Mostra emigrazione

Non devo nascondere una certa delusione per la vaghezza, chiamiamola così, che caratterizza molti interventi su Monte.net e per la chiusura che ha trovato da parte delle istituzioni – vogliamo chiamarle così? – quando ha cercato di accreditarsi come interlocutore-portavoce della comunità virtuale che rappresenta. Una cosa gelatinosa a definirla da sconfortati, una galassia in formazione a voler sperare che…
Ma c’è quel che c’è, e alla fine gli esiti e le prove date dal sito devono considerarsi uno specchio del momento che viviamo. Un momento di crisi e incertezze: sappiamo, o possiamo sapere, sempre più cose e non sappiamo più a quali credere e a quali no.

Credo che Monte.net un merito comunque ce l’abbia. Quello di aver rivelato speranze, delusioni, incazzature e velleitarismi della “boh generation” – è stata chiamata così, giusto?- formata dagli attuali trentenni. Credo che in tanti, convinti che Monte fosse il mondo, abbiano, fra i 18-20 anni, provato a fare quello che ai miei tempi si chiamava il giornalino. Grandi propositi, grandi speranze e poi uno-due numeri. Se andava bene. Il più delle volte, da buoni basilischi, non se ne faceva niente. Non è in passato la fattività fosse maggiore di quella attuale.
Monte.net la creatura l’ha fatta nascere, l’ha portata a tre anni – un’età ragguardevole più di quanto si possa pensare – e la tira su come può. Considerando che basilischi lo siamo ancora non è il caso di essere severi verso ciò che ha espresso. Per altro è mia convinzione che a Monte ci siano ragazzi in gamba – non i talenti di cui si favoleggia, ma persone che si costruiscono con l’impegno quotidiano – che, per modestia o per superbia o per tutte e due le cose, al sito non si sono ancora avvicinati come interlocutori.
Non è detto che non lo facciano in futuro.
Agli “operativi” che seguono il sito a vario titolo rivolgo la proposta di organizzare per questa estate una mostra fotografica-documentaria sull’emigrazione.
Si tratterebbe di tirar fuori del cassetto le foto dei nostri nonni e padri emigrati e di riprodurle con buona definizione in digitale.
Con cento immagini e brevi didascalie si avrebbe già una buona cosa.
Riusciamo a tirarle fuori?
Non importa evidenziare chi sono e a chi “appartengono” i soggetti, sarebbe più importante riportare l’anno, il luogo e la situazione.
Si potrebbe offrire un piccolo campionario della nostra secolare (1876-1976) storia migratoria riguardante le seguenti fasi:
grande emigrazione della fase 1876-1914 diretta verso Stati Uniti, Argentina e Brasile;
esodo del secondo dopoguerra verso gli stessi paesi più Canada e Australia;
emigrazione degli anni sessanta per la Germania, la Svizzera e la Francia;
emigrazione interna per Torino e Milano.
Sempre salvaguardando nel modo più rigoroso la privacy, si potrebbe aggiungere qualche brano di lettere di emigrati.
Una seconda sezione della mostra, una cinquantina d’immagini, potrebbe essere dedicata al racconto dell’arrivo e dell’inserimento degli stranieri a Monte.

La mostra si potrebbe chiamare Mont-America, Le Americhe nel cassetto, L’America ritrovata, Migra-Monte o in qualunque altro modo fra il figo e il cretino ritenuto adatto a creare attenzione.
Presumo che il costo, avendo la disponibilità di uno spazio espositivo e dei supporti, possa essere contenuto sui duecento euro per le spese di stampa.
Con una leggera autotassazione si può coprire.
Allora: per questa estate la facciamo questa cosa?

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Commenti da Facebook

12 Commenti

  1. michela

    certo che si può fare, ma una cosa che ho imparato in questi anni di attivismo reale e virtuale è che se si ha una idea la si deve portare avanti prima di tutto basandosi sulle proprie forze, cosa voglio dire: che aspettare che siano gli altri ad organizzare una proposta venuta da noi e poi lamentarsi perchè GLI ALTRI non l’hanno organizzata porta al nulla(come spesso è avvenuto in questo sito). il mio è un invito a farla la mostra, signor Magistro, senza aspettarsi troppo da noi utenti poichè ognuno ha le proprie cose da fare, purtroppo, c’è il sostegno e l’entusiasmo quello sì. questa non vuole essere una critica ma una esortazione a chiunque voglia fare qualcosa a muoversi in prima persona.
    topobiche_81

    1. Cristoforo Magistro

      Sagge parole, signora Michela.
      Niente armiamoci e partite.
      Nel caso non si fosse capito dalla proposta da me fatta, voglio chiarire che sono disposto a curare la mostra in ogni sua fase, ma desidero che vi partecipino anche altri.
      Ciò che vorrei sapere però è quanta gente metterebbe a disposizione vecchie foto di parenti emigrati da riprodurre in digitale. Una volta avuta la disponibilità, potrei riprodurle io stesso. Sul luogo, cioè senza che il materiale lasci la casa del proprietario.
      Potrei occuparmi anche della stampa e della redazione di una scheda di un paio di pagine e delle didascalie, ma se c’è qualcun altro che vuole farlo al mio posto o insieme a me, ben venga.
      Ho bisogno di sapere se è disponibile uno spazio per la mostra che potrebbe tenersi presumibilmente fra il 10 e il 25 agosto.
      A questo e al reperimento di supporti sui quali sistemare il materiale dovrebbe invece pensare qualcuno che sta a Monte.
      Resto a disposizione per altri chiarimenti. Per comunicazioni fare riferimento a Cinzia.

      1. Cinzia

        Cristoforo,
        credo che per come hai posto la questione dell’organizzazione della mostra, da parte di noi utenti l’impegno sia minimo. Quindi, ritengo la tua un’idea fattibilissima.
        Vorrei chiederti se possono essere interessanti ai fini dell’iniziativa anche foto risalenti agli anni ’70. La mia famiglia ha una storia di emigrazione negli Stati Uniti abbastanza recente. Potrei mettere a disposizione materiale di quegli anni.

        Grazie
        Cinzia

        1. patty

          Complimenti per la proposta,chiederò a mio nonno se ha delle foto, se riesco a recuperare un pò di materiale lo passo molto volentieri. Inoltre stavo pensando che la mostra sarebbe ancora più suggestiva se accompagnata da musica popolare,oppure arricchita da oggetti, come ad esempio le valige che si usavano per partire… creare una sorta di mostra/percorso, far rivivere il distacco di allora, la sofferenza la discriminazione che hanno subito i nostri cari…Oppure portare un confronto con l’attuale società.. dove non c’è più  ” un’ emigrazione di braccia , ma di menti … “

          Ricordo una mostra fotografica abbastanza recente, molto bella, ma spoglia.. povera di emozioni. Sarebbe invece bello trasmettere emozioni attraverso le foto..    

          Patrizia

          1. Cristoforo Magistro

            Per ora ringrazio Cinzia e Patrizia per la disponibilità, spero che altri si aggiungano. Quello proposto era una schema che si può modificare sulla base del materiale che si reperisce e quindi ben venga l’emigrazione anni settanta. Sì, si possono senz’altro aggiungere oggetti che hanno a che fare col tema, far andare in sottofondo della musica in carattere e proiettare immagini di italiani in America. Ne ho già parecchie. Non dovrebbe neanche essere difficile mettere insieme un cinquanta-cento scatti sugli immigrati a Monte per fare – che so! -un concorso a giuria popolare (i visitatori danno un voto) aperto a chiunque voglia esporre foto fatte da lui. Intanto comunico che i signori Menzella hanno offerto i locali del Borgo Ritrovato come spazio espositivo. Se il materiale è abbondante si può pensare a dislocarlo in due luoghi, il Borgo e una sede più centrale lungo il corso.

          2. nemesi

            la proposta di cristoforo mi sembra fattibile e quella di patty di accompagnare il tutto con oggetti è accattivante! leggendo il post avevo pensato anch’io ai locali del trappeto o del borgo che richiamano anch’essi la voglia di restituirci la storia del nostro paese.

            personalmente non credo che antenati della mia famiglia, almeno che io sappia, siano mai emigrati e non vi nascondo che potrebbe essere un modo per indagare sulle mie origini…

            forse non posso darvi aiuto per la raccolta di materiale ma mi piacerebbe molto collaborare con voi per avvicinarmi e conoscere piu a fondo la nostra storia.

            ad agosto contate pure su di me!

  2. CEA

    Piena disponibilità del CEA alla realizzazione della mostra sull’emigrazione. Disponibili pannelli con fondo in cartone pressato e lastra di plexiglas con varie dimensioni. Bisogna controllare in magazzino il numero. Disponibile anche fotocopiatrice fino a formato A3  e computer (ma quest’ultimo un pò zappa vecchia), televisore e proiettore digitale. L’area di allestimento può essere lo spazio per le mostre nell’abbazia già attrezzato per appendere pannelli. Bisognerebbe, però, segnalare subito la cosa all’Assessore alla Cultura, Zaccaro, poichè in quel periodo (Agosto) ci sono molte richieste per esposizioni di dipinti etc. Anzi consiglierei di indirizzare le opere di quanti dipingono ed espongono in quel periodo proprio sul tema dell’emigrazione. E’valore aggiunto perchè le mostre tipo ammucchiate generaliste, fatte finora in  abbazia, effettivamente hanno poca qualità. Sono del parere anche di attualizzare il tema con qualche segmento dedicato alle comunità di emigrati insediate a Montescaglioso o alla emigrazione giovanile di cervelli etc. Nei nostri archivi, forse ancora conserviamo materiali digitali elaborati durante gli scambi giovanili degli anni passati. Da valutare anche una festa in piazza con la collaborazione dei nuovi emigrati. Per due anni in Piazza Racamato ha avuto un bel successo la serata organizzata con la comunità del Marocco. Attendiamo ” istruzioni “. Franco Caputo (CEA Montescaglioso).          

  3. For Peace

    Sono il nipote di un’emigrante d’eccezione ROCCO DITARANTO, che nei lontani anni 60 ha organizzato il viaggio delle donne/famiglie montesi per la Svizzera, per scappare dalla miseria. Già nel 2005 insieme all’associazione Azione Diretta (cultura) abbiamo ricordato il fenomeno dell’emigrazione montese (in abbazia) con una piece teatrale. Con ciò voglio congratularmi per l’iniziativa che sicuramente è valida. Piuttosto però proporrei di ampliare l’evento e di sviluppare con i nostri grandi politici invitati per l’occasione, (nel corso dell’iniziativa) un dibattito sul perchè si scappa dalla Basilicata ancora in troppi? In caso vogliate una testimonianza IO CI SARO’.

     

  4. ciffo

    Emigrazione, un fenomeno (piaga?) che è una delle costanti della storia del nostro paese. E’ un pò che Cristoforo cerca di sensibilizzarci su questo tema. Purtroppo credo che noi tutti non abbiamo dato l’attenzione e la disponibilità che un tema così importante meriterebbe.
    Nonostante l’adesione di alcuni si rischia anche questa volta di far cadere la cosa nel nulla. Affidarsi alla buona volontà degli utenti difficilmente porterà risultati. Io per primo ho voglia di aiutare ma poi succede sempre qualcosa e mettermi in giro per parenti, telefonare, scartabellare tra le vecchie foto diventano cose da rimandare a domani. Io propongo di fare qualcosa di più preciso e diretto, più organizzato.
    – Creiamo un team. 2-3 persone… non volontari “aggratis” ma ragazzi volenterosi da premiare con qualche centinaia di euro
    – manifestini da appendere per il paese
    – volantinaggio e richiesta di appuntamenti porta a porta soprattutto con anziani per acquisire il materiale
    – premi a chi spontaneamente porta il proprio materiale
    – un locale di riferimento (spero che ottica adamin suglia si offra) per raccogliere il materiale e richieste
    – ricerca sponsor
    – richiesta collaborazione ad associazioni (la proloco credo abbia parecchio materiale fotografico)
    Con Cristoforo supervisore, 2 ragazzi che si impegnano poke ore al giorno per un mesetto, un paio di noi volontari credo la cosa si possa fare.
    I soldi li prendiamo dagli sponsor e dal fondo cassa… e qui ovviamente chiedo ad admin se è d’accordo ma soprattutto agli utenti come maxgraphic, zodd, pierocarona che hanno contribuito più di altri a creare il fondo cassa.
    Se siete d’accordo il primo vero passo è indivividuare i 2 ragazzi. Qualcuno si offre? Magari anche i non utenti… scrivendo in privato a info@montescaglioso.net
     
    Infine se la cosa va in porto sono d’accordissimo con 4peace sulla opportunità di un incontro per parlare dell’emigrazione moderna.

    1. LomFrAnz

      Nel caso non si riuscisse ad aggregare personale, vi illustro un modo molto più facile e concreto:

      la mediateca di montescaglioso, tra i suoi servizi, offre ai soci tesserati anche la disponibilità e il supporto (logistica, volantini pubblicitari, spazio fisico , personale specializzato…) per organizzare eventi di qualsiasi tipo! In questo caso, trovo facilmente realizzabile una mostra nel largo dei mietitori e nei locali della biblioteca…

      Quindi se il signor magistro fosse interessato, può mettersi in contatto con la mediateca e realizzare l’evento in modo semplice e veloce.

      Dico questo perchè, in quanto socio tesserato, mi sto trovando molto bene in alcune cose che stiamo realizzando con il network online “treenet”.

      Un altro esempio avverrà sabato, la mediateca, infatti, ha offerto supporto (volantini e realizzazione di un filmato) ai pionieri della croce rossa per un laboratorio artistico dedicato ai bambini, è bastato il tesseramento del dirigente della croce rossa di montescaglioso…

       

      Ramingo errante

  5. Cristoforo Magistro

    Scrivo molto in fretta.
    Sarà più o meno ricca, ma la mostra mi impegno a farla comunque.
    In mancanza di fotografie di montesi, il fenomeno sarà presentato attraverso una sintetica documentazione d’archivio e immagini di gente d’altri paesi lucani.
    Credo anche che da Monte alla fine qualcosa arriverà. Capisco che non tutti abbiano voglia di impegnarsi pubblicamente.
    Per evitare imbarazzo a chiunque punterei su foto di gente non riconoscibile.
    Non servono capolavori di arte fotografica, si tratta di documenti.
    Vanno bene anche quelle fatte per essere mandate in America al parente emigrato. In alcuni casi ci sono ingenui fotomontaggi con l’assente che compare nella foto di famiglia.
    Per evitare confusione direi di raccogliere la disponibilità di chi ci sta. Poi in estate, se non ha cambiato idea, si fanno le riproduzioni. Direi a chi vuole collaborare di far capo a Cinzia o ad Aldo o di scrivermi.
    Ringrazio il CEA per la disponibilità a fornire i pannelli.
    Quanti sono e quanto son grandi?
    Non ho nulla contro eventuali iniziative a latere, ma non voglio occuparmene. Non metterei comunque troppa carne al fuoco.
    E’ gradita la collaborazione di un paio di residenti.

    1. Wiseman

      l’ottica adamin suglia, ( i like it, Ciffo) pronta a raccogliere tutto il materiale, inoltre ove necessario, siamo a completa disposizione per eventuali riproduzioni ed ingrandimenti fotografici, (gratis solo per la mostra) e per qualsiasi supporto tecnico. Diamoci da fare!

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