25 luglio, voi dove eravate?

Anche se fa caldo e avremmo bisogno di argomenti leggeri, vi propongo un’interessante riflressione da "Il fatto quotidiano".

Alleati e accomodanti oppositori di Berlusca prima e… dopo…

A giudicare da vari segni, potremmo essere, fatte le debite distinzioni, alla vigilia di un nuovo 25 luglio. Allora, nel 1943, Benito Mussolini, capo del governo, cadde per iniziativa di chi, fino ad allora, lo aveva sostenuto (il re e i gerarchi del fascismo); oggi, Silvio Berlusconi sembra barcollare sotto i colpi degli alleati di governo. L’eventuale caduta di Berlusconi non potrebbe che essere salutata come un evento positivo per l’Italia, a meno che, come qualcuno lascia intendere, non lasci Palazzo Chigi per il Quirinale.

Berlusconi è il centro di un vasto sistema di corte che dipende dal suo potere. Privato del governo, non sarebbe più in grado, come sta facendo ora, di controllare, premiare e proteggere le cortigiane, i cortigiani ed i suoi servi. Il sistema sarebbe di conseguenza irrimediabilmente incrinato. Anche se gli alleati causeranno la caduta di Berlusconi, dovranno rispondere ad una domanda che ogni cittadino ha il diritto ed il dovere di rivolgere loro: “dove eravate voi quando Silvio Berlusconi costruiva e rafforzava il suo potere devastando la libertà di tutti?”. Poiché dovranno ammettere che erano con Berlusconi e che lo hanno aiutato ad erigere il suo sistema di corte, dovranno avere la bontà di spiegare in che cosa e perché il Berlusconi del, poniamo, 2001-2006, sarebbe diverso dal Berlusconi del 2010 a tal segno che il primo doveva essere sostenuto, il secondo deve essere combattuto. È bene non dimenticare che senza alleati non avrebbe avuto la maggioranza per governare e l’Italia si sarebbe risparmiata quindici anni di degrado civile.

A parte il fatto che Berlusconi produsse da subito leggi pessime ed elevò corruttori di giudici e collusi con la mafia alle alte cariche dello Stato, resta il fatto che, fin dall’inizio, egli era al centro di un potere incompatibile – per la sua stessa natura – con la libertà repubblicana. Non occorre una particolare saggezza politica per capire che nessuna repubblica democratica è in grado di difendersi dal potere enorme di un uomo che concentra nelle sue mani una ricchezza sterminata, un partito personale ed un impero mediatico! Se non erano in grado di capire, e questo vale anche per parte dell’opposizione, almeno avrebbero potuto ascoltare coloro che seppero vedere bene, proprio perché erano veri liberali. Norberto Bobbio, per citare un solo esempio, scrisse a chiare lettere nel Dialogo intorno alla repubblica che Forza Italia era un partito eversivo.

I casi sono due: o questi signori non capirono per difetto di sapienza politica, e allora non meritano di essere leader e devono ritirarsi in buon ordine a svolgere attività più consone ai loro talenti; o capirono perfettamente e, gli alleati, decisero egualmente di sostenere Berlusconi, l’opposizione, di non combatterlo, allora sono tutti complici e, a maggior ragione, dovrebbero lasciare il posto ad altri che sappiano parlare un linguaggio davvero alternativo a quello berlusconiano e sappiano far seguire alle parole azioni coerenti.

Il presidente Massimo D’Alema ha rilevato che “la politica non si fa con il racconto, con il linguaggio, con la letteratura, con la poesia”. Dovrebbe sapere che la grande politica, quella che sa dirigere processi di emancipazione morale e civile, quella che servirebbe oggi in Italia, quella per esempio di Obama (che peraltro raccoglie voti e vince, mentre i realisti nostrani li disperdono e quindi perdono) non si fa soltanto con i ragionamenti (pur necessari). Dovrebbe sapere che in Italia non si avverte davvero il bisogno di nuovi calcoli, ma di rinnovate o ritrovate passioni civili.

Per tornare all’analogia dalla quale sono partito, l’emancipazione dal fascismo non si è realizzata certo il 25 luglio 1943, ma il 2 giugno 1946, quando, il popolo italiano, guidato da uomini che sapevano suscitare grandi speranze, decretò che anche la monarchia, che nel 1922 aveva chiamato Mussolini al governo e lo aveva sostenuto per vent’anni, dovesse andarsene. Così, l’emancipazione dal sistema berlusconiano non avverrà quando al governo ci saranno vecchi alleati insieme ad accomodanti oppositori, ma quando a guidare la Repubblica ci saranno donne e uomini che, alla domanda “dove eravate voi?”, potranno rispondere “dall’altra parte. Sempre!


Commenti da Facebook

14 Commenti

  1. Cristoforo Magistro

    L’analogia fra il 25 luglio 1943 che portò alla fine del fascismo con quanto potrebbe, secondo i pii desideri dell’articolista de “Il fatto quotidiano”, accadere oggi mi sembra una di quelle cose che seminano solo confusione. Se il 25 luglio del 1943 si arrivò alla congiura e questa ebbe successo fu perché l’Italia stava perdendo la guerra e faceva comodo a tanti, alla monarchia per prima, scaricarne solo su Mussolini la responsabilità.
    Oggi, per fortuna, non siamo a tanto.
    C’è un paese apatico, distratto e frastornato. I ricchi sono più ricchi, i poveri più numerosi, ma si tira a campare e la filosofia che regna sovrana è sempre quella del “sono tutti uguali”.
    Non so cosa deve accadere prima che la famosa gente capisca che Berlusconi sta portando indietro il paese sul piano democratico ed economico. L’impressione più diffusa è che va tutto come prima, cioè male, ma almeno al governo non ci sono persone che si atteggiano a modelli di virtù.
    A noi italiani, si sa, i simpatici mascalzoni sono sempre piaciuti. Ma come si fa a trovare simpatici Dell’Utri, Cicchitto, Tremonti, Gasparri e compagnia cantando?
    Sui gusti, ovviamente, non si può discutere, ma fino a quando i gusti prevalenti saranno questi, dobbiamo tenerceli.
    Nel Pdl ci sono più ex giudici che nel Pd, ma si continua a parlare di magistratura rossa.
    Ci hanno venduto Bertolaso come un santo; un colonnello dei ROS è stato condannato, ma il ministro dice che resterà al suo posto; si parla di P3, ma ancora non si sa bene cosa sia stata la P2 e non si è mai parlato, come la più elementare logica dei numeri vorrebbe, della P1.
    In nessun paese al mondo la scena politica è occupata da partiti personali (Berlusconi, Bossi, Casini, Di Pietro, Fini, ecc). Non se ne parla mai, ma non sa di medioevo e di anarchia feudale tutto questo?
    Cosa succederà dopo?
    A differenza dell’articolista de “Il Fatto” che sembra avere tutta intera la percezione dell’epoca che stiamo vivendo, a me pare che noi gente comune viviamo dentro i giorni, i mesi e gli anni senza avere sempre la consapevolezza della direzione che stiamo prendendo.
    A me serve fare il punto, fermarmi per una pausa, tirare le somme e constatare che le cose sono sempre più complesse di quanto avessi pensato.
    Dire di poter rispondere alla domanda “dove eravate voi?”, “dall’altra parte. Sempre!”, mi pare vecchia e inutile retorica.
    Ho visto, dopo aver inserito questo intervento, i banner pubblicitari che compaiono a sinistra della pagina di questo sito: uno vende magliette con Mussolini, l’altro propaganda per berlusca, l’altro ancora pettegolezzi su Veronica Lario.
    Non è – nel modo più assoluto – una critica all’amministratore,ma siamo in questa situazione.

  2. ilmontese277

    Argomento alquanto leggero,è un bene che se ne discuta e financo ci saranno i pochi garanti della democrazia,RESISTEREMO!

    Il vizietto tutto italiano di delegare agli altri quello che possiamo noi è divenuto un fatto quotidiano e appartenente ad una cultura o sub se preferite di rassegnazione e fatalismo.

    Speriamo che,tanto.. non me frega…non mi tange…oddio non mi cerca nessuno!!!speriamo che vince la Juve… ecc. etc..

    Non vedo movimenti di stimolo culturale e presa di coscienza delle situazioni!!!

    C’è una apatia totale e senso di non appartenenza a questa terra. ci fidiamo dei governanti,poichè li abbiamo votati noi in cambio di ritorni personali.

    E’ superfluo dire che ci sono congree o corporazioni o lobby di potere?

    Torni e ritorni storici,o il popolo merita il suo principe? Meditate gente,meditate!!!

  3. Ape Maya

    Alla domanda "Dov’eri tu?" nelle ultime elezioni politiche, potrei rispondere tranquillamente: "A casa!". Ebbene sì, dopo anni che ci sorbiamo Berlusconi in politica, è veramente da ingenui non conoscere il suo ormai famigerato profilo immorale, mascherato da tanto humour e savoir-faire, quel "fumo negli occhi" che piace tanto agli italiani. Impossibile scomodarsi da casa per andare a votare un politico del genere.

    Ma… l’alternativa? Io non l’ho vista per niente…

    Questa divisione "dall’altra parte. Sempre!" dov’è? Io non ho mai visto un’efficace e reale alternativa a Berlusconi: intendo a livello di capacità di poter prendere le redini di un governo, lasciando tranquilli i cittadini. Anche il PD non è esente da episodi alquanto oscuri dal punto di vista morale, per non parlare del disastroso governo Prodi che ha preceduto l’attuale governo di centro-destra: io, da cittadina, mi sentivo in balia di forze oscure che governavano il mio Stato. Non si è mai data un’impronta di governo decisiva, oltre all’iniziativa di aumentare tasse in maniera spropositata per colmare il debito pubblico: cosa che adesso sta facendo Berlusconi, in maniera un pò più indiretta, e per cui viene visto come l’artefice della recessione economica del Paese. Ma non è che il PD fosse tanto lontano da ciò, bisogna ammetterlo!

    Sia destra che sinistra non hanno mai saputo ben gestire il passaggio dalla lira all’euro, e posso ben pensare che un Prodi, tanto più vicino a Berlusconi di quanto si possa immaginare nel saper offuscare gli eventi negativi dicendo sempre, semplicemente, che per lui "va tutto bene, sono sereno",… posso ben pensare che anche Prodi, al cospetto della crisi economica partita dagli USA, non avrebbe avuto tanta più capacità di gestire la stessa senza far patire ai cittadini delle ripercussioni.

    Vogliamo parlare di Di Pietro? Di Pietro sembra in grado, col suo pressapochismo, di poter gestire uno Stato? E come? Facendo solo opposizione? Non è che da parte sua abbia visto tanti programmi propositivi. Non ho ancora capito l’identità del suo partito, oltre al fatto di esser critico, tanto nei confronti del centrosinistra, quando paradossalmente ne condivideva il programma di maggioranza per poter vincere le elezioni, quanto nei confronti del centrodestra e di Berlusconi in particolare, come ben si sa.

    Sulla lontananza poi dei comunisti dai cittadini non è neanche il caso di parlarne: si è già detto tutto in passato.

    Dove sarebbe, quindi quest’altra parte di cui si parla? Io vedo che sono tutti sulla stessa barca, a remare nella stessa direzione o in quella opposta a seconda dei comodi propri.

    Che la politica sia piena di compromessi è cosa nota. D’altro canto non si può nemmeno pretendere che arrivi un messia che azzeri questo andazzo ormai consolidatosi nei 150 anni dell’unità d’Italia. Inutile farsi illusioni anche sul fatto che la politica possa essere esente da scandali: dove c’è potere c’è l’alto rischio di dimenticare di essere dei rappresentanti di cittadini a cui dar conto del proprio operato, operando al contrario a favore dei propri interessi personali.

    Non sarei neanche così negativa da pensare che non possa mai arrivare qualcuno più intriso di moralità degli altri: ma permettetemi di dire che adesso quel qualcuno non lo vedo.

    Posso, al momento, solo vedere con grande coraggio come Fini faccia reale, seria opposizione alle iniziative di Berlusconi, cercando di rimediare ai suoi errori passati (come sciogliere Alleanza Nazionale e lasciare tutto il centrodestra in mano a Berlusconi): cosa mai saputa fare da Di Pietro, come prima detto, il quale criticava la sua stessa maggioranza senza però contrastarne l’operato in alcun modo, magari col timore di perdere il Ministero. Ma sembra che di questa poca serietà nessuno se ne sia reso conto. è indubbio, poi, come Fini si sia sempre distinto all’interno del contesto politico dicendo cose sensate, con serietà e senso di responsabilità.

    A me sembra che quando si leggono i fatti politici si sia influenzati nel giudizio dai colori politici. Stessi eventi accaduti in due parti politiche diverse hanno due pesi e due misure. è proprio questo, a mio avviso, il motivo per cui noi Italiani ci meritiamo questo tipo di governanti: ci rispecchiano nel momento in cui manchiamo noi stessi di obiettività, serietà di giudizio e reale capacità di valutazione, facendoci abbindolare dalle contingenze del momento.

    1. ciffo

      Premesso che ho assoluto rispetto per chi decide di non votare non ho alcuna simpatia per chi insiste nel dire che tutti i politici sono uguali. Uno mi può dire che non vuole scegliere il meno peggio ma attenzione… esiste sempre uno che è meno peggio degli altri!
      La tua analisi Ape mi sembra troppo superficiale. E se a farla è una ragazza preparata come te mi chiedo… abbiamo un futuro? Figuriamoci allora tutti quei caproni senza cultura che al massimo leggono tuttosport… cosa mai potranno pensare?
      Non sono certo un fan di Prodi… su questo stesso sito ho scritto post di fuoco contro alcune sue iniziative e suoi ministri… ma in tutta oggettività mettere sullo stesso piano il governo Prodi con questo governo Gomorra è blasfemo.
      Fammi dei nomi scusa e portami dei fatti… per esempio per me il peggiore del governo Prodi era Mastella. Un cialtrone senza dubbio. Ma permettimi di dire che il suo modo cialtrone, clientelare, immmorale di fare politica per lo meno è meno peggio del modo camorristico di uno come Cosentino… sottosegretario di questo governo. E se anche non è meglio… questo governo ha poi deciso di candidare Mastella facendone uno dei suoi!
      Posso portarti altri mille esempi.
      Ma non ne faccio perchè so già che il solito idiota Berlusconiano direbbe che sono comunista e poco oggettivo. Allora ammesso che sono tutti uguali e non c’è alternativa… bene… votiamo il meno peggio della squadra che si tifa!
      Il PDL ha toccato il fondo. Non si cacciano inquisiti, corrotti e camorristi e si cacciano invece chi pone una semplice questione di opportunità… questi inquisiti è giusto rimangano al governo? Il mondo al contrario!
      Ecco allora… se la politica è tifo almeno scegliamo chi nella propria squadra è meno peggio… magari la schiappa si riesce a metterla in panchina e renderla meno pericolosa.

      1. giuliana mongelli

        …rispondendo a ciffo,il meno peggio non e’ che sia il massimo..ormai siamo alla frutta ed anche da tanto tempo ,non ci possiamo permettere il meno peggio..ci vorrebbe una rigenerata generale…la domanda e’ se questo puo’ essere possibile..io ad esempio,pur volendo non riesco a riconoscermi in nessun partito ormai..

        1. ciffo

          Sicuramente il meno peggio non è la soluzione… ma non mi dire che il peggio è meglio del meno peggio 🙂
          Prendiamo il caso attuale del PDL.
          Di certo Fini non è uno stinco di santo o il messia… Berlusconi ha già scatenato i suopi servi e IL GIORNALE lo sta già massacrando pubblicando tutti gli scheletri nel suo armadio… MA… Fini è sicuramente meglio di Berlusconi e di quella massa di servi, meretrici e affaristi che gli gira intorno. Se noi tutti invece di nasconderci sempre dietro il “sono tutti uguali” affossassimo Berlusconi a favore di Fini magari domani verrebbe fuori uno che è meno peggio anche di Fini… e poi ancora meno peggio di lui e così via…
          …a meno che non aspettiamo il miracolo e decidiamo di stare seduti comodi a guardare i lupi che fanno strage del gregge.

          1. giuliana mongelli

            e’ giusto quello che dici,tutto giusto…e’ che c’e’ troppo schifo ,quest’Italia fa acqua da tutte le parti..si meglio Fini sicuramente,ma sempre in un sistema di merda..e’ questo il problema..un miracolo?ci son cose piu’ importanti per un miracolo..qui si tratta solo di avere un po’ di coscienza e di capire che la politica serve a costruire il futuro di tutti e nn di pochi..

      2. Ape Maya

        Premesso che all’inizio del post ho scritto che scomodarsi per andare a votare Berlusconi non valeva la pena per ovvii motivi, il seguito della mia argomentazione non era tesa a mettere esattamente sullo stesso piano Berlusconi e Prodi, ma a commentare lo slogan finale dell’articolo che è stato segnalato, cioè "dall’altra parte. Sempre!". Io sono contraria alla politica del peggio/meno peggio e ritengo che questo modo di ragionare porti come conseguenza inevitabile la politica che ci ritroviamo. Se tutti noi cittadini PRETENDESSIMO politici più trasparenti, seri e responsabili, non avremmo bisogno di pensare al meno peggio..come dice Giuliana Mongelli, non possiamo più permetterci il meno peggio. Questo volercelo permettere a tutti i costi è il segno dello stesso scendere a compromessi che caratterizza i politici di oggi. Per evitare il peggio, andiamo "dall’altra parte". Senza però analizzare cosa c’è dall’altra parte!

        Per me votare dall’altra parte solo per far fuori Berlusconi, significa non rendersi conto realmente di chi stiamo votando: l’oggettività viene meno nel momento stesso in cui l’obiettivo principale diventa togliere di mezzo Berlusconi. La logica diventa: il mio voto andrà a chiunque, tranne che a Berlusconi. Invece l’obiettivo principale di ogni elettore DEV’ESSERE eleggere come propri rappresentanti persone competenti, in grado di mantenere stabilità di governo, pensando e agendo nell’interesse dei cittadini che li votano e non nel proprio interesse. Il mio obiettivo è questo e non mi sento colpevole di reato di superficialità solo perché la penso in questo modo, né credo di dire cose blasfeme.

        è come se dovessi affidare a qualcuno qualcosa di mio, a cui tengo: non so, la macchina, per esempio. So che non posso affidarla a un delinquente qualsiasi, quindi che faccio? Affido la mia macchina a chiunque, tranne che al delinquente? Ma siamo altrettanto sicuri che quel chiunque sia affidabile solo perché non è delinquente? Mettiamo il caso non arrivi a venderla, come potrebbe fare il delinquente, ma comunque la danneggi, anche se non allo stesso modo? Mi devo rassegnare al fatto che nel momento in cui devo affidare la mia macchina a qualcuno, inevitabilmente so che me la restituirà con ingenti danni? Non sarebbe meglio invece pretendere di affidarla ad una brava persona, in grado di restituirmela senza danni? Se poi questa persona non esiste, tanto vale non affidare la mia macchina a nessuno… ti pare?

        Secondo me dovremmo diventare tutti un pò più esigenti in materia politica: altrimenti continueremmo a fare sempre le stesse critiche per chissà quanto tempo.

        1. gianni

          Ciao Ape, a mio avviso la tua analisi sfiora la perfezione. Quello che in Italia manca è una vera e propria opposizione che possa ragionare con lo stesso cervello di Ape. Quello che invece esiste è il berlusconismo e l’ancor più negativo antiberlusconismo. Negativo perchè comunque sia, nel bene e nel male, si continua a parlare di lui ponendolo sempre al centro dell’attenzione. Quello che si fa è dare del caprone solo perchè vota Berlusconi e del comunista a chi gli vota contro. Berlusconi inizierà a perdere solo quando parleremo meno di lui e inizieremo a parlare di fatti e problemi concreti.

          Ad esempio per me caprone è colui che fino allo scorso anno crticava Fini perchè considerato fascista e adesso invece lo considera come la massima espressione di libertà di opinione solo perchè rema contro Berlusconi.Tutto questo lo trovo terribilmente ridicolo e senza senso.

          1. tm

            Ciao Gianni, ben trovato. Non so perchè ma tocca sempre a me cercare di dare delle risposte alle tue innumerevoli esternazioni, spesso qualunquistiche, che danno a mio avviso una visione distorta di quelle che sono alcune realtà.

            Non discuto che il ragionamento di Ape non fa una grinza, ma proprio perchè in tanti lo hanno fatto negli ultimi anni, forse ci troviamo oggi al punto che a governarci non ci sono solo i "meno peggio", "schifosi e puzzolenti ", anche di sinistra che hanno scambiato la politica per un modo come un altro per fare i propri affari e instaurare un regime di potere, ma ci troviamo di fronte a dei veri e propri "gangster", che della politica hanno fatto il modo per tramare, affamare, complottare per affossare le regole della democrazia.

            Hai ragione quando affermi che anche in alcune regioni governate dal centrosinistra, accadono gran parte delle cose che si verificano in altre, ma non puoi citare lo scandalo sanità in Puglia, omettendo di citare il fatto che quello scandalo ha prodotto l’immediata cacciata degli assessori coinvolti, e l’azzeramento totale della giunta, con la costituzione di un nuovo esecutivo nel giro di una settimana.

            Un nuovo modo di fare politica caro Gianni, ed anche Ape, esiste ed è già presente in diverse realtà del paese, solo che la nostra cecità ci impedisce di rendercene conto, in quanto, forse per presunzione, forse perchè non vogliamo, facciamo in modo di non accorgercene, perchè è più comodo sparare a zero su tutto e su tutti, alla Grillo maniera.

            (apro solo una piccola parentesi sul caso Grillo da te sollevato sul Guestbook, Grillo non aveva chiesto di iscriversi al PD perchè ne condivideva, sia pure con spirito critico, i programmi,  ma lo ha fatto con il chiaro intento di lanciare una provocazione, e il PD, a mio avviso ha fatto bene a non tenerne conto, in quanto la politica deve essere proposte e non cialtronerie. Spiegasse prima di ogni cosa, quanto gli fruttano i blog e le tante iniziative che si procura con il suo modo di fare, e pare si tratta di diversi milioni di euro all’anno, e poi ne riparliamo).

            Per tornare al discorso principale, l’ILVA di Taranto, la più grande fabbrica europea di trasformazione del ferro, e questo dovrebbe interessarci da vicino, fino a qualche anno fa aveva una emissione di diossine nell’aria pari a 400 volte superiore alla norma consentita, la regione Puglia, (Nichi Vendola), con una seplice ordinanza, sfidando tutta la coalizione e buona parte dei sindacati che avevano paura di una eventuale ritorsione sui posti di lavoro, ha imposto l’installazione dei depuratori sulle ciminiere, raggiungendo lo scopo in 20 mesi e non nei 24 previsti dall’ordinanza, mantenendo inalterato il numero di lavoratori.

            Certo Vendola non è il messia, ma alcuni suoi provvedimenti, a mio avviso vanno nella direzione giusta, e per rispondere ad Ape, a me sembra la persona a cui affiderei certamente la mia auto, e al quale oggi in Italia la stanno affidando le migliaia di giovani che affollano le sue innumerevoli iniziative su tutto il territorio italiano, e di cui la stampa o la televisione spesso non fanno menzione.

            Gianni sostiene di preferire parlare di economia, piuttosto che di Berlusconismo o anti Berlusconismo. Siamo d’accordo Gianni, ma forse quello che non sai, è che nelle iniziative di Vendola si parla proprio di questo. Vendola si è proposto a leader del centro sinistra con uno slogan, "Sconfiggere il centro sinistra per sconfiggere il centro destra". lo ha già fatto due volte, e lo ha fatto non lanciando imprecazioni e accuse alla Grillo, ma con proposte concrete che mirino a far uscire l’Italia e l’Europa dalla crisi, come concreta mi pare la sua ultima proposta sul federalismo europeo, che prevede la parificazione dei diritti e degli stipendi di tutti i lavoratori in qualunque stato d’Europa, al fine di impedire i ricatti marchionniani di trasferire la FIAT in serbia.

            Un’Italia migliore c’è e la si può far crescere, occorre solo uscire dal qualunquismo, e costruire con i tanti che ci credono le basi per un futuro diverso.

            Un’ultima considerazione per quello scritto da Gianni sul guest a proposito di Fini.

            Ritenevo fascista Fini ieri, e non ho cambiato oggi le mie idee sul suo modo di essere e fare politica. La sua non sarà mai una politica rivolta al mondo del lavoro, o ai servizi, e se anche oggi gli va dato atto di aver preso delle posizioni di condanna verso un certo modo di fare del PDL (lo faceva anche Almirante verso i governi della Democrazia Cristiana), non bisogna dimenticare che spesso alcune posizioni le si assumono quando si vede che la barca in cui ci si trova imbarca acqua e sta per affondare inesorabilmente, allora in quel caso, come si suol dire, i topi scappano da tutte le parti. (il riferimento ai topi e puramente espressivo)

             

        2. ciffo

          Per rispondere ad Ape
          “Se poi questa persona non esiste, tanto vale non affidare la mia macchina a nessuno… ti pare?”
          Si e no!
          Non sto dicendo che la politica del “meno peggio” è la soluzione. Sono d’accordo con te che dovremmo esigere di più. A differenza tua però penso che – nel frattempo – non bisogna rimanere con le mani in mano… un comportamento che alla fine premia i peggiori… in pratica lasciando la macchina nel garage non fai altro che regalarla al ladro.
          Se non si vuol fare nulla per lo meno scegliamo il meno peggio.

          Ti faccio un esempio. Il non voto è stata la battaglia di Grillo. Pur non essendo d’accordo sulla bontà della sua idea la rispetto al 100%. Lui infatti non dice solo “non votate tanto sono tutti uguali”. Dice “non votate ma costruite qualcosa” e in fatti ha dato vita ai movimenti 5 stelle che si prefiggono di cambiare la società partendo dal basso. Ci riuscirà? ha ragione… non so ma tanto di cappello.

          In giro invece vedo solo tanti menefreghisti, egoisti che con il ritornello del “sono tutti uguali” giustificano la loro superficialità e girano le spalle lasciando campo libero alla feccia.

          Stendo un velo pietoso su gianni che condivide al 100% l’intervento di ape che ha parlato di essere esigenti e poi nel guestbook scrive che gli interessa solo la politica economica… bel modo di essere esigenti quello di fregarsene di camorra, corruzione e legalità.

  4. Raf

    L’articolista de “Il fatto” pone l’accento sul ruolo dei cosiddetti fiancheggiatori prima, oppositori dopo… (nel ’43 come oggi).
    La Repubblica non nacque dai vecchi alleati del Duce ma da uomini di fede democratica che lo avevano sempre contrastato.
    Nel parallelo con la situazione attuale (ammettendo tutte le forzature del caso, Cristoforo) oggi per l’eventuale “terza repubblica” si potrà dire lo stesso?
    Io ho espresso più volte scetticismo nei confronti di Fini per via del suo opportunismo sornione…
    Ma stando così le cose, ad oggi, probabilmente è l’unico baluardo di una Destra repubblicana e col senso dello stato. E a Sinistra?

  5. maddalena ditaranto

    il 25 luglio, io dove ero?

    dalla parte di chi riteneva che la politica della Moratti/Gelmini fosse deleteria per la scuola, l’università e la ricerca. Dalla parte che guardava inorridita un senatore gettare urina di maiale su un terreno destinato ad ospitare una Moschea, e un parlamentare spuzzare disinfettante sulle prostitute. Dalla parte che ritiene la Lega l’espressione dei più bassi istinti umani. Dalla parte di chi pensa che "con la mafia bisogna convivere" sia una aberrazione (soprattutto quando a dirlo è un Ministro). Dalla parte di chi ha votato al referendum sulla fecondazione assistita, e ha detto si alla speranza e di chi ha votato al referendum sulle cellule staminali, e ha detto si alla ricerca.  Dalla parte di chi non pensa a Mussolini "come il più grande statista del ‘900", di chi mai penserebbe di proporre  Shulz  come comparsa in una fiction…nel ruolo di Kapò, dalla parte di chi rispetta i valori della resistenza, dalla parte in cui il 25 Aprile non è una mera ricorrenza, dalla parte che non scherza sulla Shoà.Dalla parte che non dimentica l’orrore delle Foibe. Dalla parte contraria alla guerra in Iraq, ai condoni. Dalla parte che difende l’art 18 dello statuto dei lavoratori. Dalla parte che crede nella libertà di informazione. Dalla parte che rispetta la Magistratura, la sua indipendenza…e le sentenze! Dalla parte dei  Patti civili di Solidarietà, dalla parte  di chi si è opposto alle scorie nucleari a Scanzano. Dalla parte che non considera l’omossessualità una malattia, che è stata contraria alla legge sul "rientro dei capitali dall’estero". Dalla parte di chi rispetta i senatori a vita e mai avrebbe augurato la morte alla Montalcini. Dalla parte di Beppino Englaro e della dignità della vita e della morte. Dalla parte di chi avrebbe voluto vedere il governo presente all’anniversario della strage di Bologna. Dalla parte di chi quando deve scegliere una "parte" sceglie quella della Costituzione. 

    Non è sempre la parte di un Partito (neanche quello a cui sono iscritta), ma non mi sono mai sentita sola. Mai ho votato "il meno peggio", a volte mi è capitato di scegliere "il più vicino" alle mie posizioni.. ma mi sembra che il concetto sia differente.

     Tra dieci anni… o dieci giorni potrei accorgermi di essere stata dalla parte sbagliata, è un rischio che corre chiunque decida di essere di "parte", un rischio che mi piace affrontare, perchè come scriveva Gramsci "Vivo, sono partigiano, odio chi non parteggia odio gli indifferenti".

     

     

     

  6. gianni

    Ciao Tonino,

    girando per il web guarda cosa mi è capitato tra le mani: Compagno Turigliatto

    Trascrivo alcune frasi di quel comunicato:

    "Questi compagni accanto al diritto al dissenso hanno l’obbligo di conformarsi rigorosamente agli orientamenti del Partito e al regolamento del gruppo nell’esercizio del loro mandato (art. 56) ."In pratica tu hai il diritto al dissenso e l’obbligo a conformarti agli orientamenti del Partito…(grida Amore e vota guerra!!!)

    oppure:

    "La non partecipazione al voto del compagno Turigliatto se non è stata la causa della caduta del Governo, ha tuttavia creato grave tensione all’interno e difficoltà all’esterno del Partito, indicato come corresponsabile primo della crisi, come quello che avrebbe aperto la porta ad un possibile ritorno della destra alla guida del Governo."Evidentemente all’epoca per Rifondazione era più importante stare al governo che garantire il dissenso al governo stesso. 

    Allora qui ci sono due episodi simili di parte politica opposta….mi dite qual’è la differenza???? 

     

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