Banzi

Antico abitato di origini osche nell’alta valle del Bradano in provincia di Potenza. Municipio romano collegato a Venosa e sede di una delle più antiche fondazioni benedettine della Basilicata. Abitanti, 1.484; superfice kmq 82; altitudine m. 560.  

Monasteri e fondazioni monastiche di Banzi.

Abbazia di S. Maria (Benedettini). La cella monastica di S. Maria è attestata già nel 798 quale dipendenza dell’abbazia di Montecassino. Nel secolo XI, la comunità, sostenuta dai Normanni diventa autonoma e nel 1089 ospita Papa Urbano II che consacra la nuova grande chiesa eretta grazie alle rendite del vasto patrimonio accumulato in pochi decenni con le donazioni sottoscritte da molti feudatari di Basilicata e Puglia. La chiesa normanna era a tre navate absidate, esemplata sul modello dell’abbaziale cassinese ed aveva il pavimento decorato con un apparato musivo in parte rintracciato negli scavi archeologici realizzati dopo il terremoto del 1980. L’abbazia bantina otterrà già nel 1075 la dipendenza diretta dalla S. Sede e negli ultimi decenni del secolo XI gode dell’appoggio dei figli di Roberto il Guiscardo. Il prestigio della grande abbazia si sviluppa grazie al culto ed alla venerazione di una immagine della Vergin conservata, ancora oggi nella chiesa. Per molti secoli la chiesa abbaziale di Banzi resta il principale santuario mariano del Vulture ed Alto Bradano. Nella prima metà del secolo XII, la S. Sede interviene ripetutamente per riformare la comunità che nel secolo successivo conosce una lunga decadenza determinata dal conflitto che oppone gli Svevi agli Angioini. A metà del secolo XIV, la comunità monastica, dismette parte del vasto patrimonio e restaura ed amplia l’abbazia. Nel 1420 l’abbazia risulta concessa in commenda mentre tra il 1521 ed il 1536 all’antica comunità benedettina subentra una comunità di frati agostiniani a loro volta sostituiti tra il 1665 ed il 1666 dai Francescani. Questi tra il 1688 ed i primi decenni del secolo XVIII, erigono negli orti della badia benedettina che resta in mano ai Commendatari, un nuovo convento e, dopo aver demolito l’antica chiesa normanna, ricostruiscono il luogo di culto con una struttura a navata unica e cappelle laterali. La chiesa è attualmente sede della parrocchia del paese mentre gli edifici benedettini dopo lunghi restauri si avviano a divenire una struttura museale a servizio dell’Alto Bradano. Il vasto complesso patrimoniale dell’abbazia è formato da casali, chiese e feudi concessi ai Benedettini tra i secoli XI e XII dai feudatari normanni. Le numerose dipendenze bantine, alcune delle quali ancora ben conservate, sono attestate oltre che in Basilicata anche in Puglia e Calabria.   

Elenco delle dipedenze appartenute all’abbazia di S. Maria di Banzi in Basilcata, Pglia e Calabria.

Possessi in Basilicata. Acerenza: chiesa di S. Anastasia, chiesa di S. Pietro. Banzi (PZ): chiesa di S. Salvatore; chiesa di S. Nicola; casale di S. Maria di Cervareza; chiesa di S. Agnese; chiesa di S. Maria di Cherasola; chiesa di S. Felice; chiesa di S. Gervasio; chiesa di S. Maria de Lacuniro; Bernalda (MT): chiesa e casale di S. Marco. Forenza (PZ): chiesa di S. Benedetto. Genzano di Lucania (PZ): chiesa di S. Vitale; chiesa di S. Angelo in Firminiano; chiesa di S. Agata. Melfi (PZ): chiesa di S. Cristoforo. Montemilone (PZ): chiesa di S. Maria de Recluso (attualmente La Gloriosa); chiesa di S. Lorenzo; chiesa dei SS. Quaranta. Monteserico (abitato scomparso presso Gezano – PZ): chiesa di S. Michele; chiesa di S. Giovanni; chiesa di S. Maria de Catepano; chiesa di S. Maria de Anadigito. Palazzo S. Gervasio (PZ): chiesa di S. Giulia a Francavilla; chiesa di S. Maria de Sala. Scanzano Jonico (MT): chiesa e casale di S. Luca ad Andriace. Tolve (PZ): chiesa di S. Nicola; chiesa dei SS. Angelo e Teodoro. Venosa (PZ): chiesa dei S. Gervasio e Protasio; chiesa di S. Lucia. 

Possessi in Puglia. Bari: chiesa di S. Giacomo; chiesa di S. Nicola a Carbonara; chiesa di S. Benedetto. Barletta: chiesa di S. Elisabetta. Bovino (FG): chiesa di S. Lorenzo in Valle. Canne (FG): chiesa dei SS. Giacomo e Niccolò. Castellaneta (TA): chiesa dei SS. Matteo e Pietro de Domo; Taranto: chiesa di S. Maria de Muri Veteris; casale di Genzanello. Noci (BA). chiesa e casale di S. Maria di Barsento.

Possessi in Calabria. Saracena (CS): chiesa di S. Giovanni de Garga; chiesa e casale di S. Maria de Carratello; chiesa di S. Maria de Armis; chiesa di S. Nicola de Campana; chiesa di S. Maria e S. Stefano in Montano; chiesa di S. Brancaccio.

Bibliografia: Monasteri italogreci e benedettini, vol. II, pp. 39-56. Insediamenti francescani, v. II, pp.36-39. PANNELLI. L’Abbazia di Banzi   

Chiesa di S. Maria di Cherasola (Benedettini). Antico possesso, scomparso, dell’abbazia di S. Maria di Banzi, attestato tra i secoli XI e XII nel casale di Cervareza. Bibliografia: PANNELLI, 31, 169.  

Chiesa di S. Salvatore (Benedettini). Antico possesso dell’abbazia di S. Maria di Banzi, attestato tra i secoli XI e XII. I resti della chiesa sono tradizionalmente individuati in un piccolo edifico tuttora esistente ai margini dell’orto conventuale di Banzi. Bibliografia: PANNELLI, 26, 64, 68, 167.    

Chiesa di S. Nicola (Benedettini). Antico possesso, scomparso, dell’abbazia di S. Maria di Banzi, attestato tra i secoli XI e XII. Bibliografia: PANNELLI, 64, 68, 170.

Chiesa di S. Agata (Benedettini). Antico possesso, scomparso, dell’abbazia di S. Maria di Banzi, attestato tra i secoli XI e XII. Bibliografia: PANNELLI, 31,45, 72, 167.   

Chiesa di S. Felice (Benedettini). Antico possesso, scomparso, dell’abbazia di S. Maria di Banzi, attestato tra i secoli XI e XII nel casale di Cervareza. Bibliografia: PANNELLI, 46. 

Chiesa di S. Gervasio (Benedettini). Antico possesso, scomparso, dell’abbazia di S. Maria di Banzi, attestato tra i secoli XI e XII nella tenta d Cervareza. Probabilmente corrisponde alla grancia di Banzi intorno alla quale tra i secoli XII e XIII sorge l’abitato di Palazzo S. Gervasio sul cui feudo nel secolo XIII gli Svevi costriroo un imponente castello. Bibliografia: PANNELLI, 46. 

Chiesa di S. Agnese (Benedettini). Antico possesso, scomparso, dell’abbazia di S. Maria di Banzi, attestato tra i secoli XI e XII nel casale di Cervarezza. Bibliografia: PANNELLI, 46, 167. 

Chiesa di S. Maria de Lacunigo (Benedettini). Antico possesso, scomparso, dell’abbazia di S. Maria di Banzi, attestato tra i secoli XI e XII.

Casale di S. Maria de Cervareza (Benedettini). Antico possesso, scomparso, dell’abbazia di S. Maria di Banzi, attestato tra i secoli XI e XV. Il sito dell’antico casale è stato rintracciato nelle campagne di Banzi ed è stato oggetto di ricerche archeologiche che hanno evidenziato necropoli e strutture fortificate. Un abate che sottoscrive come Domenico de Cervareza, firma il bassorilievo raffigurante la Madonna in trono, esistente sulla facciata della chiesa, anticamente collocato presso l’altare maggiore dell’abbaziale normanna. Bibliografia: PANNELLI, 31, 45, 46, 64, 72, 81, 83, 169, 224.  

Chiesa di S. Ippolito (Benedettini). Antico possesso dell’abbazia di S. Maria di Banzi, attestato tra i secoli XIII e XVIII. I resti dell’edificio si conservano a pochi km da Banzi. Bibliografia: PANNELLI, 30, 69.

Chiesa di S. Lorenzo de Speluncano (Benedettini). Antico possesso, scomparso, dell’abbazia della SS. Trinità di Venosa, attestato nel secolo XI.

Convento di S. Maria (Francescani). Convento dei Padri Francescani Riformati, eretto tra il 1665 ed il 1666 in una parte del’orto dell’abbazia di Banzi. I Francescani sostituiscono gli Agostiniani a loro volta subentrati ai Benedettini nei primi decenni del secolo XVI. I Riformati, chiamati dall’Abate Commendatario dell’epoca ad officiare la grande abbaziale, ottengono il consenso a edificare un nuovo monastero eretto secondo i propri rigidi canoni. Agli inizi del secolo XVIII riedificano anche la chiesa, cancellando quasi ogni memoria dell’antica abbaziale normanna. La comunità è stata soppressa nel 1866 ma riaperto pochi anni dopo. Attualmente chiesa e convento, pur possedute ancora dai Riformati, sono sede della parrocchia di Banzi officiata dal clero secolare. Bibliografia: Insediamenti Francescani, v. II, pp.36-39.


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