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Gli ottavi di Champions League per le italiane sono state un incubo

Si è appena concluso il turno valevole per l’andata degli ottavi di Champions League e le cose per le italiane non sono andate per niente bene. La Juventus, che ancora non riesce a replicare quanto fatto in Italia, è uscita sconfitta per 2-1 dalla sfida contro il Porto, rendendosi protagonista di una delle prestazioni più deludenti della sua storia recente. La Lazio, dal canto suo, è stata letteralmente stritolata dai campioni in carica del Bayern Monaco che grazie alla vittoria per 1-4 all’Olimpico hanno già ipotecato il passaggio ai quarti di finale. L’unica che, nonostante la sconfitta, ha lanciato buoni segnali è stata l’Atalanta, che ha perso la gara casalinga contro il Real Madrid per 0-1 dopo essere stata in inferiorità numerica dal 18′ del primo tempo.

Juventus e Lazio deludono le aspettative

Per la terza volta negli ultimi tre anni, la Juventus perde la gara d’andata degli ottavi di finale di Champions. Nel 2019, i bianconeri allora allenati da Massimiliano Allegri uscirono sconfitti per 2-0 dalla sfida del Wanda Metropolitano contro l’Atlético Madrid, salvo poi ribaltarla nella gara di ritorno grazie a una straordinaria tripletta di Cristiano Ronaldo. L’anno scorso invece la Vecchia Signora allenata da Maurizio Sarri venne eliminata dal modesto Lione, capace di dominare i bianconeri dal punto di vista fisico e tattico sia nel match di andata che in quello di ritorno. Quest’anno, invece, i bianconeri hanno pagato dazio al Porto che si è portato a casa l’incontro con il risultato di 2-1 grazie a due clamorosi errori difensivi dei bianconeri. Per come si era messa la gara, il 2-1 è comunque una manna dal cielo in vista del ritorno che si giocherà all’Allianz Stadium, anche in considerazione del fatto che per 60 minuti la Juventus non ha mai tirato in porta ed è stata completamente in balia del gioco dei portoghesi. Le cose non sono andate meglio alla Lazio di Simone Inzaghi che nella partita giocata contro i campioni in carica del Bayern Monaco non è riuscita a replicare quanto di buono fatto nei gironi di qualificazione. Il clamoroso errore dell’ex Milan Musacchio, seguito a ruota dopo pochi minuti dopo da Patric, ha condannato i biancocelesti a una pesante sconfitta per 4-1, difficilmente ribaltabile al ritorno. Troppo grande l’inferiorità tecnica e fisica dei capitolini rispetto ai tedeschi che al 25 di febbraio, secondo le scommesse Champions League di Betway, a quota 4.30, sono insieme al Manchester City di Guardiola i favoriti indiscussi per la vittoria della Champions League, competizione in cui le italiane faticano ancora tremendamente.

L’Atalanta si dimostra la squadra più europea della Serie A

Come detto, l’unica squadra che si è difesa egregiamente e che esce a testa alta da questo turno di andata è l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Gli orobici si sono resi protagonisti di una prestazione sontuosa contro la corazzata Real Madrid che non è mai riuscita a sfruttare appieno la superiorità numerica di cui ha potuto godere per 80 minuti. A pesare sull’andamento del match c’è l’assurda espulsione di Freuler che, colpevole di un normale contrasto di gioco, è stato spedito anzitempo negli spogliatoi per un contatto che l’arbitro ha interpretato come fallo da ultimo uomo. Le immagini, tuttavia, parlano chiaro e lasciano la convinzione che quello fosse un contatto punibile, al massimo, con il cartellino giallo. Tale circostanza è stata confermata anche da uomini di calcio come Alessandro Costacurta e Fabio Capello che dagli studi di Sky Sport hanno palesato tutto il proprio disappunto verso la decisione arbitrale. Come se non bastasse l’inferiorità numerica, Gasperini ha dovuto fare a meno anche di Duván Zapata uscito prima del previsto per infortunio e dello sloveno Josip Iličić che, entrato in campo nella ripresa con un atteggiamento discutibile, è stato sostituito dopo pochi minuti. In vista del ritorno, la Dea si presenterà a Madrid con la convinzione di potersela giocare alla pari e di poter fare risultato anche tenuto conto delle tante assenze eccellenti in casa blancos.

Gli orobici, a ogni modo, si confermano l’unica squadra in grado di esprimere un calcio convincente anche in Europa, dove troppo spesso le italiane accusano i ritmi molto più alti e il pressing a oltranza portato dagli avversari. Probabilmente la ricerca esasperata della tattica fa sì che nella nostra Serie A TIM gli spazi siano pochi e, di conseguenza, si giochi a ritmi bassi, troppo bassi se rapportati a quelli cui invece sono abituate le altre squadre europee che vanno a mille all’ora per tutti i 90 minuti.

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