FINO A CHE PUNTO BISOGNA SPINGERSI PER LE PROPRIE IDEE???

Ciao ragazzi,

da diversi anni puntualmente mi torna questo problema ogni qualvolta con amici e conoscenti viene fuori la questione delle idee.

Dinuovo ieri sera a telefono con un amico mi sono sentito dire che lottare per le proprie idee va bene ma questo non deve incidere sulla propria posizione prersonale sia economica che di famiglia e nel momento in cui bisogna fare delle scelte che comportano il proprio lavoro o questioni di interessi anche se queste non coincidono con le proprie idee e con i valori in cui si crede bisogna mettere da parte le proprie credenze, tapparsi il naso e scegliere la propria posizione economica o di interesse.

Ogni volta che questa discussione avviene puntualmente mi devo sempre sentire additare di fessaggine.

Voglio girare la domanda agli utenti di montenet,

FINO A CHE PUNTO BISOGNA SPINGERSI PER DIFENDERE LE IDEE E I VALORI IN CUI SI CREDE?

E’ GIUSTO METTERE A REPENTAGLIO O ACCETTARE ENORMI SACRIFICI E FARLI FARE ALLA PROPRIA FAMIGLIA PER NON CEDERE AI RICATTI DI CHI VUOLE A TUTTI I COSTI COSTRINGERTI A SCELTE CHE TI DANNO IL VOLTASTOMACO?

ringrazio fin da ora coloro che vorranno dare una risposta a queste domande qualunque essa sia.

un saluto a tutti tonino 


Commenti da Facebook

4 Commenti

  1. sweet77

    Caro tm,

    puo’ cambiare la gente che frequento ma non le mie idee,non i miei valori.

    Un amico mi puo’ deludere ma questo non cambia il concetto che ho dell’amicizia,potrei essere derubata ma questo non farebbe di me un ladro.Forse nella vita si potrebbe essere costretti a fare certe scelte, e piuttosto che esporre la propria famiglia a sacrifici si potrebbe accettare,ma credimi,non e’ un modo di dire,se questo andasse contro le mie idee,i miei valori,rifiuterei,perche’ a mio modo di pensare quello che tramanderei sarebbe di gran lunga piu’ grande del sacrificio stesso.

    NESSUN COMPROMESSO

  2. Carmela

     Petr me esiste una parola chiave e si chiama LIBERTÁ, valore per me primordiale che permette che gli altri valori a loro volta esistano, e per me il principio della libertá É poter attuare, decidere, scegliere senza interferenze, pressioni i costrizioni.

     

    Ma, la libertá in quanto tale ha un prezzo dipendendo dalle scelte che si fanno ed é legata alla responsabilitá in questo caso legate alla famiglia e ai sacrifici a cui deve sottoporsi ,  ed in questo caso il prezzo da pagare e il rischio da correre e far correre, sempre e quando sia disposto a correre tali richi da solo perché le mie credenze, le mie scelte, hanno delle conseguenze e quindi, alla fine del cammino, uno scopo, un fine.

    In questo caso la famiglia si vede esposta a sacrifici da qui ne deriva il bivio  ma un giorno mi ricorderanno per la persona libera che a quei tempi decisi di essere, e questa soddisfazione si che non ha prezzo perché non esiste cosa peggiore che perder la propria autenticitá.

     

    Carmela

    “Il pettegolezzo é l’oppio degli oppressi”

  3. ASPIDE 65

    Tonino a questa tua domando mi viene facile rispondere: fino al punto dove ti sei spinto tù,certe volte si è costretti a fare certe scelte ,forse anche con un pizzico di egoismo personale, non bisogna mai tapparsi il naso difronte a niente e a nessuno, la famiglia se è una vera famiglia capisce perche si fanno delle scelte,qualunque esse siano.

    spero Tonino che tu non incominci ad avere dei ripensamenti sulle tue scelte,ma anche non conoscendoti approfonditamente hai tutta la mia stima, secondo me con questa tua domanda cerchi delle conferme alle tue scelte che sai benissimo che sono giuste.

    Lottare per le propie idee e i propi valori anche a costo di perdere benessere e tranquillità, sono le cose che mi ha insegnato una persona che era il mio punto di riferimento………. quella persona era mio padre.

    con affetto…Rocco Lomonaco

  4. ciffo

    Non so rispondere alla tua domanda. Ma certamente gli idealisti sono sempre meno apprezzati… conosco diverse persone che usano idealista come sinonimo di babbione.
    Ma meglio babbioni che servi (o peggio).

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