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Chantal Martinelli, architetto lucano che spopola a Londra


Esportare la mediterraneità nel mondo. Anche per non dimenticare le proprie origini. Un’intuizione che è valsa a Chantal Martinelli, cittadina di Pisticci che, cresciuta tra Matera e Montescaglioso, vive a Londra da qualche anno, una intera pagina sul Sunday Times. Nella quale si racconta “la nostra storia, in cui mio marito, Julien Desormeaux, ha preso parte lavorando in part-time”. Chantal ha fondato il Mad Atelier, inizialmente denominato Mad (Martinelli Architecture Design) che, “dopo alcuni anni di pratica è divenuto Mad Ateleir, inglobando la progettazione degli interni e l’arredo”.

La storia della lucana Chantal è davvero particolare. E racconta di una ragazza che ha sempre saputo cogliere le occasioni che la vita le ha presentato.

“Ho studiato a Roma – ci ha spiegato -, dove mi sono laureata in Architettura alla Sapienza, in aprile 2005. Ho studiato per un anno di scambio culturale all’Ecole d’Architecture de Versailles. Infine, dopo vari anni lavorativi, sono tornata agli studi per un altro anno, intraprendendo un Master in Architettura e Urbanistica all’Architecture Association di Londra nel 2011.

Dopo la laurea, prima di tutto sognavo di godermi un’estate lunghissima, come quando ero bambina. Invece…”

Invece Chantal a fine maggio riceve “la telefonata di un architetto londinese che aveva bisogno di una mano per un concorso. Mi sono precipitata a Londra per due mesi. Un’esperienza bellissima, ad eccezione dell’estate londinese, quell’anno equiparabile al nostro autunno.

Avevo appena iniziato ad assaporare la cultura inglese, nonché a masticare meglio la lingua, quando era già tempo di tornare.

Mi sono detta: dopo la mia tanto attesa estate del 2005, che nel frattempo si era ridotta a poche settimane, avrei cercato un lavoro a Londra per approfondire gli aspetti culturali e professionali.

Dopo pochi mesi ho trovato lavoro nello studio di Norman Foster (Foster + Partners), a cui si sono susseguite altre esperienze in grandi studi di architettura tra cui Arup.

Dopo l’arrivo del mio secondo bambino, mentre ero in maternità, alcuni amici mi hanno chiesto di progettare la loro casa. Altri di ristrutturarla. E cosi nasce il mio studio Mad, oggi divenuto Mad Atelier, che ingloba la progettazione degli interni e l’arredo”.

Poi l’articolo sul Sunday Times. “I giornalisti ci hanno fotografato nella nostra casa per raccontare il nostro stile, l’uso del colore e il desiderio di esportare la mediterraneità nel mondo.

Infatti, l’uso del gioco luce-ombra, dei colori ricchi e accesi e la selezione di materiali del mediterraneo, sono i concetti guida del nostro studio di progettazione. C’è l’argilla. Si sente il legame alla terra. C’è il giallo dei limoni, il rosa e il rosso del melograno. Un po’ di Mediterraneo è presente in tutti i nostri progetti”.

Chantal, però, non ha mancato di fare un accenno al tema “caldo” di questi giorni, specie nel Regno Unito: la Brexit.

“Non crediamo che un’azione politica qual è la Brexit possa cancellare una storia secolare di scambi e culture che hanno disegnato l’Europa”.

A Chantal e alla sua splendida famiglia l’augurio de Il Caleidoscopio per un futuro sempre più radioso e ricco di soddisfazioni. Cui aggiungiamo un ringraziamento per aver esportato in Inghilterra un pizzico di lucanità.

Piero Miolla

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