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Operazione Plinius Un imprenditore di Montescaglioso tra le 38 persone arrestate

L’ndagine Plinius travolge anche il territorio materano. Tra gli 81 beni della ‘Ndrangheta sequestrati nel corso di una vasta operazione che dalle prime ore dell’alba coinvolge anche Calabria, Sicilia, Umbria e Campania molti sono presenti sul territorio lucano.  I Carabinieri hanno eseguito 38 arresti: le persone coinvolte sono accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, sequestro di persona, detenzione e porto di armi, estorsione, rapina, corruzione, turbativa d’asta, concussione, falso, istigazione alla corruzione e minaccia.
Tra queste ci sono anche il sindaco di Scalea Pasquale Basile, eletto a capo di una lista civica, e cinque assessori della giunta comunale del centro calabrsee.

L’indagine ha consentito di delineare l’asse economico-imprenditoriale dell’ organizzazione costituito con conferimenti di “sospetta provenienza” nei settori commerciale, con l’apertura di diversi supermercati, concessionarie di auto, agenzie di viaggi, parchi divertimento, attività commerciali e negozi di abbigliamento; immobiliare, con realizzazione di società finalizzate all’ acquisizione di fabbricati, appartamenti e magazzini, anche attraverso aste fallimentari “pilotate”; agricolo, con la costituzione di cooperative e società agricole, che, non depositando bilanci e non avendo assunto lavoratori dipendenti, hanno acquistato terreni per 50 ettari senza dichiarare tali possidenze al fisco; turistico, con la gestione di lidi balneari, come “L’angelica”, l’”Aqua mar” e “Itaca”, realizzati su terreni demaniali del comune di Scalea.
Complessivamente è stato eseguito il sequestro preventivo di 22 tra società ed aziende.

L’operazione, denominata “Plinius”, ha colpito la cosca Valente-Stummo che operava a Scalea e nei comuni vicini e che, secondo gli investigatori, è subordinata alla cosca Muto di Cetraro. Secondo gli inquirenti, nelle elezioni del marzo 2010 il clan sarebbe riuscito a far eleggere propri candidati al Comune di Scalea. Questi si sarebbero, poi, prodigati per concedere appalti a imprese legate alla cosca stessa. Proprio per questo, tra le persone arrestate figurano anche funzionari comunali: l’avvocato Mario Nocito, il comandante dei vigili urbani Giovanni Oliva, il geometra Giuseppe Biondi, l’architetto Vincenzo Bloise e i dipendenti dell’ufficio tecnico. L’operazione, che ha portato al sequestro di beni per 60 milioni di euro, è il frutto di una inchiesta avviata dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza nel luglio 2010 sotto la direzione del procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Giuseppe Borrelli e del pm Vincenzo Luberto. L’indagine ha delineato l’asse economico-imprenditoriale dell’organizzazione costituito con conferimenti di “sospetta provenienza” nel settore commerciale con l’apertura di supermercati, concessionarie di auto, agenzie di viaggi, parchi divertimento, attività commerciali e negozi di abbigliamento. La cosca aveva anche interessi nel ramo immobiliare con realizzazione di società finalizzate all’acquisizione di fabbricati, appartamenti e magazzini, anche attraverso aste fallimentari “pilotate”. Nel settore agricolo, invece, la ‘ndrngheta aveva costituito cooperative e società agricole che, non depositando bilanci e non avendo assunto lavoratori dipendenti, hanno acquistato terreni per 50 ettari senza dichiarare tali possidenze al fisco. Nel settore turistico, infine, gestivano lidi balneari, come l’angelica”, l’aqua mar e l’Itaca, realizzati su terreni demaniali del comune di Scalea.

Ecco tutti i nomi dell’amministrazione comunale di Scalea coinvolti nell’inchiesta che ha rivelato un forte intreccio tra ‘ndrangheta e politica:

Pasquale Basile, sindaco

Gestisce gli appalti comunali secondo le indicazioni dei boss di ‘ndrangheta Pietro Valente e Stummo, costantemente impegnato a cercare un punto di mediazione fra le due fazioni. Lo studio dell’avvocato Nocito era la sede “ombra” del Comune: lì veniva deciso tutto, e lì Basile si incontra spesso con Valente.

Raffaele De Rosa, assessore all’Ambiente

Secondo il collaboratore di giustizia Amodio Francesco, De Rosa è da anni una sorta di infiltrato della criminalità organizzata nella giunta comunale. Risulta avere turbato la gara per la realizzazione del porto turistico, unitamente a Mario Russo, in modo da favorire un’impresa vicina alla famiglia camorristica dei Cesarano. E’ cognato di Riccardo Montasapro (hanno sposato due sorelle), anche lui indagato.

Maurizio Ciancio, detto “il Dottore”, vice sindaco

E’ stato anche assessore al Demanio e assessore ai Lavori pubblici del Comune di Scalea. Alle elezioni del 2010 è stato il consigliere più votato. E’ accusato di aver turbato il bando e la gara per un appalto riguardante frangivento, “dimostrando così di dipendere completamente dai voleri delle due fazioni” Valente e Stummo.

Francesco Galiano, detto “Franco la Cozza”, detto “Cozzarella”, assessore al Commercio

E’ stato anche assessore alla Protezione civile. L’accusa è di essere colluso con gli uomini di Stummo, nella vicenda della concessione del servizio dei parcheggi a pagamento.

Antonio Stummo, detto “Gianmarco”, assessore alla Viabilità

Ha preso il posto di Galiano all’assessorato al Commercio dal 24 settembre 2012 in poi. E’ figlio del boss Mario Stummo e “strumento” della ‘ndrina per interferire con gli affari dell’amministrazione comunale. Viene eletto nel 2010 grazie alla “attività di proselitismo – scrive il pm – svolta dal padre che profittava di una salda e annosa carica di intimidazione che spendeva in una campagna elettorale condotta porta a porta”.

Pierpaolo Barbarello, architetto

Dipendente dell’ufficio tecnico di Scalea, è il responsabile del servizio di Salvaguardia Ambientale. Quale presidente della commissione di gara su alcuni appalti, ha assegnato uno scarto di punteggio a favore dell’Ati Avvenire-Balsebre, concordato preventivamente con il sindaco Basile, in maniera da garantire la vittoria della gara indipendentemente dall’incidenza sul punteggio finale dell’offerta economica.

 

Antonino Amato, geometra

Responsabile del servizio Urbanistica e Demanio del comune di Scalea. Ha fornito al sindaco Basile informazioni e documentazione al fine di consumare un tentativo di concussione in danno di Campilongo al fine di indurlo alle dimissioni.

 

Mario Nocito, avvocato

Avvocato del Foro di Paola. E’ l’uomo che fa da collante tra l’amministrazione comunale e gli ‘ndranghetisti. Nel suo studio si decidevano gli appalti per lo smaltimento della spazzatura e per l’assegnazione dell’appalto dei frangivento. A lui si rivolgono i membri della fazione Stummo per entrare nel controllo degli appalti comunali. Influenza il sindaco persino nella scelta degli assessori.

 

Giovanni Oliva, capo dei vigili urbani

Come gli altri funzionari è a disposizione del sodalizio criminale.

 

Giuseppe  Biondi, geometra

Istruttore tecnico del settore Urbanistica del comune di Scalea. Costantemente a disposizione delle ‘ndrine coinvolte, tanto che Pietro Valente propone all’avvocato Nocito di nominarlo responsabile del servizio di salvaguardia ambientale al posto di Barbarello.

Vincenzo Bloise, architetto

Dipendente dell’ufficio tecnico di Scalea, ha abusato dei propri poteri per agevolare gli interessi del boss Pietro Valente.

La lista completa delle persone arrestate:

1. AMATO Antonino, 59 anni, di Scalea;

2. BASILE Pasquale, 53 anni, di Scalea;

3. BIONDI Giuseppe, 44 anni, di Scalea;

4. BLOISE Vincenzo, 41 anni, di Scalea;

5. CESAREO Roberto,46 anni, di Cetraro;

6. CIANCIO Maurizio, 56 anni, di Scalea;

7. DE LUCA Luigi, 41 anni, di Scalea;

8. DE ROSA Raffaele, 46 anni, di Scalea;

9. ESPOSITO Andrea, 38 anni, di Cetraro;

10. GALIANO Francesco, 44 anni, di Scalea;

11. IACOVO Agostino, 35 anni, di Cetraro;

12. LA GRECA Francesco Saverio, 38 anni, di Santa Domenica Talao;

13. MONTASPRO Riccardo, 41 anni, di Scalea;

14. NOCITO Mario, 63 anni, di Scalea;

15. OCCHIUZZI Eugenio, 33 anni, di Cetraro;

16. PANCARO Rodolfo, 39 anni, di Scalea;

17. PIGNATARO Antonio, 50 anni, di Cetraro (già detenuto);

18. SERVIDIO Cantigno, 46 anni, di Scalea;

19. SILVESTRI Giuseppe, 54, di Scalea;

20. SOLLAZZO Alvaro, 49 anni, di Scalea;

21. STUMMO Antonio, 30 anni, di Scalea;

22. STUMMO Mario, 58 anni, di Scalea;

23. VALENTE Franco, 51 anni, di Scalea (già detenuto);

24. VALENTE Pietro, 45 anni, di Scalea;

25. ZACCARO Marco, 30 anni, di Scalea;

26. ZITO Giuseppe, 60 anni, di Scalea.

ARRESTI DOMICILIARI:

27. BALSEBRE Nicola Franco, 42 anni, di Montescaglioso (MT);

28. BARBARELLO Pierpaolo, 52 anni, di Scalea;

29. BOVIENZO Luigi, 53 anni, di Scalea;

30. CRISCITI Santino Pasquale, 57 anni, di Santa Maria del Cedro;

31. DE LUCA Francesco, 36 anni, di Scalea;

32. LAMBERTI Corrado, 81 anni, di Terni ;

33. MANCO Olgarino, 54 anni, di Scalea;

34. MANCO Pino, 48 anni, di Scalea;

35. OLIVA Giovanni, 51 anni, di Scalea;

36. POLIGNANO Angelo Silvio, 45 anni, di Putignano (BA);

37. PUGLIESE Francesco Paolo, 50 anni, Gioia del Colle (BA);

38. VACCARO Antonio, 59 anni, di Scalea.

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di FORESTIERI Giuseppe, 40 anni, di Scalea.

 

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