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Abbazia S. Michele: chiese e casali nel materano.

Chiese, feudi e casali dell’Abbazia di S. Michele di Montescaglioso nel materano ed in Puglia.

Il  cospicuo patrimonio terriero formatosi intorno all’abbazia benedettina di S. Michele Arcangelo a Montescaglioso ha lasciato ampie testimonianze nel territorio e soprattutto in paesi della provincia di Matera e finanche in Puglia. Nei comuni di Bernalda, Pomarico, Pisticci , Gorgoglione e Trani è possibile rintracciare chiese e siti appartenuti all’abbazia di Montescaglioso.

S. Salvatore (Bernalda). Su un terrazzo che guarda il Bradano, si conserva il grande edificio fortificato eretto da Roberto, Conte di Montescaglioso intorno al 1070. La roccaforte domina un antico guado sul fiume Bradano a servizio di un percorso costiero. L’edificio è stato costruito sul sito di un insediamento greco ed utilizzando materiale di spoglio proveniente da Metaponto. E’ formato da più corpi di fabbrica organizzati intorno ad un vasto cortile con al centro un pozzo. L’ingresso è munito di una torre difesa da una caditoia. In prossimità dell’ingresso si trova la chiesa formata da un’unica navata. Nei seminterrati si aprono vaste cantine e sotto un arco si è conservato lo stemma dell’Abbazia con inscritta la data 1636 riferita all’epoca di restauro del complesso.

S. Biagio dell’Avenella (Bernalda). Ancora a Bernalda nella contrada dell’Avinella, si conserva la piccola cappella di S. Biagio, eretta sul sito del tempio greco dedicato a Zeus Aglaios a sua volta eretto su una sorgente. L’edificio è formato da una piccola aula costruita con materiali raccolti nell’area del tempio greco e sorge  lungo un importante percorso parallelo alla costa che attraversava i primi terrazzamenti alluvionali del retroterra metapontino.

S. Giovanni dell’Avenella (Bernalda). Nella stessa area, a poca distanza, una possente muratura segnala il sito sul quale si rintracciano i resti del grande casale fortificato di S. Giovanni dell’Avenella, attestato fin dalla seconda metà del secolo XI. Il sito fortificato domina da un’altura il fertile vallone dell’Avenella ricco d’acqua. L’insediamento è stato indagato da ricerche archeologiche svolte negli settanta del novecento. Era costituito da un nucleo abitato, da una chiesa e da una roccaforte. A partire dal secolo XIV, subisce un progressivo abbandono: la popolazione si trasferisce nella vicina Camarda dalla quale nascerà l’odierna Bernalda.  

S. Maria dell’Amendolara (Bernalda). In prossimità del centro abitato, due cappelle sono attestate come antichi possesi dell’abbazia. La chiesetta di S. Maria dell’Amendolara e la chiesa di S. Maria della Neve ambedue documentate nel Catasto Onciario della metà del secolo XVII.

   

     

 Torre di Mare (Bernalda). A Metaponto, l’insediamento fortificato di Torre a Mare è un’altra antica proprietà benedettina condivisa con il feudatario normanno di Montescaglioso. Si conservano i resti dell’abitato medievale e la chiesa rifatta agli inizi del sec. XVII. Nell’insediamento di Torre di Mare  i monaci godevano di cospicue rendite prodotte dalle saline presenti sulla costa e da due approdi costieri sulle foci del Bradano e Basento. 

S. Maria del Corno (Pisticci). Nel territorio di Pisticci in contrada Incoronata, sulle colline lungo il corso del Basento, una cappella di recente costruzione individua il sito del casale fortificato di S. Maria del Corno, anch’esso attestato tra i possessi dell’abbazia nel secolo XI. Costruito sui resti di un insediamento abitato indigeno di secolo VIII a. C:, la grancia è andata semidistrutta sul finire del secolo XIX.

S. Basilio (Pisticci). Casale fortificato con una piccola chiesa eretto su un altura prossima al fiume Cavone attestato quale possesso dell’Abbazia nel secolo XI. Successivamente i feudatari normanni di Montescaglioso, che avevano donato il casale ai monaci, assegnano il complesso al monastero benedettino di S. Maria del Casale di Pisticci ed in cambio donano al monastero di Montescaglioso altre terre.

S. Maria del Piano (Pomarico). A Pomarico, la chiesa del cimitero è l’antica proprietà dell’ Abbazia dedicata a S. Maria del Piano attestata nelle carte del 1093. E’ a navata unica l ed all’interno conservava una notevole statua in pietra dipinta attualmente conservata nella Chiesa Madre.

         

S. Maria del Pergamo (Gorgoglione). Nella montagna materana, tra il gruppo di chiese possedute idall’Abbazia n quell’area, S. Nicola e S. Raffaele a Stigliano, S. Maria dell’Abate Lupo e S. Maria del Pergamo a Gorgoglione è superstite solo quest’ultima, diventata il più importante santuario mariano dei paesi circostanti. La chiesa è a navata unica e conserva all’interno tracce della fase medievale nonché una grande statua lapidea dipinta.

S. Maria del Soccorso (Trani). La chiesa del cimitero nella periferia della città, corrisponde alla grancia appartenuta ai Benedettini di Montescaglioso intitolata a S. Maria del Soccorso e pervenuta all’abbazia di S. Michele intorno al 1632. In origine era un piccolo convento di frati carmelitani: soppresso a causa dell’impossibilità di garantire alla comunità le entrate necessarie alla sopravvivenza, fu unito all’abbazia di Montescaglioso. La chiesa è stata recentemente restaurata ed è ancora officiata.

Per visitare l’abbazia di S. Michele Arcangelo  contattare il n. 334.8360098; fax 0835.201016 (Infopoint turistico del Centro di Educazione Ambientale di Montescaglioso nell’Abbazia). Orari: mattina 10,00 – 13,00; pomeriggio 15,00 – 17,00 (autunno – inverno) / 19,00 (primavera – estate).

Testo e foto: Francesco Caputo (CEA Montescaglioso).

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