L’aborto

Forse non tutti sanno cos’è l’aborto!
Qualche settimana dopo il concepimento abbiamo solo un’insieme di cellule? Scopriamolo insieme..

ATTENZIONE N.B.: La visione del materiale video dI youtube contenuto successivamente, non è consigliata ai bambini o a persone facilmente impressionabili
 


Commenti da Facebook

25 Commenti

  1. Post Scriptum

    Mi stupisce che si tratti il tema dell’aborto con simili argomenti.

    L’interruzione volontaria di gravidanza non è un gioco, non è una passeggiata, non è un video preso da youtube.

    L’aborto costa fatica, dolore, sangue, lacrime.

    La campagna terroristica intrapresa dalla chiesa per affrontare certi delicati argomenti è ripugnante, subdola.

    E mentre il Papa va in giro con la “papa-mobile” e noi ci abboffiamo di tortellini e ci chiediamo se l’embrione è da considerarsi vivo o meno, OGNI CINQUE SECONDI UN BAMBINO MUORE DI FAME…OGNI ANNO SONO SEI MILIONI!

     

     

     

     

    1. sweet77

      Caro Post Scriptum,queste sono immagini strazianti delle nostre brutali realta’;Purtroppo,per quanto riguarda l’aborto che sia legale o meno e’ un fatto di coscienza e queste immagini toccano solo la coscienza di chi una coscienza gia’ ce l’ha,chi non ha scrupoli a uccidere un bambino se pur in prima fase embrionale come puo’ preoccuparsi di un video su you tube?Proprio stasera ne parlavo,c’e’ troppa cattiveria,ma io non penso che sia colpa di quelle immagini che tu hai associato per far capire il punto,quanto di tutte le istituzioni che molte volte hanno raccolto e non hanno dato,distribuito,a nome di tutte quelle persone che nel loro piccolo volevano cambiare le cose…..

  2. falco

    Il buon Max in maniera ingenua pubblica questo video.

    Chi lo ha realizzato, manco a farlo apposta di matrice spagnola, ultimo baluardo della santa inquisizione, lo ha fatto per incutere terrore nella gente.

    Ci si dimentica che il referendum sull’aborto a suo tempo venne proposto, prima, e poi ratificato dalla gente perchè stanchi dell’ipocrisia che nonostante fosse vietato veniva praticato, clandestinamente, in due maniere:

    – Chi aveva soldi, presso gli ambulatori privati degli specialisti;

    – Chi non aveva soldi, ed era la stragrande maggioranza, presso le case  delle mammane, vittime di strumenti di fortuna tipo lunghi ferri accuminati e prezzemolo a volontà. Inutile stare qui a dire quale potesse essere il rischio a cui ci si sottoponeva.

     

  3. Silvia

    Caro Max è vero che molti non si pongono il problema di cosa sia l’aborto…è vero anche che sull’argomento ci sono studi e commissioni di medici che si occupano di bio-etica ovvero di quella disciplina che cerca di mettere assieme scienza e morale e che da anni cercano di trovare una definizione eticamente corretta al conflitto tra abortisti e antiabortisti…ma vorrei che prima di scandalizzarsi di quello che accade quando si procede ad un aborto tu pensassi a queste cose:

    1. Come mai una donna decide di abortire? a volte lo fa per superficialità, perchè ha vissuto un’esperienza sessuale le cui conseguenze sono state “un errore” o perchè non ha tempo di avere figli, altre volte invece lo fa per disperazione, perchè la gravidanza è frutto di una violenza (anche domestica) o perchè la donna vive in condizioni economiche disperate e non ha alcun sostegno (economico e psicologico) o perchè vive una situazione lavorativa che non le permette di fare entrambe le cose ma le impone una scelta (o la gravidanza e niente soldi o il lavoro).

    2. Quando ha deciso cosa accade? la donna deve rivolgersi al proprio medico o ad un centro medico o a un consultorio, viene visitata, viene accertata la gravidanza e le dovrebbe essere fornite tutte le informazioni necessarie affinchè la donna possa conoscere le “alternative” assistenziali che potrebbero aiutarla a portare a termine la gravidanza. In realtà la donna deve prima di tutto trovare qualcuno che le possa spiegare, senza demonizzare l’aborto, i pro e i contro della decisione di interrompere o di proseguire la gravidanza (sottolineo che la 194 prevede uno stanziamento di fondi annuale ai consultori a sostegno della sua applicazione…) Poi la donna deve farsi rilasciare un certificato che attesti la gravidanza e la richiesta di procedere con l’aborto. Con questo foglio il medico che lo rilascia deve invitare la donna a “soprassedere” all’operazione almeno per 7 giorni. Una volta passati 7 giorni la donna deve trovare un centro autorizzato e soprattutto trovare un medico (e tutto lo staff necessario per l’intervento..) non obiettore.

    3. Cosa succede dopo? la donna viene lasciata tornare a casa dopo la necessaria degenza post-operatoria e…nulla…la legge non prevede alcuna assistenza o sostegno psicologico obbligatorio alle donne dopo l’aborto con la conseguenza che se la donna non ha altre persone accanto o se la scelta di abortire era dovuta a violenza o a situazioni di gravissimo disagio sociale, la stessa si ritrova sola nel disagio e con una condanna di assassina sopra la testa (perchè di fatto è questo il pensiero degli anti-abortisti..)

    4. Cosa accadrebbe se fosse data effettiva applicazione alla 194? la 194/78 prevede che alla donna che richiede l’aborto siano presentate soluzioni di sostegno economico o psicologico che possano consentirle serenamente di portare a termine la gravidanza e vivere con serenità la maternità. Queste soluzioni vanno dagli aiuti economici per le madri in difficoltà al sostegno degli assistenti sociali. In realtà gli aiuti economici sono limitati (basta pensare all’entità degli assegni familiari…) ed il sostegno psicologico è più sulla carta che effettivo e, a volte, si limita a “costringere” la gestante a farsi assistere sino al parto e poi, se le sue condizioni non sono mutate, a vedersi togliere il figlio per inidoneità…

    In conclusione occorre pensare alla questione “maternità” nel suo complesso e non al momento dell’aborto perchè questo è solo una fase di un percoro il più delle volte straziante e spesso pieno di rabbia perchè non sempre mettere al mondo un figlio o no è frutto di una scelta consapevole ma spesso è una scelta obbligata…secondo me se si iniziasse veramente a sostenere la maternità dal concepimento al parto e poi oltre per tutta la crescita dei figli allora non sentiremmo più parlare di aborto

    1. gianni

      Più volte è stato trattato l’argomento dell’aborto su questo sito. Quello che personalmente ho notato è una certo approccio ideologico alla questione. Posso capire l’atteggiamento dei cattolici che da sempre son stati contrari all’aborto ma quello che non capisco è l’atteggiamento di chi cattolico non è. A me sembra che chi non è cattolico debba per forza di cose essere contrario a qualsiasi opinione della chiesa (in particolare di quest’ultimo papa). Mi dite dove posso trovare un “non-cattolico” che possa ritenersi anche un non-abortista? Questo mi sa che oltre ad essere il paese delle mezze verità (come dice la Nannini) è anche il paese delle facili equazioni: Anti-cattolico = abortista. Una cosa non riesco a capirla. Perchè parlate di ingerenza della chiesa nei confronti dello stato italiano quando il papa parla di aborto? Perchè vi lamentate del fatto che il papa non ha speso una parola contro la pena di morte negli Stati Uniti? Secondo voi non sarebbe stata anche questa una ingerenza nei confronti di una legge dello stato? 

      Chiaramente questa visione così ideologica non aiuta a risolvere il problema dell’aborto. Si perchè l’aborto non è affatto una conquista, come in molti pensano, ma ritengo sia una pratica che per la maggior parte delle donne (che decidono di farlo) sia straziante. Personalmente non sono contrario all’aborto legale perchè a quel punto, in caso di cancellazione della legge, molte donne farebbero ricorso a pratiche illegali con le stesse tragiche conseguenze degli anni ’70. Non riesco però a compendere la difesa estrema della 194. Se una legge non viene totalmente applicata in tutte le sue parti, come detto da Silvia, per me di fatto non può essere considerata una buona legge.

      Dice bene Silvia, in Italia non esiste alcun sostegno morale ed economico a quelle donne che ricorrono all’aborto. Spesso queste donne sono lasciate da sole e sono aiutate soltanto sulla carta. Sono convinto che una Stato civile debba fare di tutto affinchè la donna possa ricorrere il meno possibile a questa pratica. E’ vero bisogna pensare alla questione “maternità” nel suo complesso e non limitarsi all’aborto. Ripeto non sono contrario all’aborto (non avrebbe senso!!), ma non possiamo difendere una legge che non funziona al 100% e non possiamo assolutamente considerare l’aborto come una conquista per la donna, semmai è una triste necessità.

    1. sweet77

      Non dimentichiamo che chi “sceglie” come dici tu,si fa possessore della vita di un altro individuo,e nessuno lo puo’ fare!Ci sono altri metodi per prevenire la gravidanza solo che spesso non si adottano per egoismo,quello stesso egoismo che ci spinge a uccidere un bambino che forse avrebbe cambiato qualcosa in questo mondo,il diritto alla vita e’ di tutti.Le lacrime di coccodrillo non possono cambiare un errore tanto grande!ABBASSO LA SCELTA,VIVA LA VITA,OK PER IL SOSTENTAMENTO PSICOLOGICO E ECONOMICO PER LE MADRI IN DIFFICOLTA’.

      1. Post Scriptum

        tutti i discorsi sui metodi anticoncezionali sono, credo, appurati…però, cara sweet, quì siamo già a fecondazione avvenuta.

        non vedo quindi dove possa portarci il tuo discorso.

        il tuo slogan è bello, si, ma è solo uno slogan e, pertanto, va a cozzare contro la quotidianeità che è così eterogenea da non poter essere ridotta ad un “abbasso la scelta, viva la vita!”

        1. sweet77

          Il mio discorso porta al fatto che proprio perche’ e’ a fecondazione gia avvenuta,una persona dovrebbe comprendere che proprio non prendendo con superficialita’ la quotidianita’,forse tante situazioni spiacevoli,che invece dovrebbero essere uniche e magiche,verrebbero evitate!Sara’ perche’ io non tollero le persone che si nascondono dietro cause che invece tante persone con forza affrontano,sara ‘perche’dico sempre quello che penso,sara’ perche’la mia non e’ stata una vita facile e per questo non tollero le persone deboli,non voglio che sia uno slogan, per me e’ cosi’,dico abbasso la scelta,solo perche’ da questa scelta dipende il destino di un individuo,dico viva la vita perche’e’ un dono prezioso che viene continuamente sottovalutato fino a quando non ci capita qualcosa di brutto.E’ un discorso molto complesso quello dell’aborto,se ne potrebbe parlare per ore,menzionando anche,tutte quelle persone che i figli non li possono avere,e che passano la vita a desiderare quello che per altri e’ quotidianita’,o ci pensano mentre qualcuno sta decidendo di abortire,molti la chiamano scelta di coraggio,per me e’ la scelta di un vigliacco.Possono essere tante le motivazione che portano all’aborto,ci vuole coraggio per affrontarlo,ma ci si vergogna di piu’ o di meno,ad entrare in una farmacia per acquistare dei profilattici?

          Per tutte quelle situazioni in cui poi si parla di violenza e stupro,in quanto sono stati presi in esame come situazioni che potrebbero portare a un aborto :”Tra i milioni di persone che decidono di fare un aborto,la percentuale di donne che sarebbe costretta a farlo per queste situazioni,sono davvero una goccia,in un mare di ipocrisia!!!”

      2. Silvia

        Non mi fraintendere Sweet io non giudico la scelta di abortire come la scelta migliore o come la soluzione di tutti i problemi…dico solo che prima di pensare di abolire l’aborto sarebbe meglio sistemare tutto quello che, alla fine, porta alla decisione di abortire.

        La vera immoralità sta nel discriminare chi decide di abortire senza cercare di capire il motivo di questa scelta.

        La vera immoralità sta nel farla “facile” mentre i problemi del quotidiano che sono già complicati da superare per tutti diventano montagne insormontabili per le donne non appena scoprono di aspettare un figlio (non ce la raccontiamo…quante donne non fanno figli per evitare di restare senza lavoro dall’oggi al domani?)

        E, se proprio vogliamo parlare di metodi contraccettivi, ti ricordo che:

        1. per la Chiesa l’unico metodo accettabile è la castità e ogni altro “strumento” non è considerato ammissibile nell’ottica religiosa e, su questa base, accade ancora oggi che, per certe fasce sociali, andare a chiedere la prescrizione della pillola contraccettiva o ad acquistare un preservativo sia qualcosa di cui vergognarsi (e ciò solo perchè significa far capire ad un’altra persona che si sta o si vuole avere un’esperienza sessuale)

        2. In certe circostanze il pensiero della contraccezione è l’ultimo possibile. Mi riferisco ai casi di violenza (anche e soprattutto quelli avvenuti tra le mura domestiche ove una gravidanza potrebbe peggiorare ancora di più la convivenza con l’aggressore) o alle situazione di estremo degrado sociale

        Dico anche io w la vita ma quella di tutti, bambini e adulti, nascituri e genitori

        Ciao

  4. SpigaVacand

    Nella stragrande maggiornaza dei paesi CIVILI Europei è vendibile senza prescrizione medica, in Italia invece è ancora obbligatoria la prescrizione, sempre se si trova un medico non obiettore che è disposto a prescriverla…(vedi servizio delle Iene di qualche mese fa), renderla più facilmente accessibile sicuramente ridurebbe il numero di gravidanze indesiderate e di conseguenza il numero degli aborti…quanto sarebbe bella una nuova “breccia di Porta Pia”

     

    1. DrugoFà

      Caro SpigaVacand, sicuramente il discorso riguardante la “pillola del giorno dopo” non può esser così facilmente semplificato…se da una parte è vero quello che sostieni tu, ossia che in molti paesi europei la vendita non è subordinata alla prescrizione medica e che sicuramente aiuterebbe molte ragazze a non avere gravidanze indesiderate, bisogna comunque tener presente molte altre cose…prima di tutto la pillola del giorno dopo non può esser utilizzata da tutte le ragazze/donne, nel senso che presenta comunque delle controindicazioni non di poco conto, ed alcune ragazze/donne che presentano particolari condizioni fisiche non possono utilizzarla perchè correrebbero forti rischi legati sia alla salute, sia alla possibilità di poter poi aver dei figli successivamente. Per questo credo che sia necessario conoscere la condizioni fisiche generali della persona prima di poterla utilizzare; inoltre credo che  liberalizzandone la vendita si rischierebbe di provocare un abuso della stessa. Poi, la sua efficacia diminuisce, nel senso che non può essere utilizzata più di un certo numero di volte ( almeno questo è quello che so, se mi sbaglio qualcuno mi corregga! ).

      Il discorso quindi non è molto semplice, anche se condivido il concetto che può essere un mezzo utilissimo ad evitare gravidanze indesiderate…

      In generale credo che per un tema così delicato come l’aborto, non è assolutamente possibile generalizzare…ogni situazione è diversa dalle altre…LIBERTA’ DI COSCIENZA… saluti.

      1. SpigaVacand

        Caro capitano…:-P

        Condivido in parte il tuo discorso, le controindicazioni sono presenti anche per l’assunzione di una semplice aspirina o di un vivinc…certo liberalizzando si correrrebbe il rischio di un abuso, ma a questo punto il discorso diventerebbe più generale…si può acquistare liberamente una bottiglia di whiskey, un pacco di sigarette, una moto che supera i 220 km/h, modificare le centraline delle auto, e tante altre diavolerie che di certo nn portano benefici….e non capisco perchè non debba essere libera la vendita del norlevo.

        Son consapevole che molte irresponsabili ragazze  la potrebbero usare come se fosse un tic tac…ma stai ben certo che ci sono tanti irresponsabili che fumano 40 sigarette al giorno, bevono due bicchieri  di Stock a colazione, tre dopo pranzo, e quattro la sera, che girano con moto e auto sfrecciando a 200 all’ora nelle città…limitiamo la vendita di sigarette, alcolici e altro o liberalizziamo il norlevo e tanto altro….? io son per la seconda ipotesi…e conoscendoti credo anke tu

        ciaoooooooooooooooooooo 

         

        1. DrugoFà

          Si si, SpigaVacand, su questo hai pienamente ragione…tutto stà nell’intelligenza di ognuno/a di non abusare…il mio intervento era solo per precisare un pò il tutto…che dire, mi trovi daccordo…

          SalutoniSmile:)  :-)  :smile:

  5. Carmela

     

    Ciao Montenet,

    il tema personalmente mi sembra talmente delicato, personale e pieno di sfumature che penso sia difficile concretizzare un pro o un contro riguardante l ‘a borto, faccio una premessa:

    Tutte le opinioni, domande, critiche, video ecc. a riguardo sono pienamente rispettabili ma non dimentichiamo che  a proporre l ‘ argomento e a rispondere al post sono uno: uomini, due: donne a cui(parlo per me ) la vicenda non è mai toccata di persona, quindi il tema non si può ridurre a un video, uno spot,  o una catena di Sant’ Antonio,qui i”protagonisti” sono due, LA DONNA E LA SUA CREATURINA IN GREMBO,L’EMBRIONE E’ UNA VITA, su questo siamo tutti d’ accordo ma un embrione non può decidere per se ragion per cui la donna, colei che(non dimentichiamolo) da la vita ha il diritto di decidere con le dovute conseguenze e dal momento in cui si parla di scelta ognuno è libero  di fare quel che cavolo gli pare a mio avviso.

    Come dicevo prima, il tema aborto  non si può focalizzare in un solo punto ovvero mi sembra assurdo  criminalizzare chi  pratica l’ aborto, parto da alcune domande:

    Si può crescere un figlio, frutto di una violenza sessuale, nel migliore dei modi?

    Si può crescere un figlio, affetto dalla Sindrome di Down, senza sensi di colpa?

    Si po’ crescere un figlio, venuto al mondo per constrizione, considerandolo un’ allegria più che un peso?

    Sappiamo anche che esistono tanti metodi anticoncezionali oggigiorno e che  adolescenti irresponsabili hanno già abortito più di tre volte mettendo a serio rischio la propria salute, considerando l’aborto come un gioco ecc. ecc., sappiamo che gente ha preferito portare avanti una gravidanza e poi dare in adozione il neonato, ma alcuna gente, spinta dalle situazioni, dalle emozioni ecc ha deciso di abortire,non possiamo condannare queste donne.Ci sono mille e mille situazioni,  che non si possono ridurre a un si o un no.

    In fondo, noi, cosa ne sappiamo?

    Chi siamo per criticare?

    Premettendo che non si tratta dell’ ennesima polemica o provocazione invito coloro che hannno vissuto quest’ esperieza di persona o indirettamente a parlarci, anche in forma anonima di come l ‘ hanno vissuta e superata, dopodiché, forse, potremmo permetterci il lusso di criticare.

    Salutoni

     

     

     

     

    1. sweet77

      Cari tutti, si era partito con il discorso di persone che in modo superficiale fanno l’aborto,poi ve ne uscite con quelle persone che hanno gravidanze a seguito di uno stupro o che sono coscienti che metteranno al mondo un bambino malato.Concordo anche io che in quei casi una persona valuti e faccia la sua scelta,ma nei casi in cui c’e’ superficialita’ allora io dico che e’ meglio mettere al mondo il bambino e darlo in adozione,non concordo in nessun modo che chi da’ la vita ha il diritto di toglierla.Conosco persone che hanno deciso di abortire, conosco persone che non possono avere figli e la loro vita e’ piena di tormento,con forza bisogna affrontare la vita,con forza bisogna difenderla,probabilmente anche per tanti dei nostri genitori e’ stata una scelta di coraggio metterci al mondo,ma se loro non avessero avuto coraggio ora non saremmo qui a discuterne…….

      Sono CONTRO L’ABORTO delle persone che hanno paura,perche’se solo avessero deciso di dare alla luce quella piccola parte di se,guardandolo negli occhi avrebbero trovato la forza!

      Solo nel caso in cui il bambino dovesse avere delle gravi malformazioni o essere frutto come voi dite di uno stupro,allora forse sarebbe una scelta al 50% dettata dall’altruismo verso la vita difficile che il piccolo avrebbe dovuto affrontare.

      1. patty

        sono daccordo al 100% con sweet … Certo, non giudico chi decide  di fare il contrario.. sicuramente avra avuto i ” suoi motivi” però.. se solo ci rendessimo conto delle centinaia e centinaia di persone che darebbero la loro di vita, pur di riuscie ad avere un figlio… bhà è il paradosso !! Certo poi si entra nel discorso adozione… che è davvero schifoso… per riuscire ad avere un figlio devi andare lontano… ma quante famiglie italiane sono disperate? quanti bambini sono in istituto? bhò… che sistema di m…. cmq  ASSOLUTAMENTE W LA VITA …

        patty

  6. Ape Maya

    Caro Max, hai posto alla nostra attenzione delle immagini davvero significative. Vedere “ammassi di cellule” dalle sembianze umane fa davvero impressione. Tuttavia, secondo me il problema che i bioeticisti si pongono non viene per niente risolto. L’embrione è vita: su questo non ci piove. Ma è vita come è vita ogni cellula, ogni organo del mio corpo: anche il mio fegato è vita, ci sono dentro di me meccanismi vitali che la mia volontà non può controllare, meccanismi che non dipendono dalle mie scelte. Non sono io, volontariamente, a decidere dove deve andare la mia bile, come devono agire i miei succhi gastrici, etc. Però non posso dire che il mio fegato, il mio stomaco, le mie cellule siano esseri umani. Lo stesso discorso vale per l’embrione. Il problema non è definirlo VITA, ma definirlo ESSERE UMANO. Da cosa si potrebbe definire vita=essere umano? Richiamandoci alla definizione classica di uomo=animale razionale. Esistono secondo te, Max, video, foto, esperimenti in grado di capire se l’embrione sia un animale razionale? Se sia presente nell’embrione vita psichica? Questo video secondo me non rileva assolutamente niente. é qui che risiede il vero problema. C’è chi crede, per fede, che “l’anima” sia presente nell’embrione e chi invece, in mancanza di prove tangibili, non si affida alla fede e finché non ci sono dimostrazioni non crede proprio niente. Da qui la disputa bioetica. è qualcosa secondo me di irrisolvibile.

    Il problema dell’aborto è già su un piano diverso. Non credo proprio che chi vada ad abortire lo faccia per la “convinzione ideologica” che l’embrione non sia un essere umano. E non credo proprio che la disputa abortisti/non abortisti si basi su questo problema di bioetica. Dal momento che nessuno è in grado di giudicare un bel niente, lo scontro secondo me è semplicemente fra chi crede non si debba condannare la scelta di chi vuole abortire (che è diverso dal dire di esser a favore dell’aborto) e invece coloro che condannano l’aborto a priori. Ma sinceramente non credo ci sia qualcuno che pensi che abortire è bello. Non credo che ci sia qualcuno che dica che abortire è una passeggiata oppure una scelta semplice ed automatica. Io penso che ogni essere umano si sia posto l’interrogativo se considerare essere umano quell’embrione, quel feto, oppure no. E penso che nessuno abbia trovato risposte certe. E non capisco ancora perché condannare chi decide per l’aborto in virtù NON di convinzioni ideologiche, ma per “semplici” problemi personali. Non possiamo metterci nei panni dell’altro completamente, anche se spesso ci proviamo. E di conseguenza non credo sia giusto giudicare e condannare persone nei cui panni non ci troviamo. In questo sono pienamente d’accordo con Carmela.

    1. Silvia

      Da donna mi auguro di non dovermi mai trovare nella posizione di dover decidere cosa fare, se abortire o no… ma spero di trovarmi nella posizione di non dovermi porre il problema perchè avere un figlio non deve essere un “problema” per nessuna donna e nascere deve essere un diritto per tutti i bambini…purtroppo finchè le cose vanno come vanno ora credo che tutto ciò sia ancora lontano da venire…..quindi, per usare una frase a me cara, meglio una cattiva legge (che può essere migliorata) che nessuna legge…

      ciao (e scusate il gioco di parole…Laughing)

    2. Cinzia

      Ape, per me il tuo è il post “vero”, più condivisibile, meno ipocrita e totalmente privo di frasi di circostanza e pregiudizi comuni.
      Sono d’accordo con te.
      Nessuno penso possa dirsi “a favore dell’aborto”, neanche chi lo ha praticato.
      Ci si può dire favorevoli a riconoscere il diritto di una donna ad interrompere o meno una gravidanza.
      I giudizi etici e morali non spettano a noi.
      Se anche avessimo esperienza “indiretta” di parenti, conoscenti o amiche che hanno abortito, nessuno di noi può pensare di capire l’inferno che queste persone passano.
      Abortire non è una passeggiata, non è il cerotto che si mette su un taglietto per arrestare la fuoriuscita di sangue da una ferita che dopo qualche giorno sarà completamente guarita.
      L’aborto è una ferita dell’anima che continua a sanguinare tutti i giorni nella vita di una donna.
      Per questo dolore dovremmo avere rispetto e perlomeno astenerci dal giudicare.
      Che ci sia una scarsa cultura ed educazione alla prevenzione delle gravidanze indesiderate e delle malattie sessualmente trasmissibili, questo è chiaro e lampante.
      Scuola e famiglia, in questo senso, sono molto carenti.
      Demandano l’educazione sessuale di un adolescente al “sentito dire”, a internet o agli amici più grandi.
      Il fatto, però, che una gravidanza indesiderata si possa prevenire, non autorizza nessuno a condannare chi decide di abortire. Almeno, non su questa terra.

      1. patty

        Cinzia è chiaro… nessuno può su questa terra condannare chi decide di abortire.La grandiosità della nostra vita sta proprio nel fatto di decidere autonomamente come gestircela.  Ma nessuno può altrettanto dirmi di pensare che l’aborto non sia, per mè, per quella che è la mia concezione di vita,la cosa più aberrante che una madre possa fare. Al di là di quelli che sono i motivi. Io penso così. Se una persona a me cara, un’amica, una sorella, un giorno dovesse dirmi che ha deciso di fare questo, non certo starò là a condannare, o a puntare il dito… ma continuerei a pensare esattamente alla stesso modo .. per mè è inconcepibile una decisione così drastica. Che poi ci sia una legge che tutela le donne che purtoppo decidono di abortire, è la cosa più giusta, non avrebbe senso, ” obbligare” lo stato deve tutelare gli interessi di tutti. Non è con l’abolizione di una legge che gli aborti cesserebbero… anzi aumenterebbero casi di infezioni, malattie perchè verebbe fatto comunque ..e fatto male.

        Quindi si alla legge perchè è giusto che ogni donna sia libera di scegliere.

        Ma più di tutto Si alla sensibilizzazione.SI alla educazione nelle scuole.Si alle adozioni meno burocratiche. Ce ne sono mille di soluzioni fattibili per una mamma in difficoltà… ma vanno dette, non vanno lasciate sole queste mamme… questo dico. Non si può agire pensando che l’aborto sia l’unica soluzione. Per mè non lo è.

      2. Carmela

         

        Cara Cinzia,

        una puntualizzazione: parlavo di testimonianze indirette e non perché credo che l’ esperienza di altra gente può favvero apportare qualcosa giacché si tratterebbe, in tal caso, di un post sentito, Vero,  a pelle, qui fin’ ora stiamo solo  opinando”Io credo che,  io penso che”,   da un testimonianza può nascere un dibattito, una conclusione e forse, un  cambiamento d’ opinione tutto qua.

        Io sono per l’ aborto in linea  di massima, per me abortire non è uccidere, caso mai è perdere un’ opportunità, se il feto è frutto di una violenza, un incesto tanto ha la madre diritto di non partorire un figlio frutto di quest’ ultima come il feto di evoluzionare e trasformarsi in vita, senza però infrangere o lesionare il libero arbitrio di chi decide.

        Penso che l ‘ aborto non sia un magico intervento chirurgico, penso, da quel che mi hanno raccontato, che sia  un evento traumatico, stressante…penso che, una volta si abbia accettato l ‘ aborto  in se come un elemento che di per se , nella vita della donna possiede delle ramificazioni,allora  forse potremmo fare un passo avanti.

        Può l ‘ aborto consolare o  causare più dolore alla già tormentata psiche nel caso di una violenza?

        Questo è il mio dubbio

        Ovviamente si tratta di un esempio estremo, penso ci siano situazioni intemedie  e che ogni caso andrebbero esaminate una ad una ad esempio se la madre soffre Sindrome Down, abbia un ritardo mentale o sia minore di età.

        Saluti,

         

        Carmela

         

  7. vince_ditaranto

    Credo che per discutere meglio di questa questione si dovrebbe scindere gli ambiti. Se parliamo di garanzie individuali e analizziamo i piccoli “drammi” di ogni persona è ovvio che si fanno certe considerazioni. Se invece guardiamo all’impatto sociale nell’ accettare l’aborto come prassi comune, allora stiamo parlando di un’altra cosa.

    Purtroppo a volte lo stato garantista, come è quello italiano, commette degli errori clamorosi come impatto sulla popolazione. La legge sull’aborto era assolutamente da fare come anche una adeguata campagna per la vita (come previsto dalla legge d’altronde),  a cominciare dall’educazione nelle scuole.

    In poche parole per me il problema sta nell’aver confuso l’ aborto da “PRECAUZIONE” per i casi particolari, ad una vera e propria “OPZIONE”.

    Buon pomeriggio.

     

  8. sweet77

    Io non condanno non ne ho ne’ l’intenzione,ne’ il potere.Credo solo che se stesse leggendo i nostri commenti una persona che sta per abortire o decidendo se farlo o meno,penserebbe come dite voi che quell’ammasso di cellule ,non e’ un essere umano,e che la madre che da’ il diritto alla vita, lo puo’ togliere.Innanzitutto se come dite giustamente voi,nessuno ha il potere di condannare, allora nessun essere umano da’ il diritto alla vita,se mai Dio ci da’ il privilegio e l’onore, di essere un tramite fra il suo miracolo e il primo respiro di vita che il bambino dara’ venendo alla luce.Tanto piu’ come dite voi,abortire e’ un’ esperienza che lascia un trauma,perche’allora parlare dell’aborto come un diritto umano,LA VITA E’ UN DIRITTO UMANO.Non voglio polemizzare su questa storia,ma vorrei finire con un pensiero rivolto a quelle persone che devono fare la scelta.Ci sono paure che a volte sembrano grandi muri che non riusciamo ad abbattere,ma se non li buttiamo giu’ non sapremo mai cosa c’e’ oltre,la gravidanza puo’ essere un muro per qualcuno,ma far nascere un bambino arrichisce la nostra vita,di una storia da raccontare,di grande forza ,di un Amore che non si e’ mai provato prima,di felicita’ solo per la semplicita’ di un sorriso,e si comincia a guardare la vita in modo diverso con gli occhi di chi ci fara’ vedere il mondo con una luce diversa,meravigliosa,piu’ vera.

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