Il voto si avvicina…

Domenica e lunedì si vota… vorrei condividere con voi alcuni articoli e risorse interessanti che spero aiutino nella scelta, a me son serviti.
 
Cominciamo con un confronto sull’economia italiana tra centrodestra e centrosinistra:

 
Una vicenda assurda tutta italiana: da 9 anni rete4 è illegale ma continua a trasmettere grazie ai governi di centrodestra ma anche grazie a quelli di centrosinistra che, una volta al governo, sembrano sempre dimenticare le campagne antiberlusconi. La sensazione che spesso la politica sia solo un gioco delle parti è forte. L’articolo è un pò lungo e tecnico ma vale la pena leggerlo tutto:
Il caso EUROPA7
 
Travaglio e Gomez hanno scritto un libro in cui elencano i guai giudiziari di tutti i candidati di tutti i partiti. Qui trovate un sunto:
La carica dei 101
 
I Grillini insistono per il NONVOTO. Qui trovate le ragioni di Beppe Grillo:
Il non voto utile
 
Un numero enorme di importanti personaggi anche vicini a Grillo e al suo pensiero è invece contrario all’astensionismo. Su Micromega trovate parecchie interviste a riguardo. Sono tutte di uomini di sinistra. Non ho trovato nulla da parte di uomini di destra ma credo sia normale visto che l’astensionismo credo avvantaggi il PDL.
 
Infine vi riporto l’analisi interessantissima di un altro grandissimo, il politologo Giovanni Sartori:
Voto di sfiducia costruttivo


Commenti da Facebook

32 Commenti

  1. piovasco

     Sulle slide.

    Queste non presentano solo dati ma anche dei commenti, favorevoli verso le politiche del centro sinistra e negative nei confronti delle politiche del centro destra.

    Prendendo per buoni i dati (viste le fonti), si potrebbe aggiungere sulla questione dell’avanzo primario-spesa pubblica che l’aumento della spesa con conseguente diminuzione dell’avanzo potrebbe anche non essere vista come cosa del tutto negativa.

    Se la spesa è orientata verso gli investimenti, vedi infrastrutture, questa genera altra economia e posti di lavoro. Con il governo di centro sinistra si è avvertito un certo arresto verso gli investimenti (spesa) in determinati settori trainanti dell’economia italiana.

    Avere le casse piene (magari per risanare il debito) e allo stesso tempo contribuire alla stagnazione dell’economia da qualcuno non è vista come cosa salutare. 

    Ricordo che il governo Berlusconi aveva chiesto di poter depurare i dati di bilancio della parte di spesa relativa agli investimenti; certo un trucco per salvare i numeri che per la Comunità Europea sono fondamentali ma dagli effetti forse positivi.

    Riassumere tutto in modo semplicistico con commenti brevi e di parte può essere solo un aspetto della propaganda.

    Questo che cito è solo un aspetto di quanto riportato nella presentazione, se ne potrebbero analizzare anche altri es. non aver sottolineato che il debito italiano a differenza di quello degli altri paesi è in gran parte interno e così via. 

    Degli studenti più seri avrebbero potuto commentare i dati facendo dei quadri di raffronto tra gli effetti di una politica e quelli di un’altra evidenziando i positivi e i negativi. Bho? mi sembra tutto molto semplicistico.

    Grazie comunque, interessante lo stesso.

     

    è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago…

    1. ciffo

      …siamo d’accordo. Nessun dubbio che chi ha scritto quelle slide non si limita alla sola esposizione dei fatti e fa commenti parziali.
      Non era mia intenzione riportare verità assolute.
      Comunque spero siamo tutti abbastanza intelligenti da limitarci ad osservare esclusivamente i dati ufficiali riportati. E che si sia d’accordo o meno con le politiche dei governi di cdx o csx, che sia auspicabile o meno maggior spesa per far riprendere i consumi, aldilà di quanto riceviamo a fine mese in busta paga credo che nessuno di noi deve dimenticare l’enorme debito che zavorra l’Italia. Siamo in condizioni così pietose che è difficile pensare che esistano investimenti migliori di quello di eliminare i 70-80 miliardi di debito annuo che bruciamo senza che nulla torni indietro per la comunità.
      E nonostante le condizioni pietose della nostra economia tutti, sia a dx che a sx, continuano a promettere tagli alle tasse, aumenti alle pensioni, infrastrutture…. niente che si potrà fare!
      Vi invito a leggere anche un articolo del prof. Ricolfi uscito oggi su LA STAMPA:
      Dopo il voto
       

      1. piovasco

        Perfetto!! ho letto l’articolo, sono convinto che adesso il sacrificio lo deve fare la macchina burocratica (sindacati, enti, comunità montane ecc.). E’ l’efficienza della macchina pubblica che va attivata.

        Il paese da parte sua ha già dato.

        Non credo che esistano formule magiche, gli esperti sanno quello che va fatto. Il problema è che per farlo in Italia qualche pappone dovrà soccombere e non è facile.

        In GB Blair ha potuto fare quello che ha fatto perchè prima c’è stata una thatcher, analogamente all’alternanza che avviene negli USA. 

        In Italia… ? io personalmente ho perso la speranza.

        Grazie per gli spunti e a dopo il voto.

        è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago…

  2. michela

    GRANDE CIFFOLO!GRAZIE! mai come in questi giorni di riflessione voto/non voto il tuo post arriva a fagiolo!
    io sono/ero .. non lo so più per il NON VOTO, ma vedendo il video dell’intervista a Camilleri mi sono sentita molto in lui, in realtà, però, ho ancora dei dubbi e sono fortemente tentata ancora dalla prima mia decisione: il non voto, ma prima vorrei essere certa delle conseguenze …
    mi è stata data un’altra alternativa da parte di pizarrok, new entry della nostra community, e cioè presentarsi al seggio, prendere la scheda, farsi mettere il timbro e poi affermare di rifiutare la scheda in quanto non ci si sente rappresentati da nessuno e in questo caso il presidente dovrebbe far mettere al verbale la tua dichiarazione…
    c’è qualche scrutatore o presidente di seggio che può dare delucidazioni in proposito?
    maxgrafic che dici?
    topobiche_81

    1. ladyprovetta

      io non sono uno scrutatore nè un presidente di seggio ma se posso permettermi credo che il non voto e le dichiarazioni sulla scheda elettorale ecc ecc servirebbero a qualcosa nel caso in cui venissero valutate e conteggiate come espressione della volontà (o non volontà) dei cittadini, ma siccome cosi non è io ritengo che votare sia la cosa migliore da fare, e nel mio piccolo vi pregherei di farlo, per quanto mi rendo conto che è spesso difficile sentirsi rappresentati dai candidati che si hanno a disposizione.

      pensate a cosa succederebbe se un giorno vi fosse negata questa libertà.

      1. ant

        In tutte le manifestazioni elettorali, siano esse elezioni europee, politiche, amministrative o referendum, un dato mi ha sempre fatto riflettere e cioè quello della percentuale di astensione. Io, spero, per tanti motivi, che questo dato alle prossime elezioni sia pari a zero. Secondo voi il prossimo governo si sentirà legittimato a fare bene più con una bassa percentuale di astensione o più con una alta la quale, a mio avviso, passerebbe inosservata ? Sarebbe più utile per l’interesse della Nazione andare a votare o non andare a votare? Personalmente spero che a decidere sul mio futuro non sia un governo legittimato da una bassa percentuale di italiani ma sia un governo che democraticamente tutti gli italiani abbiano scelto altrimenti sarebbe da considerare un tacito colpo di Stato. L’astensione dal voto non può essere considerata solo come una mera forma di protesta ma significa spogliarsi del proprio status di cittadino e con esso rifiutare l’appartenenza ad uno Stato ed alle proprie leggi. Noi occidentali ancora non riusciamo a capire di essere privilegiati ed a valorizzare tali privilegi. Pensate ad esempio che in Iran, in Iraq, in Cina o in altri Stati totalitari si voti in maniera libera e democratica? Pensate che in questi Stati non si invidi la nostra democrazia ed il nostro diritto al voto libero? A fronte di questi interrogativi personalmente credo che l’astensione non possa rappresentare una forma di protesta perché sarebbe la meno efficace e la meno democratica. Astenersi significa dimostrarsi impotenti di fronte alla politica e rifiutare non solo di guardare in faccia alla realtà ma anche rinunciare a volerla cambiare perché è solo spegnendo la televisione che si può pensare che nel terzo mondo non muoiano più bambini per banali malattie che qui da noi si guarirebbero con una semplice puntura. Se il mondo è cambiato in positivo è perché qualcuno ha fatto o ha detto qualcosa e non perché di fronte ai problemi si è deciso di voltare le spalle, Martin Luther King insegna. Poi non riesco a capire perché proprio per questa tornata elettorale si debba decidere di non andare a votare proprio quando per la prima volta la politica sta cercando di dare un segnale positivo che a mio avviso andrebbe supportato. Quindi posso solo dire, a differenza di Ravilo, andate a votare e votate per chi vi pare. Inoltre, siccome si sta discutendo di un diritto fondamentale per il cittadino suggerisco una moratoria su questo argomento particolarmente delicato perché ci sono molti giovani ancora indecisi sul voto o non voto e penso che per un loro rispetto bisogna farli decidere in piena autonomia, secondo la loro coscienza, senza che possano essere in nessun modo condizionati dalle parole di Camilleri o dal contenuto dei vari post. Sarebbe molto deprecabile.

        1. michela

          Ant, certamente le tue parole sono belle e toccanti… lo sarebbero di più se in realtà il nostro voto valesse veramente qualcosa e se realmente “per la prima volta la politica sta cercando di dare un segnale positivo che a mio avviso andrebbe supportato” cosa che io in realtà non vedo..
          topobiche_81

          1. tm

             

            sicuramente il voto dato a due senatrici (alfonsi e palermo) non votate a montescaglioso ha pesato per risolvere il problema della targa dei savoia, quando invece sottosegretari e senatori locali se ne sono completamente disinteressati.

            pensaci bene michela.

            tm

  3. Cinzia

    Tra tutti gli spunti proposti da ciffo, in tempi di dilagante riluttanza al voto, trovo interessante l’articolo di Giovanni Sartori.

    Sono d’accordo con ant: non andare a votare non è un atto di protesta, ma un atto di rinuncia.

    Certamente ho i miei dubbi che le belle parole di ant possano trovare riscontro nella realtà di oggi, ma nondimeno si deve rinunciare ad esercitare un diritto che ogni membro di una società civile dovrebbe sentire come un dovere, perchè è su questo che si fonda il concetto di democrazia.

    Certo, ci si trova spiazzati, disarmati, sfiduciati davanti all'”offerta” elettorale, soprattutto se il bagaglio di malessere e malcontento generale che l’elettore si porta dietro, si è fatto davvero pesante e non ci si sente rappresentati da chi promette 2.500 € per il primo figlio (e poi, quando i 2.500 € finiscono, il figlio come campa? d’aria?) o da chi ha improntato la campagna elettorale sulla strategia del terrore (“Mai più clandestini sotto casa”… manco fossero immondizia) e sembra aver confuso il ruolo di Primo Ministro con quello di Cabarettista.

    Astenersi, però, significa tirarsi fuori, alzare le mani, declinare ogni responsabilità. Il che non ci rende ne’ migliori ne’ peggiori di quello che siamo; significa solo arrenderci.

  4. Cristoforo Magistro

    Cammellissimo ha individuato, a mio avviso, uno dei nodi più intricati che rendono anomala la politica italiana scrivendo: “In GB Blair ha potuto fare quello che ha fatto perchè prima c’è stata una thatcher”.
    Schematizzando molto si può dire che nella storia unitaria del nostro paese gli schieramenti di sinistra sono arrivati al governo sempre e soltanto per riparare i danni prodotti dall’altra parte.
    Sulla mancanza di una destra affidabile nel nostro paese, il discorso sarebbe lungo e complicato; ancora di più quello su una sinistra, a parole radicalissima.
    Le liberalizzazioni tentate da Bersani avrebbero dovuto essere fatte dal governo precedente, ma questo pensava a tutt’altro; avrebbero dovuto allora essere appoggiate anche dall’opposizione durante questo governo, ma i suoi esponenti hanno capeggiato la rivolta dei tassisti, incoraggiato la paralisi commerciale del paese minacciata dai padroncini, sostenuto la fronda dei notai, ecc.
    E’ stato così, mi pare, che le lenzuolate bersaniane sono diventate alla fine un simbolo della debolezza di questo governo, ma ancor più dell’anarchia socio-economica a cui si ispirano le categorie “forti” appena qualcuno prova a intaccare i loro – nell’accezione letterale del termine- privilegi.
    Intanto sta per abbandonare la scena politica, quasi insalutato ospite, Romano Prodi.
    Lo rimpiangeremo?
    La mia impressione è che è dai tempi di Ferruccio Parri che non si vedeva un galantuomo come lui alla guida di un nostro governo.

    1. piovasco

      Le categorie “forti” a mio avviso lo sono in quanto riescono a far sentire questa loro forza a prescindere dal governo in carica.

      Piuttosto c’è una politica molto debole, forse anche per mancanza di personaggi carismatici che abbiano contemporaneamente idee e capacità di trascinare.

      Ricordo che il precedente governo Berlusconi condusse la campagna elettorale con un punto rivoluzionario dal punto di vista del mercato del lavoro in Italia: la riforma dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Dopo la vittoria provò timidamente a rispettare quel punto programmatico, precedentemente presentato in campagna elettorale, ma fu travolto dalle pressioni provenienti da ogni dove e non se ne parlò più.

      In altri paesi i punti della campagna elettorale costituiscono impegno di mandato per un governo eletto, in Italia no. La ventata di liberalismo portata da Bersani purtroppo svanita nei punti più significativi, grida ancora vendetta analizzando le cause del fallimento (vedi Post di C. Magistro).

      C’è bisogno di politica forte e autorevole che non cavalchi le ondate populiste, io non ne vedo all’orizzonte, peccato.

        

      è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago…

    1. tm

       

      scusate se ripropongo il testo di questa mia canzone ma mi senbra veramente il momento opportuno

      TRE COLLI E TRE SPIGHE

      Inserito da tm il D, 25/03/2007 – 00:32

      PAESE, DOVE UN GIORNO SON NATO,

      E DOVE IL MIO CUORE HO LASCIATO,

      TRE COLLI A GUARDARE LA VALLE

      E TANTI RICORDI ALLE SPALLE,

      TRE SPIGHE COME TRE VERE AMICHE

      IL PREMIO DI TANTE FATICHE-

       

      SEI BELLO,OGNI GIORNO PIU’ BELLO,

      TI COPRI CON UN D’ORO MANTELLO,

      AGLI OCCHI DI CHI VIEN DA LONTANO

      SEMBRA CHE GLI TENDA LA MANO,

      MA SOTTO AL TUO VOLTO GIOVIALE

      NASCONDI UN DISAGIO SOCIALE-

       

      LO STADIO HA UNA NUOVA FACCIATA,

      LA PIAZZA SEMPRE PIU’ ILLUMINATA,

      ORGOGLIO DELL’ASSESSORE,

      CHE BRAVO IL NOSTRO DOTTORE,

      PECCATO CHE POI TUTTE LE SERE

      QUALCUNO SI SPARI LE PERE-

       

      IN PIAZZA DI QUEL PADRE FAMOSO,

      UN FIGLIO DI MONTESCAGLIOSO,

      HAN MESSO UNA TARGA RICORDO

      E TUTTI SON STATI D’ACCORDO

      NEL DIRE CHE BISOGNA SEGUIRE

      L’ESEMPIO DI UN COSI GRANDE AMORE-

       

      MA COME POTRA’ ESSERCI AMORE

      SE NON IMPARIAMO A CAPIRE,

      NON SERVE CONTINUARE A COPRIRE

      LO SPORCO CON UN PO’ DI COLORE,

      OCCORRE SAPER DARE RISPOSTE

      A CHIUNQUE STA CERCANDO RISPOSTE-

       

      CHE IMPORTA SE SEI DISOCCUPATO,

      LO STUDIO NON LO HAI PIU’ CONTINUATO,

      MA TANTO NON HA MICA IMPORTANZA

      SEI PRONTO PER LA MANOVALANZA,

      UNO STEREO POTRAI SEMPRE RUBARE

      IL FUMO POTERTI COMPRARE-

       

      A LORO, QUELLI CHE HANNO IL POTERE,

      IMPORTA SOLAMENTE SAPERE,

      CHE ANCORA E IN QUALUNQUE MOMENTO

      POTRANNO USARE IL CEMENTO,

      SE POI UN RAGAZZO E’ SPACCIATO

      MA TANTO ERA SOLO UN DROGATO-

       

      PAESE, DOVE UN GIORNO SON NATO

      E DOVE IL MIO CUORE HO LASCIATO,

      TRE COLLI A GUARDARE PARTIRE

      RAGAZZI CHE NON VOGLION MORIRE,

      TRE SPIGHE TRASPORTATE DAL VENTO

      RIPARTO CON IL CUORE SGOMENTO.

       

  5. drago

    L’unica sensazione che suscita questa farsa, chiamata campagna elettorale, è un disgusto che provoca rabbia.

    Sembra di essere davanti a tanti illusionisti che cercano di ipnotizzare gli elettori all’insegna di una ipocrisia spaventosa.

    Fanno campagna elettorale come se l’ Italia  fosse davvero una democrazia e fosse un paese libero. Non è così, non siamo in democrazia, ma in una dittatura strisciante e spietata. Dobbiamo ricordarlo a questi illusionisti.

    E’ umiliante vedere le piazze piene di gente a  sperare davvero che quei brutti personaggi possano aiutarci. Vi state sbagliando, perché loro non vogliono cambiare, loro godono di questa dittatura.

    Gli esempi recenti non mancano nel nostro disgraziato Sud. 

    Campania: Bassolino e la sua giunta non si sono dimessi per i rifiuti. Avete visto delle proteste incredibili da parte della casta? No. Solo frasi di facciata.La farsa si è conclusa con l’abbraccio tra bassolino e Veltroni in Piazza Plebiscito qualche giorno fa.

    Calabria:più di metà consiglio regionale inquisito: La Casta non fa nulla.

    Sicilia: dopo Cuffaro, condannato in primo grado e capolista, ecco come candidato Lombardo, stessa storia personale di Cuffaro.

    Basilicata:terremoto nella giustizia (vedi casi irrisolti). Reazioni? Mesi di silenzio colpevole da parte di entrambi gli schieramenti politici più importanti.

    Questa non è democrazia,  è totalitarismo, in cui i cittadini sono schiacciati da poteri forti con la beffa di essere depositari del potere della nazione.

    Contro questa realtà l’unica strada è protestare, magari gridando un vaffa alla Grillo, perché a pagare sono sempre i più deboli( chi muore per le discariche tossiche campane? I politici? No, i poveri disgraziati che abitano vicino alle discariche).

    Prendiamo coscienza di essere sudditi di una dittatura che non ha rispetto di nessuno.

    Mario

    1. tm

       

      caro mario sono d’accordo con tutto quello che dici e proprio perchè ho imparato a conoscerti so che ci credi profondamente e hai una rabbia in corpo da scaraventare un mondo in aria, proprio per questo credo in quelli come te che vedono le ingiustizie e non si danno pace e organizzano, manifestano si rendono partecipi di una lotta che da sempre vede giovani,donne e uomini combattere contre qualunque tipo di soppruso. Per questo ti dico che il tuo potenziale non può essere sprecato con un vaffa. alla grillo, ma merita di essere portato nei posti dove si possono combattere veramente le ingiustizie, e questi posti sono le sedi parlamentari. Io ti chiedo di unirti a noi, a quelli che non vogliono soccombere e hanno scelto di dar voce alle tante proteste dai banchi della sinistra arcobaleno nel parlamento, una nuova sinistra che partendo dal superamento degli individualismi e dalle divisioni che l’hanno caratterizzata negli ultimi tempi ponga le basi affinchè in italia si creino i presupposti affinchè anche dall’opposizione si torni a combattere per quei valori che costituiscono un bene inalienabile per l’essere umano: la democrazia e la giustizia. Io in questo progetto ci credo tantissimo e sono convinto che andrà avanti e potrà essere vincente solo se avremo con noi tante persone oneste e genuine come te.

      Qualunque sarà la tua scelta avrai sempre la mia stima perchè la stima non ha colori, la si da solo a cdoloro che credono fermamente nelle proprie idee e tu ci credi.

      con affetto tonino

    2. michela

      Caro mario, mi togli le parole dalla bocca anzi direi i pensieri dal cuore.
      ammiro la tua veemenza, io l’ho persa da un pò quando si parla di politici e in questo potrei dare ragione a Cinzia perchè potrebbe sembrare un arrendersi.
      Ho letto tutti gli inviti contro il non voto… condivisibili, giustissimi invidiabili (il tuo convincimento in particolare carissimo tm) ma non riesco ugualmente a smuovermi dal senso di conato e di estraneità che mi invita a non andare a votare..
      per il momento mi sembra l’unico modo per protestare… mi dò ancora due giorni per riflettere.
      topobiche_81

      1. ciffo

        Bisogna rispettare la scelta di chi decide di non votare. Sarà inutile e improduttiva ma è un diritto di ognuno al pari del voto. Votare in fin dei conti significa dare la propria fiducia a qualcuno. E se non si trova nessuno degno di tale fiducia è sacrosanto lasciare ad altri le scelte.
        Mi fanno sorridere quelli che guardano i non votanti quasi con disprezzo…. per assurdo a Bassolino si perdona tutto ma a un non votante no!
        Gli elettori di sinistra implorano ai non votanti di partecipare per evitare la vittoria di Berlusconi “che porterebbe l’Italia alla deriva”…. chissà perchè però quando si tratta di criticare l’indegno Mastella, di dissociarsi da D’Alema o Latorre, da Bassolino o da tutti quei personaggi che hanno portato i cittadini lontano dalla politica…. nulla! La colpa è sempre dei poveretti.
        Mario e Michela… il non voto non credo servi a molto ma se non ve la sentite bene fate a non partecipare a un teatrino che non vi appartiene. A chi vi mostra disprezzo rispondete con disprezzo ancora più marcato per la loro assenza quando c’era davvero bisogno di loro.

        1. tm

           

          ciao felice spero non ti riferisca al sottoscritto quando parli di rispetto e di disprezzo, perchè se c’è un qualcosa che non farò mai sarà quello di disprezzare qualcuno per il semplice fatto che non la pensa come me o che voti a destra o che non voti per niente. Indipendentemente dalle scelte che ognuno di noi liberamente fa dobbiamo saper che prima di essere elettori e quindi partigiani siamo esseri umani e tra esseri umani l’unico sentimento che dal mio punto di vista può esistere è quello del rispetto, della solidarietà e della fratellanza mentre sentimenti come disprezzo odio o rancore è meglio lasciarli da parte perchè fanno star male prima chi li sente e poi non sono giusti nei confronti degli altri.

          In quanto al dissociarsi dai mastella, dalema e io aggiungo anche bertinotti se ce ne fosse bisogno credo che la mia opinione la conosciate già molto bene, sono il primo a non gridare al lupo al lupo ma anche il primo a condannare malcostumi trasversali diffusi tra la classe politica italiana.

          con affetto tonino

          1. ciffo

            certo che no Tonì. Non mi riferivo nè a te nè a chiunque altro che scrive o ha scritto su questo forum. Non mi sembra nessuno abbia mai mancato di rispetto ad alcuno qui.
            Era un riferimento a situazioni che ho vissuto di persona.

  6. ASPIDE 65

    io andrò a votare.

    dopo avere letto tutti i post a riguardo , VOTO O NON VOTO ho cambiato idea domenica vado a votare ,ho deciso così perchè mi voglio assumere le mie responsabiltà verso il mio futuro e il futuro dell’ Italia. io non sò se dopo queste elezioni le cose andranno meglio o peggio per l’italia ma ho capito che non posso delegare gli altri a decidere per me quindi VADO A VOTARE  nel pieno  rispetto di chi non la pensa come me.

    almeno domani potrò dire è stata anche colpa mia ,oppure è stato anche merito mio, ma sicuramente sarà meglio di non dire niente.

     

  7. Cristoforo Magistro

    Devo far notare a Mario che scrive che “non siamo in democrazia, ma in una dittatura strisciante e spietata” che il fatto stesso che lui possa scriverlo smentisce quanto afferma.
    Tutta la sfiducia che ha accumulato nel corso del suo ammirevole impegno per i casi di giustizia negata in Basilicata, non cambia il fatto che la dittatura sia un’altra cosa.
    Forse, se la storia d’Italia dovesse essere rivisitata secondo il pensiero dei Dell’Utri, gli riuscirà difficile anche andarsi a documentare su cosa sono state le dittature passate. Forse, quando i giudici dovessero essere sottoposti a visita psichiatrica – da chi? da psichiatri di destra o di sinistra? – la giustizia funzionerà meglio e Mangano sarà riabilitato.
    Si darà anche pace e giustizia a Olimpia?

    Tutto il rispetto che si vuole per chi non vota, ma non ci si salva l’anima, né da soli né in compagnia di qualche amico, non andando a votare. Quello che in cento rifiutano di decidere sarà deciso da dieci, ma peserà sui cento: tutto qui.
    E se si ritiene che l’attuale ceto politico sia tutto da buttar via, ci si faccia sotto una buona volta e lo si rimpiazzi. Purtroppo non risulta che la gente facesse la coda, ad esempio nelle ultime amministrative, per essere candidata.

    1. LomFrAnz

      non sono daccordo con quanto dici, che il fatto stesso che lui possa scriverlo smentisce quanto afferma.

      Dico questo perchè la dittatura contemporanea non è da intendere come una dittatura alla Orwell ( o 1984), o una dittatura simile ai totalitarsimi del secolo scorso, non è una dittatura di censura, ma più una dittatura che è un riuscito connubio tra il Divide et Impera romano, le tecniche pubblicitarie e psicologiche contemporanee, il quarto potere (cioè i media) e il consumo come parvenza e illusione di libertà… Invece La libertà è partecipazione diceva Gaber!

      Non posso che essere daccordo con mario, se la gente non si organizza più e non cerca di combattere il malcostume è perchè è distratta da altro, è individualizzata, è illusa di essere un tassello insignificante, non si incontra più per le piazze a discutere costruttivamente perchè è dirottata nelle strade del consumo o del nichilismo …

      Ramingo errante

    2. michela

      Sì, ok, ok… siamo tutti d’accordo (almeno per chi è più “vicino” al mio modo di pensare) che è necessario andare a votare per evitare che si mandino per altri 5 anni mostri e marionette, ma questo è più che ovvio!!! solo un cretino o così cieco non lo capisce… speravo che si andasse oltre e cioè che si tentasse almeno di ammettere che si va a votare solo per evitare quello che per me significherebbe l’inquietudine assoluta!ormai in Italia, da quando ho iniziato a votare, è stato sempre così.
      no, non ci si salva l’anima, signor Magistro, e tantomeno ce la si salva in compagnia visto che i “capannelli” degli “amici” si incontrano sotto ben altri palchetti dei comizi… loro sì, che se la salvano!
      solo che mi fa venire veramente l’orticaria mettere una croce su una grandissima delusione … l’astensionismo non è che viene così… per sindrome del disinteresse o solo per le ultime grilliane tendenze…e neanche mi viene più sentendo le baggianate “accalappiafessi” del gruppo che qui mi si chiede e che chiedo a me stessa di andare a sostenere…
      è che in realtà non credo più che valga a qualcosa il mio stesso voto, il tempo che stiamo qui a perdere tra di noi a identificarci voto/non voto ti disprezzo/ti ammiro/condivido/….
      che ci si faccia sotto e si rimpiazzi l’attuale ceto politico “purtroppo non risulta che la gente facesse la coda, ad esempio nelle ultime amministrative, per essere candidata”.. non è proprio così, signor Magistro.nelle ultime amministrative qualche figura nuova e giovane c’era, sostenuta proprio da alcuni di questo stesso sito (mi piacerebbe in proposito ascoltare cosa hanno da dire queste giovani figure della politica montese su questi argomenti… che si noti la mia vena polemica)… è facile rigirare così la frittata… sono le stesse parole che mi dice mio padre quando non vuole ammettere che la sua generazione ci ha lasciato solo una scelta per il meno peggio.
      mi perdoni il tono acceso, ma mi sono un pò innervosita.

      topobiche_81

      1. Wiseman

         è facile rigirare così la frittata… sono le stesse parole che mi dice mio padre quando non vuole ammettere che la sua generazione ci ha lasciato solo una scelta per il meno peggio”

        Bravissima Michela….

        sicuramente, per me è il miglior messaggio che viene fuori da questa discussione, come si fa a non condividerlo? cari Cristoforo,tm e falco? vogliamo una volta per tutte capire che le idee di cammellissimo, ant,drago e lomfra, vanno sostenute e valorizzate? secondo me, quando drago accenna a “striscianti dittature”, ha pienamente ragione. Avete forse sentito qualcuno attaccare le banche, le televisioni, le assicurazioni,le finte privatizzazioni,i giornali, i tanti monopoli privati? queste sono le moderne dittature mascherate da democrazia, puoi dire tutto quello che vuoi, tanto non ti dà retta nessuno! il resto è sotto gli occhi di tutti. Mi sono sorbito tutto il faccia a faccia virtuale,ieri sera e più i capi si affannavano a tentare di convincermi, più mi allontanavo dai loro discorsi…sarà l’età!

        Comunque,a sentire:soldi per il primo figlio, aumenti di pensioni,meno tasse sugli stipendi e, infine …niente bollo auto…..beh, mi hanno convinto!

        andrò a votare!

        è solo una questione di P…..

        devo solo decidere tra: PROTETTORATO DEMOCRATICO e PROTETTORATO della LIBERTA’!

        1. tm

           

          caro wiseman vedi che io sono d’accordo in tutto ciò che sostengono drago e michela e lo avevo anche detto nel mio post precedente, concordo anche sul fatto che siamo sotto una dittatura strisciante checchè ne voglia dire cristoforo. Il punto è un altro e a tal proposito ti invito a leggere la lettera di questa signora pubblicata sul sito navecorsara alcuni giorni fa.

          ASPETTANDO IL 13 APRILE

          Non voterò per chi rinnega il proprio passato

          di Giovanna Galli

          Tra pochissimi giorni sapremo finalmente chi ha vinto. Sono mesi in cui il paese si è bloccato in questo duello che scontenta i più.

          Si va al voto con una legge ingiusta, che non consente di scegliere i nostri rappresentanti in Parlamento ma costringe a votare chi è stato scelto dal partito.

          È una legge che a parole non piace a nessuno ma l’impressione che si ha è che alla fine va bene a tutti in quanto conferisce un potere assoluto ai partiti che scelgono le persone che saranno elette.

          In tale situazione la gente è sempre più lontana dalla politica. Mai come in questo momento si è consapevoli di non contare niente.

          La lotta si è fatta ogni giorno più serrata e i due si affrontano senza risparmio di colpi.

          Tutti e due puntano alla conquista del centro e per diventare più credibili si sono liberati delle ali estreme: il Pdl ha perso la Destra di Storace e della Santanchè e il Pd ha rifiutato con sdegno la sinistra radicale.

          Per tutti e due abbiamo programmi elettorali quasi uguali, promesse di minori tasse e tanti, troppi abboccamenti con la Confindustria.

          Nessuno dei due candidati entusiasma. Chi vota Berlusconi lo fa per mandare a casa «i comunisti» e chi vota Veltroni spesso lo fa solo per non far tornare il leader del Pdl al governo. Le forze si ricompattano per battere il nemico. Ancora una volta si va ad esprimere un «voto contro» e non un «voto per».

          Sono anni che votiamo per il meno peggio, adesso facciamo fatica anche a fare così e l’astensione diventa un’ipotesi possibile.

          Per quanto mi riguarda non trovo nello scenario politico nessun partito che mi rappresenti fino in fondo. Mi trovo sempre più spesso d’accordo con le idee di Beppe Grillo e se si presentasse in lista lo voterei subito. C’è bisogno a mio avviso di aria nuova e questi politici privilegiati devono andare a casa.

          Ciononostante penso che questa volta andrò comunque a votare ancora.

          Più di qualunque propaganda mi ha convinta a farlo la grettezza e il cattivo gusto di alcuni politici. Penso a Berlusconi che durante un comizio mangia mozzarella e mortadella col chiaro intento di ridicolizzare Prodi, penso a Bossi che minaccia di imbracciare il fucile se non verranno cambiate le schede elettorali, penso alle offese rivolte al Presidente della Repubblica ma potrei continuare.

          Quando in redazione è arrivato l’invito di Paolo Sirocchi a votare Veltroni mandandogli prima una cartolina postale contenente le nostre richieste era quasi riuscito a convincermi, mi sembrava l’unica soluzione possibile. Poi però la parte più emozionale di me è venuta a galla e come in una specie di flash back ho rivisto il mio passato, ho visto mio padre che tornava con la tuta da operaio dalla fabbrica. Mi sono tornate alla mente le battaglie che sono state fatte, gli scioperi e la grande forza che veniva dal partito e dal sindacato e ho capito che non riesco a votare Pd, è troppo lontano dalla mia storia e dal tipo di società che vorrei.

          Non posso credere ad un partito che candida tra le sue liste persone come Calearo, Colaninno. Mi dispiace, il mio sarà probabilmente un voto ininfluente nella lotta tra Berlusconi e Veltroni ma credo che nella vita ci sia bisogno di fare delle scelte e dire a chiare lettere da che parte si sta.

          Non mi interessa una società fondata solo sul profitto. Non voglio stare con chi non fa niente per diminuire la forbice che si sta allargando sempre più tra i poveri e i ricchi.

          Il modello di società proposto da Veltroni non mi sembra in fondo molto diverso da quello caldeggiato da Berlusconi.

          E infine non voglio stare con chi rinnega il proprio passato, con chi rifiuta la sua storia.

          Walter Veltroni, con alle spalle anni di militanza nel Pci (ha fatto il consigliere comunale, il deputato, è stato membro del Comitato centrale, ha diretto l’Unità, è stato eletto sindaco di Roma) adesso dichiara di non essere mai stato comunista. Evidentemente ritiene un onta esserlo stato.

          Tra gli operai della Tyssen e Calearo o Colaninno mi dispiace scelgo i primi. E non mi si dica con disprezzo che non so dimenticare il passato e che sono una poverina a non capire che questi due imprenditori faranno il bene anche dei lavoratori. No, non ci credo, non credo a queste miscellanee. Ognuno faccia bene la sua parte. Alcuni anni fa ho fatto la rappresentante sindacale e ho appurato che raramente gli interessi dei lavoratori coincidono con quelli della direzione, Confindustria e lavoratori partono da due angolazioni differenti.

          Per tutte queste ragioni penso che voterò la Sinistra Arcobaleno, l’unico partito che con coerenza ha scelto la parte in cui stare.

          Pubblicato il 10 aprile 2008

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        2. ant

          Nessuno penso abbia le banane agli occhi per non rendersi conto della situazione di pseudo-democrazia in cui versa il nostro Paese e per questo comprendo benissimo il disagio manifestato da Drago e Michela, che è anche il mio. Wiseman da uomo saggio ha subito centrato il cuore del problema individuando quali sono i c.d. poteri forti che ostacolano lo sviluppo di questo Paese e che la politica è ben lungi dall’affrontare. Sono, infine, contento che anche Michela e Wiseman andranno a votare affinché anche loro contribuiscano al P-rogresso Democratico.

  8. falco

    Con queste righe, volutamente non lincate, perchè sono una risposta al “principale sostenitore della sinistra arcobaleno di questo sito, a Mario a Ciffo e a tutti coloro hanno espresso perplessità su queste elezioni:

    Come risponde a chi è ancora indeciso sul voto? “La posta in gioco questa volta è diversa da altre elezioni. Il paese ha davanti una possibilità di scelta che non ha mai avuto prima. Ad esempio, chiedetevi: “Cosa succede dopo il voto se i leader del centrodestra perdono?”. Vincerebbe la moderazione e sarebbe una svolta clamorosa per la vita politica italiana”.

    Sinistra Arcobaleno. “Abbiamo chiuso con la sinistra radicale – dice Veltroni – e abbiamo riempito le piazze e sono tornati i giovani: il paese è molto più avanti di quanto non immaginiamo. La gente vuole una sfida realistica e non ideologica”.

    Grillo e il non voto. Come risponde a Beppe Grillo e Oliviero Toscani che dicono di non andare a votare? “Sono persone che quando andrà al governo la destra si morderanno le mani. C’è un detto: se non ti occupi della politica, la politica si occuperà di te. Sono posizioni che servono per andare sui giornali. Sono dichiarazioni che da una villa si fanno comodamente. Ma poi chi paga per scelte politiche sbagliate è la gente meno fortunata”.

    Pareggio al Senato. “Questa storia del pareggio in Senato è stupenda: non ci può essere pareggio, i seggi sono 315, quindi ci sarà un voto in più e o governa l’uno o governa l’altro. Non esistono voti utili e voti inutili: l’unico voto inutile – osserva Veltroni – è starsene a casa. Tutti i voti sono utili, ma bisogna sapere che la partita è per chi prende un voto in più e, alla Camera, ottiene la maggioranza. Al Senato la situazione è un po’ più complessa, ma non è un problema di alleanze. Governerà il partito che vince. Da solo”.

    Ministro dell’Economia. “Il ministro dell’Economia del mio governo sarà una persona autorevole e di grande prestigio internazionale, che sappia tenere insieme rigore e sviluppo. Il nome lo diro subito dopo il voto”. Sarà Profumo, Passera o Montezemolo, incalza Massimo Giannini? “Può essere anche un quarto e un quinto” ribatte Veltroni.

    Tibet e Olimpiadi. “Se il Pd vincerà le elezioni chiederò agli altri paesi europei di prendere una posizione unitaria dicendo alla Cina: o la smetti o noi non veniamo. E le Olimpiadi si apriranno nel deserto della politica. L’Europa deve essere unita e usare la sua deterrenza”.

    La squadra del Pdl. “La squadra di governo annunciata dal mio avversario sembra la Juventus degli anni ’80. E’ come se l’allenatore della Juventus Ranieri dicesse che la squadra del campionato 2008 è composta da Zoff, Gentile, Cabrini. Sono tutti lì: Tremonti, Stanca, Prestigiacomo, Bossi. A fare un governo così ci si mette un secondo, se invece si vuole fare una squadra di grande innovazione bisogna trovare tutte le energie giuste”.

    Mafia. A Veltroni viene chiesto il motivo della candidatura di Vladimiro Crisafulli. “Quando sono state composte le liste mi sono informato – risponde – mi è stato detto che Crisafulli è stato prosciolto, non c’è nulla a suo carico. Siamo garantisti. E poi vorrei ricordare che il capolista in Sicilia è Lumia, e in Calabria è De Sena. Non possiamo abituarci all’esistenza della criminalità organizzata. Bisogna lottare per annientare la mafia, e giuro che lo farò con tutta la determinazione che potrò metterci”.

    Si può fare? E’ la domanda di un’ascoltatrice, elettrice del Pd. “Io penso proprio di sì – risponde Veltroni – e sarebbe uno spettacolo, anzi sarà uno spettacolo. Questo paese ha avuto nei suoi momenti migliori la forza di fare delle sorprese. Pensiamo ai referendum sulla preferenza unica. Pensiamo alle primarie quando alla mattina avevo dei sondaggi che dicevano che sarebbero venuti in 800mila e invece furono 3 milioni. Questo è un paese saggio che capisce quando si deve girare pagina. Sarà uscita da un autunno umido e bilioso”.

  9. Cristoforo Magistro

    Anche se non mi piace tirare per le lunghe le discussioni, mi sembra un dovere rispondere brevemente a Michela.
    Neanche per me questo è il migliore dei mondi possibili e anch’io sono stufo di andare a votare per evitare il peggio, ma dire che in Italia c’è una dittatura, strisciante o meno, è, allo stato dei fatti, una sciocchezza. Ci sono zone d’ombra nella nostra democrazia, possono esserci e ci sono state in passato minacce gravi alla democrazia, dobbiamo ricordarci che nessuna conquista è acquisita in eterno, ma cerchiamo di non autosuggestionarci evocando fantasmi altrimenti rischiamo di non vedere le dittature vere – e in quanto tali, è scontato, diverse da quelle passate – che dovessero arrivarci.
    Il nostro ha bisogno di diventare un “normale” paese occidentale. Non è poco dal momento che ne siamo consapevoli da una trentina d’anni e ancora non ci siamo riusciti.
    La generazione di tuo padre (probabilmente è anche la mia) non ha lasciato granchè, ma non ti vorrei intristire raccontando cosa abbiamo trovato e ancor meno affliggerti ricordando cosa avevano trovato i nostri padri.
    Io appartengo alla generazione dei ragazzini che d’inverno si prendeva i geloni e d’estate si faceva le campagne della mietitura, raccolta “gregne” e trebbiatura, che ha passato settimane a “scamare” per mal di denti non curati e quando andava alla mutua Coldiretti a Matera per la visita dallo “specialista” doveva aspettare tre-quattro ore e spesso lo specialista lo vedevi – tu, ma lui spesso non ti guardava neanche in faccia – qualche giorno dopo. Alla generazione che ha fatto cinque anni di elementari e tre di medie – io quattro – senza imparare nulla da insegnanti che sapevano poco e non avevano voglia di far niente. Con poche, preziose, eccezioni.
    Quando alle medie arrivarono “i siciliani” fu il rinascimento. In terza media ho avuto come supplente di lettere per quindici giorni Carlo Scaduto. Ricordo ancora quello che studiammo. Poi arrivò la professoressa Falcone, fascistella e tutto ma cominciò la scuola vera.
    Meglio tardi che mai: grazie, Professoressa.
    Alla generazione che ha visto per la prima volta il mare alla visita di leva in quel di Bari, ecc. ecc.
    Dirai che ti sto parlando di un’altra era geologica, ma è, appunto, solo quella di tuo padre e mia, solo quella dell’altro ieri. Cerchiamo di non farla diventare quella di un dopodomani.
    Un ultimo appunto: siamo un paese di devoti e di tifosi, dai santi alle squadre di calcio. Va, se non fosse che i costi per mettere in sicurezza il tifo pesano su tutti, quasi tutto bene.
    Perché solo ai devoti-tifosi di politica si guarda con sufficienza o aperto disprezzo?
    Ho sempre detestato i sagrestani di partito, i custodi della “fede”, le congreghe dei “noi” buoni e degli “altri” cattivi, ma perché chi distribuisce volantini o sta sotto un palco o davanti a un comitato elettorale deve essere considerato senza ombra di dubbio uno che lo fa per interesse o servilismo?

    A Wiseman: non mi sembra di dire le stesse cose delle persone cui mi associ. E – non volermene -: per i giochini di parole sui protettorati forse non abbiamo più l’età.

    1. michela

      Non mi ha intristito per niente, signor Magistro, anzi mi/ci (ne parlavamo per strada con zodd ieri) sono piaciute molte queste righe … a maggior ragione perchè mi danno la conferma di quanto detto. proprio perchè rispetto il passato della generazione che ci ha preceduto che non capisco come si facciano a sopportare determinati compromessi, proprio da parte di coloro che hanno dovuto seriamente faticare per avere un insegnamento degno, un’assistenza sanitaria umanamente rispettosa e che hanno visto la prima volta il mare alla leva a bari… quella generazione, la vostra insieme alla mia che dà per scontate troppe cose perchè le ha avute pronte fin dalla nascita, dovrebbero avere sempre un atteggiamento critico affinchè non ci si trovi l’una con le proprie conquiste defraudate e l’altra, la più givane, con una vecchiaia peggiore della nascita.
      personalissimo pensiero, come sempre.
      michela appio
      topobiche_81

    2. Wiseman

      Carissimo, volevo solo chiarire che ti avevo citato insieme con tm e falco, solo per ragioni anagrafiche (anno più anno meno), quindi niente di ideologico.

      Quanto ai giochini di parole, usati ad alto livello, nonostante l’età, pare che funzionino ancora alla grande, convieni?

      Stammi bene

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