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La Basilicata e gli Ufo una storia di 70 anni

LAGONEGRO – Dibattito ancora aperto sul misterioso oggetto lucente avvistato la notte del 25 marzo scorso nel cielo di Lagonegro. Gli ufologi tendono ad escludere che si tratti di una nave aliena, ma non tutti concordano sulla natura di ciò che è stato avvistato. Già, perché gli ufologi made in Italy non sono un’unica grande famiglia, tutti assieme appassionatamente col naso (o il telescopio) al cielo. Come immancabilmente succede da queste parti, anche gli amici degli extraterrestri sono divisi in due schieramenti. C’è chi pensa ai frammenti di un meteorite (comunemente detti bolidi), e chi, invece, sostiene che si sia trattato del rientro in atmosfera del terzo stadio del vettore Soyuz. Questa seconda ipotesi, che sembra la più probabile, è sostenuta anche da un astrofilo olandese, Marco Langbroek.

Mercoledì 21 marzo la capsula Soyuz Ms-08 con a bordo due astronauti e un cosmonauta parte dal cosmodromo di Baikonur (Kazakistan) alla volta della Stazione spaziale internazionale. Uno degli stadi della navetta, esaurito il suo compito, si stacca e, raggiunta l’atmosfera terrestre, si incendia creando la scia luminosa avvistata in Basilicata e in gran parte d’Italia.

Quello degli Ufo (acronimo inglese di “oggetto volante non identificato”) è un tema che da sempre accende la fantasia della gente e che torna ricorrente ad ogni avvistamento.

Lunga la scia di avvistamenti in Basilicata dal 1948 ad oggi, rimasti senza una spiegazione. L’estate è il periodo in cui se ne sono verificati di più, complice il cielo pulito, le serate fuori casa e, secondo qualche inguaribile scettico, i colpi di calore. Luglio e dicembre i mesi più extraterrestri dell’anno. Sono le prime curiosità che balzano agli occhi guardando i dati relativi agli avvistamenti in Basilicata da oltre 70 anni a questa parte.

L’elenco del centro ufologico nazionale mostra i dati più importanti di ogni evento, alla luce anche degli articoli comparsi sui quotidiani locali dell’epoca con le dichiarazioni dei testimoni oculari. Per la maggioranza dei casi si tratta di dischi volanti, a seguire ci sono bagliori o punti luminosi apparsi nel cielo. Nella classica gara tra la provincia di Potenza e quella di Matera la sfida viene vinta dall’area potentina. Uno dei luoghi maggiormente «visitati» è proprio il capoluogo di regione e la sua periferia, dove i testimoni hanno dichiarato di aver visto oggetti lucenti, dischi volanti, lampi di luce e addirittura ominidi. Un’altra area del potentino interessata da presunte presenze aliene è la zona tra il Lagonegrese e la Val d’Agri.

Nel materano, invece, c’è la città dei Sassi al primo posto tra le zone preferite dagli Ufo, assieme a Pisticci e ai Calanchi. Il primo avvistamento ufficiale di un Ufo in Basilicata, annotato nei registri del Cun (Centro ufologico nazionale), risale al 13 gennaio del 1948. Sopra il cielo di Potenza alcuni cittadini vedono un oggetto di forma circolare a quota relativamente bassa. L’oggetto viene anche fotografato. Il secondo avvistamento è datato 29 novembre 1964, sempre a Potenza. Il 12 luglio 1967 ad Avigliano alcuni cittadini dichiarano di aver avvistato un oggetto circolare che fluttuava nel cielo sopra il paese.

Tra il 20 e il 21 dicembre 1978 sono ben 7 gli avvistamenti in Basilicata: a Montemurro, Lagonegro, Matera, Montescaglioso, Pisticci, Policoro e ancora Matera. Il 1978 registra un «flap», cioè un picco di avvistamenti in Italia. Non è un caso che anche il Reparto generale sicurezza dell’ Aeronautica militare, proprio a partire dal 1978, si occupa della classificazione di quelli che in codice militare vengono chiamati «oggetti volanti non identificati». Impressionante l´avvistamento del 13 maggio del 2000 , anch´esso puntualmente almanaccato dai coordinatori regionali del Centro ufologico nazionale: a Potenza un impiegato di una grande azienda racconta proprio alla Gazzetta di aver incontrato un ominide nei pressi di parco Montereale.

Gli altri avvistamenti ufficiali che il Cun ha inserito nei suoi elenchi e che sono rimasti senza una spiegazione sono avvenuti a Monticchio (22 luglio 2002), a Latronico ( 20 dicembre 2007), a Rivello (31 dicembre 2010), ad Acerenza (30 giugno 2009), tra Potenza e Vaglio (26 luglio 2009) e a Pisticci (29 luglio 2009).

A Rivello, il 31 dicembre 2010, un intera famiglia, durante i festeggiamenti di S. Silvestro, vede nel cielo una luce biancastra, somigliante ad una stella, ma con dimensioni molto grandi. Il 30 giugno del 2009, ad Acerenza, una donna di 30 anni filma col suo telefonino una luce che si muove a scatti nel cielo sgombro da nubi. Il 26 luglio del 2009, tra Potenza e Vaglio, qualcuno degli invitati ad una festa di laurea nota qualcosa di strano nel cielo. Una ragazza che stava girando il filmino della festa sposta subito l’attenzione puntando la telecamera verso quell’oggetto luminoso che accentua i suoi movimenti, zigzagando nel cielo a velocità sostenuta e poi emette un forte bagliore prima di scomparire.

Il 29 luglio 2009, a Pisticci, nella zona del cimitero e fra i Calanchi, un uomo scatta alcune fotografie di un oggetto che viaggia a grande velocità e con un movimento misto rettilineo e a zig zag. A maggio del 2013 appaiono per la prima volta gli spettacolari cerchi nel grano (crop circle). L’avvistamento avviene precisamente a Palazzo San Gervasio, nelle campagne del paese. Il titolare del fondo racconta che la sera prima ha notato alcuni bagliori anomali.

Quelle che finiscono nei registri del Cun sono le segnalazioni ritenute attendibili anche da chi di fronte alla parola Ufo è lungi dallo scomporsi o dal pensare ai dischi volanti. Massima cautela, ma anche per gli esperti esistono avvistamenti che restano senza spiegazione. Tutti i dati relativi alle segnalazioni di Ufo vengono vagliati alla luce dei tracciati radar e del traffico aereo. In mancanza di riscontri adeguati alcuni avvistamenti restano senza spiegazione.

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