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L’imperatore e la destra repubblicana

Vorrei commentare con voi l’episodio che segna il massimo punto di rottura nel PDL e tra Fini e Berlusconi.

Il commento “fuori onda” di Fini su Berlusconi

L’evidenza di divergenze è, per certi aspetti, confortante. Sia per la sinistra che per la destra stessa. E’ la prova di un’alternativa A DESTRA a Berlusconi e al sistema berlusconiano. La prova di un barlume di repubblicanesimo nella destra italiana.

Come diceva Bertinotti l’altra sera in TV, un fatto è certo: esistono due anime nella destra liberale. Una che, a patrire da basi liberiste e capitaliste si impone come modello populista. Nel PDL convergono due elementi apparentemente agli antipodi come liberismo e una sorta di “democrazia diretta”. Il premier sembra reggersi più sul consenso diretto degli elettori che su base parlamentare.

L’altra anima è quella, diciamo così, repubblicana più europeista di ispirazione franco-tedesca. Quella di Fini.

I prossimi giorni potranno essere decisivi per il futuro delle due destre che sembrano non poter più coesistere sotto lo stesso tetto…

Detto questo, personalmente, giusta che sia la posizione di Fini,  Mi lascia sempre un po’ perplesso il suo cinismo.

Ora come qualche tempo fa (sul dualismo Fini-Berlusconi) sono sempre prevenuto su chi (mi sembra) abbia da subito sfruttato il carisma di Berlusca per crearsi il mega partito di destra, ed è stato lì ad aspettare il momento giusto per venire allo scoperto e, in qualche modo demolire il suo avversario dall’interno.

Era più scomodo ma certamente più coraggioso non aderire da subito alla partito della “monarchia assoluta” o dell’”imperatore romano”.

Raf:

View Comments (1)

  • Parlare di rottura e di Fini che si allontana per scopi personali è una mistificazione della realtà.
    Andatevi a riascoltare le parole di Fini.
    Non dice nulla, ma proprio nulla, che non direbbe qualunque uomo sano di mente che abbia a cuore la democrazia e le istituzioni.
    Capisco che in tempi come questi, dove in politica abbondano servi e stupidi signorsi, l'unico normale circondato da tanti pazzi diventa lui stesso l'unico pazzo.... non inseguire Berlusconi nella folle corsa verso il baratro in cui sta conducendo l'Italia non è cinismo... è semplice spirito di sopravvivenza.

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