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LA PRIMA VITTIMA

LA PRIMA VITTIMA DEL DECRETO LEGGE CHE OBBLIGA I MEDICI A DENUNCIARE I CLANDESTINI E’ ARRIVATA.

 

l caso. Bari, per i sanitari la donna era malata da mesi: una semplice visita poteva salvarla
Il primario: la tubercolosi va curata subito, basta un colpo di tosse per contrarla

Teme la denuncia e non va in ospedale
prostituta muore di Tbc, rischio contagio

di MARA CHIARELLI

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Il Policlinico di Bari


BARI
– Era clandestina da alcuni mesi, per vivere faceva la prostituta e per
paura non è andata in ospedale: è morta per tubercolosi polmonare
avanzata, e dunque altamente contagiosa. E ora scatta l’allarme
sanitario: Joy Johnson, la giovane nigeriana di 24 anni, trovata
agonizzante da un cliente venerdì sera nelle campagne alle porte di
Bari, potrebbe aver contagiato decine di persone che avevano avuto
rapporti con lei, gli stessi soccorritori e i connazionali del centro
d’accoglienza dove per un mese aveva vissuto. Per precauzione ieri è
stato chiuso l’istituto di medicina legale del Policlinico. E medici e
poliziotti invitano chi avesse avuto rapporti con la nigeriana a
contattare il più vicino ospedale.

Quella di Joy era una tragedia annunciata. All’arrivo dei sanitari del
118, Joy Johnson, da novembre in città, perdeva sangue dalla bocca. La
ragazza era malata da diversi mesi, ma se si fosse sottoposta a un
esame del sangue o a una radiografia, oggi sarebbe ancora viva.
L’allarme, ora, e l’invito a farsi controllare è rivolto ai clienti e a
tutti coloro che dal 14 novembre (data di arrivo al Cara di Bari) hanno
avuto contatti ravvicinati con lei. Tra questi, quell’uomo che, usando
il telefono cellulare di Joy Johnson, ha chiesto aiuto alla polizia.

"La tubercolosi va curata subito – dichiara il primario di Pneumologia
del Policlinico di Bari, Anna Maria Moretti – perché anche le forme
inizialmente non contagiose, senza terapia adeguata, lo possono
diventare". Basta un colpo di tosse per contrarla, visto che si
diffonde per via aerea. "È consigliabile sottoporsi a un test,
l’intradermo reazione alla turbercolina, da fare in ospedale – spiega
la specialista – Si tratta dell’inoculazione sotto cute di una sostanza
che produce una reazione, da monitorare a casa per tre giorni. Se fosse
positiva, va fatta la radiografia al torace, ma questo lo deve decidere
il medico".




Si associa all’invito, ridimensionando l’allarme, il questore di Bari,
Giorgio Manari: "E’ idoneo e opportuno – dichiara – rispettare ciò che
un medico e le autorità sanitarie dicono in questo senso". Subito dopo
aver ricevuto il referto dell’autopsia, effettuata dal medico legale
Francesco Introna, il pm incaricato delle indagini, Francesco Bretone
ne ha dato comunicazione alle Asl, come prevede la legge. Immediati è
scattata la profilassi nel Cara e nei confronti di chiunque abbia avuto
contatti con la giovane donna, anche dopo il decesso. In caso di
contagio accertato, la terapia, di tipo farmacologico, è lunga (dai sei
ai nove mesi) ma dà il controllo totale della malattia.

Bisogna però, sostengono i medici, tenere più alta l’attenzione su una
patologia che, considerata scomparsa, si sta nuovamente manifestando in
Italia a causa di due fattori: scarsa prevenzione e l’arrivo di
extracomunitari che si portano dietro malattie endemiche nei loro
Paesi, come la tubercolosi e l’Aids.

(13 marzo 2009) 

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