Acerenza.

Su un’altura ad oltre 800 ml sul mare, scavata da centinaia di cantine-grotte e prossima alle sorgenti del Bradano dal cui nome greco Acher, prende il nome. Importante centro indigeno e romano. Testimonianze di un luogo di culto dedicato ad Herakle. Capoluogo del omonimo gastaldato longobardo ed una delle più antiche sedi vescovili della Basilicata. Abitanti: 2.705; superfice kmq 77; altitudine, m. 833.

Monasteri e fondazioni monastiche di Acerenza (PZ).

Chiesa di S. Secondo (Benedettini). Dipendenza, scomparsa, dell’abbazia benedettina longobarda di S. Vincenzo al Volturno, attestata nel secolo IX. Bibliografia: Cronicon Vulturnense, v. II, p. 14.

Chiesa di S. Anastasia (Benedettini). Dipendenza, scomparsa, dell’abbazia di S. Maria di Banzi alla quale era stata concessa da Papa Urbano II nel 1082. Eretta all’interno delle mura cittadine e nel 1090, confermata in possesso di Banzi dal Duca Ruggero e dal fratello Boemondo, figli di Roberto il Guiscardo. Bibliografia: Pannelli, 38, 46.  

Chiesa di S. Pietro (Benedettini). Dipendenza, scomparsa, dell’abbazia di S. Maria di Banzi alla quale, nel 1090, è confermata dal Duca Ruggero e dal fratello Boemondo, figli di Roberto il Guiscardo. Bibliografia: Pannelli, 46.     

Chiesa di S. Michele Arcangelo (Giovanniti). Piccolo santuario micaelico rupestre di origine medioevale. Nel 1268 è attestato in possesso degli Ospedalieri d S. Giovanni da Gerusalemme. Chiesa ancora officiata. Bibliografia: Pellettieri, 96.

Convento di S. Antonio da Padova (Francescani). Convento e chiesa di fondazione medievale con dedicazione origiaria a S. Maria Maddalena eretti all’esterno del paese. Ricostruito nella seconda metà del secolo XVI, è occupato prima dai Riformati e poi dagli Osservanti. Chiesa e convento ancora oggi in uso. Bibliografia: Insediamenti francescani, II 26. 


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