20 MARZO. NASCITA DELLA COSCIENZA UNIVERSITARIA

20 MARZO 2006

NASCITA DELLA COSCIENZA UNIVERSITARIA!

 
 
Si conclude il 20 Marzo 2006, con una manifestazione pacifica e dignitosa, lo stato di agitazione degli studenti del Polo Universitario di Matera, composto dalla Facoltà di Ingegneria e dalla Facoltà di Lettere e Filosofia.
Lo stato di protesta ha iniziato a concretizzarsi a partire dal 10 Marzo nell’interruzione delle lezioni e nell’istituzione di assemblee permanenti  in cui gli studenti e alcuni docenti si sono riuniti per confrontarsi sulla situazione di disagio che si vive ormai da anni nell’Università di Matera.
Le questioni sono le seguenti: si esige chiarezza sulla programmazione e sull’offerta didattica del Polo sollecitando l’apertura dei corsi della Specialistica; si richiede l’incremento del personale di segreteria, che il Polo universitario sia dotato di Dipartimenti; si chiede di potenziare i servizi a disposizione degli studenti (biblioteca,laboratori, mensa ecc.).
Si protesta, soprattutto, perché ci viene negata la possibilità di veder realizzato un grande campus universitario sulla collina del Castello, sito che offre strutture le cui potenziali destinazioni d’uso per l’Università erano state declamate, anni addietro, dagli stessi organi competenti che oggi vogliono precluderci gli spazi necessari per sviluppare un’adeguata vita universitaria.
Sia ben chiaro che ciò per cui noi lottiamo è una situazione di normalità, di una realtà che ci spetta di diritto e che rappresenta la possibilità di continuare ad arricchire l’offerta
dell’ Università della Basilicata, rendendola più visibile e competitiva.
I ragazzi dell’Associazione studentesca, ormai Federazione, “SUI – GENERIS” hanno cercato sin dall’inizio di far chiarezza sulla questione inviando richieste scritte al Rettore e organizzando un dibattito l’11 Novembre 2005 in cui le autorità politiche si sono confrontate con un’ampia platea di studenti che erano lì per sapere se qualcuno aveva deciso di investire sul loro futuro.
Dal dibattito si è appreso che erano stati messi a disposizione i soldi per destinare l’intero complesso ospedaliero all’Università: se ci sono i fondi, allora esiste un progetto di massima già allocato per quelle strutture? Ma dov’è? Perché non è stato mai esposto?
Sempre in sede del dibattito ci è stato annunciato il trasferimento di alcune attività didattiche solo su due piani, per il momento, di uno degli edifici dell’ex Ospedale ovvero il prefabbricato grigio realizzato dall’Ingegner Corazza….. ma le promesse sono state disattese e da due mesi però, con un tempismo perfetto, gli altri due piani dello stesso edificio ospitano gli uffici della Regione.
E il Campus? La nostra situazione non è altrettanto urgente visto che un numero sempre maggiore di iscritti all’anno si trova in una struttura che era nata come casa dello studente e che non offre i mq minimi stabiliti per legge che spettano a ciascuno studente per lo svolgimento della didattica?
Sono state inviate nuovamente richieste di delucidazione sul ritardo del trasferimento, e che non hanno ottenuto risposte chiare…..
E’ partita, quindi, la informatizzazione dei ragazzi dell’associazione che ogni giorno sono stati affiancati da sempre più studenti che si sono lasciati travolgere da quel flusso di energia che riusciva a tenerci tutti uniti per ore, il mattino e il pomeriggio, in Aula Magna a discutere e confrontarci e finalmente a socializzare come non si era mai fatto prima!! Io credo che questo flusso di energia che ci ha tenuti tutti uniti allo stesso cordone ombelicale per giorni si chiami COSCIENZA UNIVERSITARIA.
Noi studenti siamo l’Università, ed è giusto che lottiamo affinché siano ascoltate le nostre opinioni e il nostro disappunto, affinché siano rispettati i nostri diritti.     
I protagonisti di questi dieci giorni siamo stati proprio noi che non ci siamo lasciati cadere addosso ciò che stava accadendo, ma abbiamo deciso di affrontare di petto la situazione trovando la forza nella nostra unione. Ci siamo auto-gestiti per portare avanti una protesta democratica e reale in cui ognuno ci ha creduto prima, e poi ha contribuito esprimendosi con i propri mezzi. Spontaneamente abbiamo creato gruppi di lavoro; sono state realizzate vere e proprie lezioni in powerpoint per informare non solo studenti all’interno dell’Università ma anche gli studenti delle scuole superiori per coinvolgere i futuri, magari, fruitori del Campus, ottenendo ottimi frutti vista la loro presenza numerosa nel corteo.
Alle lezioni e alla manifestazione è stata invitata anche la cittadinanza di Matera con volantini preparati da altri gruppi di lavoro. Altri ancora hanno pensato di rendere visibili i nostri pensieri marchiandoli su striscioni che hanno poi tappezzato i muri interni ed esterni delle Facoltà.
In quei corridoi e in quelle aule che gremivano di studenti dalla mattina fino alla sera si sentiva l’esigenza e la voglia di assaporare ciò che può essere la vita universitaria e ciò che potremmo provare ancor più nella realizzazione del nostro sogno chiamato CAMPUS.
 
 
                                                                                                          Annarita Didio


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