25 Aprile- the day after

26 Aprile, il giorno dopo, con la mente ancora confusa mi accingo a scrivere alcune considerazioni sulla giornata di ieri, sessantacinquesimo anniversario della Liberazione d’Italia dal regime fascista.
Il corteo con il gonfalone del comune in testa seguito dai tanti delle associazioni Partigiane e combattentistiche sfila preceduto dalla banda che intona "il Piave mormorò" fino al monumento ai caduti per la deposizione della corona.
Il silenzio rispettoso investe tutti e ancora la banda che intona il silenzio fuori ordinanza intervallato dall’ennesimo "piave" e dall’Inno di Mameli.
Tra me e me mi chiedo cosa centri il "Piave", ma poi mi convinco che ci sta pure visto che si depone anche per i caduti della prima guerra mondiale, magari si andrà avanti ora con il corteo con i canti Partigiani.
Si continua in via Gramsci e mi pare di sentire la banda che accenni "bella ciao", neanche il tempo di rendermene conto e la musica è già canbiata, nuovamente il "Piave" e cosi via fino a Piazza Garibaldi.
In Piazza Garibaldi la musica smette e Cantini è pronto per prendere la parola, ma io non ce la faccio, il mio antifascismo si ribella e d’istinto intono ad alta voce "bella ciao".
Il discorso ufficiale comincia con Cantini e Prosegue con Frati, ma ho sempre la netta sensazione che ci sia qualcosa che si vuole evitare ad ogni costo, non riesco a rendermene conto, ma poi quando Cantini si riferisce alle SS naziste e ai suoi "alleati" di colpo mi si illumina la mente. Ma questi alleati non avevano un nome? Non erano forse i "fascisti"? allora perchè non dirlo chiaramente che si sta ricordando la cacciata del "fascismo" che tanta morte e distruzione ha portato all’Italia?
In parte la mia delusione viene ripagata quando viene scoperta la targa che intitola una via ai Partigiani fidentini, e qui va dato atto all’attuale Amministrazione di aver fatto quello che le passate Amministrazioni non avevano mai pensato di fare, e la mattinata si chiude con la lettura emozionante degli elaborati dei ragazzi delle scuole fidentine.
Torno a casa per pranzo con un nodo alla gola, non mi ritengo per niente soddisfatto, mi manca qualcosa.
In pomeriggio con degli amici decidiamo di andare a Praticello di Gattatico, a casa Cervi, migliaia di giovani sono li dalle prime ore del mattino, si sente nell’aria l’odore di resistenza, volti gioiosi che cantano, si avvicendano sul palco musicisti, don Andrea Gallo, Partigiani e giovani, Michele Santoro, e da ognuno di loro il richiamo alla democrazia e a questa resistenza che deve continuare non tanto per ricordare i sette fratelli Cervi ma quanto per far si che il loro sacrificio non sia stato inutile.
Torniamo a casa che è già tardi, un altro 25 aprile è passato e io rinnovo l’impegno per il prossimo anno, e per l’altro ancora, e per oggi e per domani e per tutti i giorni a venire affinche il 25 aprile non sia solo una data da ricordare ma un momento continuo di lotta per difendere ciò che i Partigiani fidentini e i fratelli Cervi ci hanno dato: LA LIBERTA’


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11 Commenti

  1. Il Riluttante ineluttabile

    25 aprile 27 gennaio.. vogliamo sempre e SOlO  ricordare certe date.  LE FOIBE, intrise di sangue. Le stragi dimenticate perchè il (presunto)cattivo che muore è giusto che muoia. I morti della R.S.I. non sono nessuno vero? Non ricordiamoci però di alcuni corpi esposti in Piazzale loreto.

    1. Vincenza Abbatiello

      Il 10 Febbraio si celebra la "Giornata del Ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati”.

      Nessuno dimentica il 10 febbraio, come nessuno dimentica il 27 gennaio, come nessuno dimentica il 25 aprile.

      Ogni data intrisa di sangue va ricordata senza distinzione alcuna.

      Ovviamente noi del PD (non  voglio farne una discussione politica, ma solo per dimostrarti che ciò che dico è vero) abbiamo fatto un manifesto per il 27 gennaio, per il 10 febbraio e per il 25 aprile…per noi tutte le persone hanno uguale dignità.

      Ciao Riluttante. 

      Ecco il manifesto a riprova di quanto sto dicendo.

       

       

      1. Il Riluttante ineluttabile

        Quanti sanno?? siamo in pochi. E poi.. non solo Foibe. molto altro. Molti fascisti morti solo per il gusto di torturare gli sconfitti… Capisci che è molto piu standard commemorare alcuni tipi di vittime che altri.. è diffusa come concezione.  Ti fa onore ricordare TUTTI. L’importante è crederci veramente senza nascondrsi dietro il partito x o y.

        1. Vincenza Abbatiello

          Certo che ci credo Riluttante. Ovvio che ci credo. Hai ragione bisogna ricordare tutti. Io rifiuto qualsiasi  forma di violenza da qualsiasi parte venga e la condanno, senza se e senza ma…

          Hai ragione, magari a sapere siamo in pochi o comunque si conosce meno la storia delle foibe che quella della resistenza o altro.

          A scuola magari per le foibe vi era solo un piccolo minuscolo trafiletto; sbagliato, niente di più sbagliato. La storia va raccontata tutta senza dimenticare nulla e senza revisionismo alcuno.

          Buona serata riluttante. 

        2. matala

          Caro Riluttante, vorrei ricordarti che se oggi TU e TUTTI NOI possiamo esprimere liberamente il nostro pensiero (per quanto ancora?) lo dobbiamo soprattutto a quel 25 aprile di 65 anni fa, data che, aldilà delle vuote celebrazioni e della festa, dovrebbe essere scolpita nella mente di tutti gli Italiani perchè simbolo di valori universali come democrazia, libertà da qualsiasi tipo di oppressione o dittatura, parità di diritti per tutti e non appartiene a nessun partito politico ma al popolo nella sua sovranità. Ma tutto questo oggi viene banalizzato, quasi ridicolizzato se non addirittura invertito nel significato; e si comincia dalla scuola elementare, facendo in modo che i ragazzini arrivino a 13 / 14 anni senza avere la più pallida idea di come sia nato la Stato di cui portano la cittadinanza, non sanno chì è Garibaldi, Cavour, figuriamoci poi il 25 aprile…..è meglio offrire loro l’esempio di "Amici"….e così il senso dello Stato e del vivere civile di una comunità va sempre più diminuendo.

          Per quanto riguarda le Foibe, non preoccuparti perchè non sei il solo a conoscerle; quelle le conoscono anche i ragazzini perchè a scuola gliene parlano, giustamente, insieme all’altra giornata della memoria…….e ricorda anche che i morti in guerra sono tutti delle vittime, ma oserei dire che ancora più vittime sono quelli che muoiono senza potersi difendere, i civili, i vecchi, i bambini, le donne e sono loro gran parte dei morti nel periodo della Resistenza e se vogliamo avvicinarci un pò di più ai giorni nostri perchè non ricordare le stragi dei treni, delle piazze……TUTTE rimaste impunite.

    1. tm

      forse sto solo perdendo del tempo nel tentare di dare una risposta, ma ci provo lo stesso.

      Se volessimo seguire il ragionamento di alcune persone dovremmo eliminare il Natale, la Pasqua e tante altre feste Cristiane visto i notevoli crimini di cui si sono macchiati nel corso della storia persone e la chiesa stessa nel nome di Cristo.

      Le crociate non hanno risparmiato ne vecchi ne bambini per la conquista della terra santa, stessa cosa con lo sterminio dei popoli indios americani ad opera dei cattolicissimi conquistadores spagnoli, la santa inquisizione e via dicendo.

      Io invece pur non essendo cristiano credo nel Natale come in una di quelle feste che più di tante altre riesce a dare al mondo dei valori inestimabili ed irrinunciabili.

      Premesso questo mi sento di dire che non vi sono crimini che possano essere in alcun modo ne giustificati ne dimenticati, ma solo condannati.

      Vanno condannati i crimini delle foibe, come quelli contro gli ebrei, come anche quelli dello stalinismo e di tutte le dittature che si sono succedute durante la storia in ogni parte del mondo, su questo non si discute, come non si discute il fatto che se oggi liberamente in Italia sia io che Riluttante e tutti gli altri possiamo esprimerci in piena libertà questo lo dobbiamo a ciò che rappresenta il 25 aprile.

      25 aprile, non una data della memoria di un crimine, non il giorno da ricordare un episodio, ma il giorno in cui l’Italia si è risvegliata e ha detto che mai più nessuno in questa terra deve permettersi di perpetrare dei crimini.

  2. Raf

    In realtà la questione che pone il Riluttante, pur nella sua solita veemenza, non è banale.
    soprattutto il suo accenno ai morti della RSI si rifà a un problema largamente affrontato dal dibattito storiografico, soprattuto in fase revisionistica (e qui invocherei l’aiuto dell’autorevole 😉 C. Magistro): guerra di liberazione partigiana o guerra civile?
    Perchè se la si considerasse una guerra civile, il ricordo dei morti della RSI sarebbe caratterizzato forse da un approccio diverso.
    I “repubblichini” verrebbero forse considerati italiani prima che nemici.
    Questo approccio alla storia non mette in discussione i valori e il significato della Resistenza, ma, in un certo senso, restituisce dignità a chi combatteva (e moriva) dall’altra parte, difendendo invano (e sbagliando secondo la storia) i valori della destra sociale…

  3. Il Riluttante ineluttabile

    Finalmente Qualcuno che ha capito. Bravo raf, le mie discussioni sono tutto tranne che banali. Quello che è banale è ripetere in cuntinuazione che l’attuale libertà dipenda dal 25 aprile ecc ecc.  Sai quanti tm nei secoli hanno lottato e versato sangue affinchè si potesse esprimere la propria opinione?Mi vengono in mente i Livellatori, per non parlare delle continue persecuzioni dei cristiani nell’impero romano.. accusati di incendiare tutto!! Quindi, tm, evita di ergerti a difensore della libertà. perchè molto prima di te c’era gente che ha combattuto per le proprie idee, anche spirituali, e molto prima dei tuoi cari compagni partigiani..

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