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Creatività Montese: è giunto il momento di sprigionarla (?)

Vorrei condividere alcune considerazioni in merito al senso di insofferenza, abbastanza diffusamente percepibile tra i cittadini montesi, generato dalla mancanza di vitalità che da qualche tempo ormai caratterizza la nostra città.

Lo stato “ di immobilismo” in cui il paese versa è abbastanza evidente…basta farsi un giro di sera, eppure l’estate è alle porte…un sentore di cambiamento rispetto all’inverno dovrebbe esserci. Invece stesse strade quasi deserte. E con il dinamismo che, al contrario, si respira nella vicina Matera, la situazione non potrà che peggiorare nei mesi prossimi.

Ovviamente sono tanti i motivi che hanno determinato questa situazione di “beata quiescenza” ma tra questi, secondo me, due fattori hanno rivestito un ruolo determinante:

1_ la mancanza di competenze specifiche interne all’amministrazione in grado di rilanciare l’attrattività culturale del nostro paese

2_  la mancanza di condivisione nei progetti di offerta culturale.

In merito alla prima questione non credo di offendere la sensibilità di nessuno affermando quanto sopra, considerato il fatto che gli eventi culturali di maggior rilievo e in grado di fare grandi numeri (pochissimi in un anno a Monte) vedono il coinvolgimento solo parziale dell’amministrazione. In termini di offerta culturale poi sono pochissime le iniziative direttamente promosse dall’Assessorato alla Cultura e perlopiù spesso ripetitive e poco innovative. Inoltre ci si ricorda di progettare gli eventi culturali montesi solo con l’arrivo dell’estate (come se nel resto dell’anno la cultura andasse in letargo) quando è ormai troppo tardi per scrivere progetti e accedere a fondi comunitari. Forse è un concetto difficile da comprendere…ma oggi si riesce a fare cultura quasi esclusivamente con fondi europei. Per avere una conferma basti osservare le locandine di eventi realizzati in altri comuni, come quelli pugliesi. Sulle locandine compare sempre il logo dell’Unione Europea…questo significa che i soldi sono stati stanziati direttamente, almeno in parte, dall’Unione Europea e questo, a sua volta, significa che i comuni hanno speso tempo e risorse intellettuali per pensare progetti innovativi e fatti bene per poter essere finanziati. Quando riusciremo a farlo anche da noi???

Ma è sulla seconda questione che vorrei soffermarmi. La mancanza di condivisione nei progetti di offerta culturale. Montescaglioso è piena di risorse, architettoniche, artistiche, paesaggistiche e anche umane. Numerose associazioni o semplici cittadini stanno sempre più dimostrando di avere spirito d’iniziativa e competenze per poter affrontare il rilancio culturale della nostra città. Arciteca, la Futura Compagnia Senz’arte, Buffalmacco, Capafresca, le associazioni del Carnevale Montese, Elios, le associazioni musicali e sportive, il CEA, la Pro Loco, il Comitato Notriv (ne cito solo alcune per esempio) ognuna nel proprio settore specifico, riescono a fare cose molto buone (a volte raggiungere livelli di eccellenza) in termini di numero di presenze. Tuttavia credo che si operi ancora in un’ottica di autonomia, con tutti i limiti che questo comporta. Ogni associazione organizza i propri piccoli eventi e ci si accontenta di ciò. Questo va benissimo…ma forse è il caso di osservare che nonostante le tante energie spese, non si riesce a costruire qualcosa di più grande, di più incisivo, che riesca ad attrarre un numero considerevole di persone da fuori paese. Sono pochissimi a Monte gli eventi che vengono organizzati da gruppi di associazioni in maniera condivisa. Forse perché non si è abituati a farlo o perché si sottovalutano gli aspetti positivi di una collaborazione.

Eventi condivisi riescono a raggiugere più persone e quindi avere ricadute maggiori sulla comunità, permettono di risparmiare in termini di tempo e in termini economici, riescono ad ampliare la propria rete di contatti, ad accrescere le competenze. E la lista sarebbe lunghissima.

Ma l’aspetto più importante che si genera da una collaborazione secondo me è  l’INNOVAZIONE. Provo a spiegarmi. Innovare significa pensare e operare diversamente rispetto alle consuetudini. Degli altri? Forse, ma anche di se stessi. Un’ associazione costituita di persone simili (altrimenti non si assocerebbero!!), con interessi simili…avrà delle prassi operative (e non è detto che siano le migliori)consolidate che resteranno abbastanza invariate nel tempo e organizzerà degli eventi abbastanza simili tra loro e con gli stessi contenuti.

Se ci fate caso…a parte pochissimi esempi, a Monte sta succedendo proprio questo. A titolo di esempio:  I Cucibocca si svolgono con la stessa modalità da anni, idem per la Cavalcata del Borbone, e In Vino Veritas. Per non parlare delle sagre della Pro Loco: vista una, viste tutte.

La sensazione è che ci si accontenti di fare il minimo, quanto basta per portare avanti una tradizione consolidata, ci stiamo adagiando su quello che siamo diventati bravi a fare e non riusciamo ad andare oltre.  Dopo anni e anni di eventi sempre uguali…ci siamo assestati su una offerta culturale che non può avere la pretesa di restare al passo di fruitori (tutti noi e chi viene da fuori) con esigenze sempre maggiori.  

Invece secondo me, occorre ripensare la nostra offerta culturale. Partire dal nostro livello attuale e migliorarlo, innovando modalità organizzative, contenuti, proposte, insomma reinventando il meglio della nostra tradizione.

Proviamo ad immaginare che cosa succederebbe a mescolare insieme associazioni diverse, con modus operandi diversi, con idee diverse, con un pubblico di sostenitori diversi, con aspettative diverse che già riescono ad organizzare buoni eventi a monte. Le energie e le competenze si sommerebbero e nascerebbero nuove idee, quello di cui abbiamo bisogno per rilanciare la nostra comunità.

Forse all’inizio sarebbe un caos completo, ma forse con delle regole precise, si potrebbe iniziare a costruire qualcosa insieme. Ad esempio ci si potrebbe accorgere che alcune associazioni usano strumenti nuovi e più efficienti che tutti potrebbero iniziare ad usare per ottimizzare i tempi. Ci si potrebbe accorgere che alcune associazioni hanno un piano di comunicazione più efficiente che tutti potrebbero adottare per ampliare il proprio pubblico. Ci si potrebbe accorgere che ogni associazione paga il fitto per una sede propria…mentre sarebbe molto bello avere una struttura più grande (una casa delle associazioni) in cui si condividono le spese di gestione. Ci si potrebbe accorgere, dalla mutua conoscenza, che qualcuno è molto meno antipatico di come lo avevamo immaginato e che lavorare insieme non è poi tanto male!!! Ci si potrebbe accorgere che insieme riusciamo a pensare un’altra Montescaglioso e che riusciamo perfino a farla un’altra Montescaglioso se lavoriamo in maniera concertata!!! Ci si potrebbe accorgere che Montescaglioso non è il fantasma che vediamo oggi e che occorre rivitalizzare un paese che in passato ha saputo fare grandi cose e dare i natali a grandi artisti. Ci si potrebbe in fine accorgere che quella vitalità siamo noi e che solo la condivisione potrà farci superare quel divisionismo atavico che da sempre limita la nostra vita comunitaria.

Sono tutte ipotesi…ma fino a quando non ci proveremo non lo sapremo mai.

Quindi: PROPOSTA.

Perché non iniziamo a dar vita ad un movimento spontaneo di persone e associazioni che abbiano voglia di mettersi in gioco e operare diversamente per ripensare la vita culturale di Montescaglioso? L’idea è quella di creare una sorta di coordinamento di tutte le realtà associative e culturali (ma anche singoli cittadini) con la messa in rete delle proprie competenze, dei propri strumenti e soprattutto delle proprie idee. Non dimentichiamo che Matera 2019 è alle porte. E la nostra comunità ha bisogno di tante e nuove energie per rinnovarsi. E se sapremo costruire un dialogo costruttivo con la vita culturale di Matera, tutta la collettività ne gioverà…soprattutto in termini di entusiasmo. E’ vero…non abbiamo un luogo collettivo in cui riunirci, ma la buona stagione ci viene in soccorso. Possiamo incontrarci all’aperto, in villa o in qualche piazzetta del centro storico. Possiamo organizzare dei momenti conviviali (tarallucci e vino), pomeriggi di Creatività Montese, che siano innanzitutto di reciproca conoscenza e poi di costruzione di potenziali nuove sinergie.

Parole d’ordine: CONDIVISIONE, PROPOSITIVITA’, INNOVAZIONE

Ci proviamo???  

Lucrezia Didio:

View Comments (1)

  • Bob Dylan (1969)... Lucrezia ci crede e chissà quante altre persone ci credono ma non lo scrivono....

    Grazie Lucrezia... Pensieri e parole condivisibili... anche la prassi suggerita per iniziare è buona. Mi permetto di suggerire una ipotesi praticabile: è un idea che con altri attori Pro_positivi si sta cercando di mettere a fuoco.

    CHIEDERE IN AFFIDO,  in AutoGestione Attiva e Partecipata.... la BIBLIOTECA COMUNALE

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