mandato gli amministratori sono stati chiamati a dare risposta a diverse domande, non rispondendo oppure fornendole in modo insufficiente: una su tutte la documentazione relativa al Contributo Regionale di oltre € 277 mila preannunciato dal Sindaco e mai arrivato; la rendicontazione dettagliata delle singole spese sostenute nel corso dell’estate 2016. In particolare quegli eventi regolarmente svoltisi ma che sembrano non essere stati mai pagati, almeno con soldi comunali; l’utilizzo di fondi regionali destinati a specifici eventi che non avevano legami con le finalità di tutela del patrimonio intangibile promosso dalla Regione Basilicata; l’origine delle sponsorizzazioni pubblicizzate sul programma delle manifestazioni estive 2016 che, probabilmente, hanno versato dei contributi che non risultano da nessuna parte nel bilancio comunale. E’ evidente che, oltre ai componenti della Giunta, anche i Consiglieri di Maggioranza debbano assumersi tutte le loro responsabilità. Operato dei Responsabili dei Servizi: si esprime tutta la delusione per il comportamento tenuto in alcune occasioni dai responsabili di settore, protagonisti di situazioni ritenute contradditorie. Il responsabile servizi finanziari bene ha fatto ad evidenziare gli squilibri in essere chiedendo lumi alla Giunta; non è stato coerente quando ha ritenuto inammissibili 2 emendamenti al bilancio di previsione per il 2017 presentati dalla minoranza. Non lo è stato quando ha sempre emesso il parere di regolarità contabile su tutti i provvedimenti di bilancio anche quando questi, a parere del gruppo consiliare “Monte in Testa”, erano irregolarità contabili. Operato del Revisore dei Conti, primo organo di controllo. Ogni comunicazione scritta è sempre stata indirizzata oltre al destinatario interessato, al Sindaco ed al Revisore dei Conti. Al primo revisore sono stati posti 4 specifici quesiti circa l’assestamento al bilancio del 2016 oltre che al contributo regionale di 277.000,00 euro senza mai ricevere alcuna risposta. Al secondo sono state evidenziate alcune questioni alle quali il suo predecessore aveva omesso risposta, non ottenendo, a distanza di oltre 1 anno, nessun riscontro. Nessuna risposta è giunta a tutte le segnalazioni, a tutte le denunce, a tutte le sollecitazioni inviate. Alla luce di quanto avvenuto si può affermare che il Revisore, come il Sindaco, Giunta e Consiglieri di maggioranza non sapevano o hanno fatto finta di non sapere o comunque hanno dimenticato che Montescaglioso si trovava in stato di pre-dissesto. Conseguenze per la Città di Montescaglioso: difficile trovare le opportunità per la cittadinanza intera che deriveranno dal dissesto finanziario del Comune: ovunque in Italia si cerca di evitare il fallimento, a Montescaglioso il fallimento viene presentato come un’opportunità. Tra le conseguenze che ne verranno: l’aumento irrevocabile per i prossimi 5 anni dell’IMU sui fabbricati dati in locazione e sui negozi che passerà dall’8,6 per mille al 10,6 per mille oltre al taglio della fascia di esenzione di € 12.000,00 dell’addizionale comunale Irpef che interessa principalmente pensionati e lavoratori dipendenti. Non è da escludere anche un aumento della tassa sui rifiuti. A questo si aggiungerà il compenso dei commissari chiamati a pagare i debiti del Comune, a sommarsi a quello degli amministratori che rimarranno in carica continuando a percepire regolarmente le proprie indennità. Con questo scenario le imprese locali, se tutto andrà bene, riceveranno il 50/60 % di quanto loro spettante. “Monte in Testa “chiede le dimissioni della maggioranza e di tutti i soggetti che hanno contribuito con le loro omissioni.

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