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PERICOLO EUTANASIA

Non vorrei giudicare i parenti di Eulana, penso che bisogna mettersi nei loro panni per giudicarli  ma questo è un caso che merita una profonda riflessione. Allo stesso modo non credo sia giusto giudicare chi invoca la pena di morte per chi ha ucciso un proprio caro. Sicuramente la pena di morte e la sentenza della corte sul caso di Eulana sono due cose separate ma, attenzione, hanno in comune uno stesso principio; in entrambi i casi vi è una persona o un gruppo di persone che decidono per la vita di un individuo. Qui si tratta di un individuo/i che decide di far morire un altro individuo senza, peraltro, che quest’ultimo abbia dato il proprio consenso, si perchè Eluana non ha mai detto a nessuno di voler morire. Non vorrei giudicare i poveri genitori quindi non mi dilungo nel giudicare questa sentenza ma vorrei aprire una discussione sulla questione dell’eutanasia

Lo so che è facile parlare ma qui occorre parlare anche di etica e della sacralità della vita al di la del caso in questione. Io sono convinto che lo Stato debba difendere la vita ad ogni costo anche se questo comporta delle sofferenze. Non si può far passare la logica del diritto di morire, non esiste e non è concepibile. Lo Stato deve garantire diritti ma deve anche pretendere doveri. Per ogni legge o per qualsiasi provvedimento legislativo diritti e doveri devono equilibrarsi quindi per chi parla di “diritto di morire” a quel punto mi viene da rispondere “dovere di vivere”‘ che sono due cose esattamente e banalmente contrarie. A questo punto, data la contrarietà delle due cose  è semplicemente assurdo pensare di legiferare a favore della morte. Non è neanche possibile far passare il concetto secondo cui l’eutanasia potrebbe essere applicata per particolari patologie semplicemente perchè non si potrà mai sapere qual’è il livello di sofferenza che merita la morte. Ad esempio come facciamo a stabilire che un malato costretto a restare fermo su un letto soffra di più rispetto ad un individuo che ha una malattia mentale? Come possiamo stabilire quali possono essere i casi meritevoli di suicidio? La sofferenza non può essere misurata, la sofferenza non può essere definita in senso assoluto ma è relativa all’individuo.Ed infine finiamola col dire che bisogna prendere d’esempio gli altri stati solo perchè rappresenta qualcosa che viene dall’esterno, finiamola col pensare che tutte le cose che vengono da altre nazioni (in questo caso l’Olanda) siano belle solo perchè esterne. Nel suicidio io non ci vedo nulla di bello anzi vedo solo una sconfitta della società.

 

 

gianni:

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  •  Ciao Gianni,

    hai sollevato davvero una questione difficile ed importante allo stesso tempo.

    Allora, sempre secondo un mio modesto e discutibile parere, penso che ci sia alla base di tutto, una eterna questione etica.Il trattare di far seguire in vita una persona in stato agonizzante e tanto crudele quanto determinarne il decesso.

    Bisognerebbe trovare i giusto equilibrio tra famiglia, paziente e praticante  dell- eutanasia , una scelta difficilissima, in bilico tra i sentimenti,la persona a cui vogliamo bene e forse..un pizzico di egoismo*tenerla con noi, anche in uno stato vegetativo, ci da come dire l- illusione che continui ad essere tra di noi.

     

    Forse, nel caso di una persona in stato completamente vegetativo,in cui l- unico testimone di cio che era la tua perona e unicamente il tuo corpo, questa alternativa potrebbe essere legittima.

     

    Nel caso di Eulania,non avendo nessuna possibilita di guarigione  essendo clinicamente morta, forse, mettendomi nei panni dei suoi genitori, farei la stessa scelta perche penso che come genitore dev- essere dolorossissimo ma non sono nessuno per pensare alla miglionesima parte della sofferenza che questa famiglia sta vivendo quiandi mi limito a dire che dovrebbe esserci una sorta di testamento vitale in cui ognuno di noi esprima la sua volonta  in situazioni simili a quelle di Eluana.

     

    ps> mi scuso per i mancati accenti e apostrofi vari ma  la mia tastiera non va..

     

     

     

    Carmela

    "Il pettegolezzo é l'oppio degli oppressi"

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