La lallera

LA LALLERA

“Ci fosse un po’ di Lallera:

quest’erba delicata,

tutti vedrebber chiaro

mangiandola insalata

e avendo l’accortezza

di mangiarla con l’uovo,

niente più confusione:

avresti l’uomo nouvo!”

Cantava cosi Paolo Pietrangeli agli inizi degli anni settanta, durante gli anni della contestazione giovanile e dell’affermazione dei grandi valori ideali; mi sono sempre chiesto quale fosse quest’erba prodigiosa in grado di regalarci una nuova umanità; l’ho anche cercata su google immagini senza trovare riscontro eppure doveva esistere da qualche parte se era stata citata in una delle più belle canzoni del movimento popolare e dei lavoratori.

Mi ci sono voluti quasi cinquant’anni ma alla fine credo di averla trovata ai giorni nostri e proprio nel momento in cui tutto ci parla di un mondo privo di umanità, pieno di violenze fisiche e morali sui più deboli; sulle donne sempre più oggetto di attacchi inumani da parte di mostri, sui diversi, coloro che vorrebbero vivere una propria sessualità senza ostacoli e senza pregiudizi e che invece si ritrovano a doversi nascondere nonostante siamo nel secondo decennio degli anni duemila; su gente che fugge dalle guerre e dalla fame e cerca rifugio in una Europa civile, dove i diritti di tutti almeno sulla carta sembrano garantiti ma che di garanzia reale neanche a parlarne e si deve assistere all’infamia di nazioni e genti cosiddette progredite che rifiutano l’accoglienza di loro simili succubi della loro ignoranza culturale che li spinge ad una perversa paura nei confronti di chi è portatore di nuove culture e modi di vivere.

Ecco ci fosse un po’ di “lallera” forse si schiarirebbe ai nostri occhi una visione di un mondo dove la fratellanza e la tolleranza sarebbero la base della civile convivenza.

Piantiamola una benedetta volta e per tutte un pò di lallera, facciamo crescere nei nostri animi quella pianta che sappia sprigionare il profumo della vita e della speranza e che ci insegni a vivere da uomini diversi; uomini che negli altri non vedano la rivalità di un qualcuno che vuole toglierci qualcosa ma la mano tesa di un fratello che invece con la sua presenza ci rende più ricchi.


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