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C’era una volta… la festa di San Rocco

C’era una volta… la festa di San Rocco

E’ il caso di dirlo. Non è una fiaba ma la realtà.

A anni fa, quando il carro trionfale che portava la statua del Santo Patrono iniziava a scendere dai Cappuccini, si assisteva ad una sfilata di cavalli portati dal clero e da alcuni chierichetti, preti, monaci giovani e non, che sedevano composti con le loro tuniche e mantelli a seconda dell’importanza.

Una cerimonia improntata alla religiosità e al rispetto della tradizione.

Chi ha una certa età ben ricorda, ma a quanto pare anche molti giovani.

Ma come succede spesso, le cose cambiano. Anche la nostra festa è cambiata.

Quest’anno, c’era una confusione…

Chi camminava davanti al carro, chi dietro urlando e fischiando, un’ammucchiata di persone.

Una disorganizzazione mai vista. Parte della festa nelle mani  di soggetti (rimosso).

Gente venuta dai paesi vicini, commentava di non aver mai assistito ad una cavalcata del genere.

 

La cavalcata!!! E’ ancora un nome che può contraddistinguerla?

Chi rappresentava il paese?  “una certa  sacra famiglia”, così commentava la gente locale. (rimosso)

L’unica cosa positiva è che in questo caso i carabinieri avevano tutti questi “personaggi”sotto controllo.

 

E’ una festa religiosa o è diventata una carnevalata, in mano a gente poco affidabile e per niente stimata dal popolo montese?

Forse, il Comitato farebbe bene a controllare con più attenzione chi deve gestire la festa e rappresentare il paese ma, ancor più, avrebbe dovuto fare la chiesa, per il suo spirito di moralità, integrità, devozione e rispetto verso il Santo Patrono e la comunità tutta che non meritava di essere trattata in questo modo. La festa ha  sempre rappresentato un momento importante per la popolazione montese, vederla svilita e ridotta ad una pagliacciata, non ha senso.

La festa, la cavalcata in particolare, è stata affidata, in buona parte a persone (rimosso).

Forse è bene che ci si soffermi un po’ di più sul significato religioso e sul senso della festa, forse è bene che, se c’è stata una tradizione, si continui a rispettarla e non ad umiliarla, perché, io, come molti cittadini, non mi sono sentito rappresentato da gente del genere.

Si ricorda che a norma del regolamento del blog non sono consentiti insinuazioni. O ci si assume le proprie reponsabilità o si evitano dichiarazioni puramente allusive (admin). 

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