25 novembre GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

1 donna su 3 nel mondo è picchiata, abusata o stuprata. Nel Terzo Mondo ogni minuto una donna muore per conseguenze legate alla gravidanza e al parto. Le donne rappresentano il 63% degli analfabeti nel mondo. Perchè non dovrei esistere liberamente in un mondo di donne e uomini? Chi non vuole? Fonte: TELEFONO ROSA.

Il rapporto presentato al consiglio d’Europa dice: uccide più donne la violenza subita dal partner che non il cancro,gli incidenti stradali o la guerra. La violenza familiare è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni. Negli Stati Uniti 1 stupro ogni 4 minuti, in Svezia 1 omicidio ogni 10 giorni. E in Italia? In Italia, con una totale assenza di stupore, il fenomeno della violenza contro le donne è in aumento del 22% dal 2004 ad oggi. Infatti, secondo uno studio Istat presentato a montecitorio il 23 novembre, in Italia 10 milioni di donne tra i 14 ei 59 anni nel corso della loro vita hanno subito violenza, molestie o ricatti sessuali; a questo proposito i dati dicono che sono 900.000 le donne che hanno subito avance sessuali per essre assunte o per avere un avanzamento di carriera. Dalle 500.000 denunce che invece riguardano gli stupri o i tentativi di violenza carnale emerge un altro dato allucinante: solo il 5,3% degli abusi sessuali viene commesso dagli estranei. Passiamo ora agli omicidi. Sempre da una ricerca sull’Omicidio Volontario in Italia, emerge che un omicidio su quattro avviene in famiglia, tra le mura domestiche e che il 70% delle vittime sono donne. In 8 casi su 10 l’autore è un uomo.  C’è anche la tratta di esseri umani che riguarda le donne straniere. Questo è un fenomeno sempre più diffuso visto l’affollamento notturno di alcune strade delle principali città italiane. Infine ci sono donne maltrattate, umiliate, lese nell’autostima, ostacolate nel raggiungimento dell’indipendenza economica per poter decidere autonomamente della propria vita. Chi sono gli artefici di queste situazioni? Padri, mariti, compagni e perfino amici! La violenza, come ben sappiamo, è diffusa analogamente in qualunque fascia d’età, sociale e culturale. E’ anche vero che la coscienza femminile aumenta giorno per giorno, ma non basta evidentemente a placare la violenza. Io sono una mamma, per fortuna o purtroppo non lo so,, di una bambina e mi chiedo se le future generazioni di donne vivranno mai una condizione di parità e di rispetto. Io me lo auguro, ma non è bello accendere il televisore e quasi ogni giorno venire a conoscenza di un’ennesima violenza ad una donna. Tempo fa ho letto su un giornale un articolo su un fenomeno chiamato STALKING. Lo stalking è un comportamento patologico e delittuoso dell’uomo che viene lasciato dalla sua compagna. Incapace di accettare il distacco, prima si trasforma in persecutore e poi, se non fermato, arriva all’omicidio. Da anni si chiede una legge che riconosca lo stalking come reato in modo tale che le vittime possano difendersi ed evitare la morte o la tragedia familiare. Naturalmente le proposte di legge giacciono in Parlamento. Anche Montescaglioso cova tanti fenomeni violenti di questo genere. Non dimentichiamo che l’anno scorso, proprio di questi tempi, si è consumato un delitto sotto gli occhi di tutti noi.

Per non dimenticare Valentina e tutte le donne che per paura usano il silenzio come sacrificio della propria esistenza.


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2 Commenti

  1. compagna69

       Secondo i dati forniti dal Ministero per le pari oppurtunità nel 2006 nel nostro  

       paese oltre un milione di donne ha subito molestie gravi o violenze.Nella fascia

       di età tra i 15 e i 60 anni la causa prima di morte è dovuta alle conseguenze

       delle violenze subite.Anche nei luoghi di lavoro i casi di molestie e di mobbing

       “di genere”fanno registrare significativi aumenti.Occorre affrontare tali 

        questioni in un’ottica di politiche di genere capaci di coinvolgere tutti gli attori

          sociali,dal governo alle associazioni ,perchè la violenzasulle donne è innanzi

       tutto un fenomeno sociale e culturale,a cui dare da subito risposte concrete,

       con la prevenzione,il contrasto,il sostegno l’inclusione delle vittime,aprendo

       nelle nostre comunità scuole,istituzioni,luoghi collettivi,discussioni che permet

       tano di costruire una nuova relazione tra uomini e donne,affermare una cultura

       del dialogo in opposizione a quella della prevaricazione.dare un senso compiuto

       al diritto di cittadinanza delle donne.Cara lidia,sono tanti anni che si parla di

       questo fenomeno dopo che avvengono i fatti.La grande manifestazione di

       sabato 24 non basta per risolvere il problema.Un pensiero per tutte quelle

       donne che rimangono in silenzio per paura di essere giudicate da altre donne

       più fortunate.

       saluti

       Antonella

  2. lazarum

    e la continuiamo a chiamare in-civiltà” una società…di ben pensanti uomini…educati ad usare le donne…. non mi capacito di tanta bestialità

    non basta un giorno per ricordare, come un giorno per festeggiare le donne…e 363 per usarle. Il mio sconcerto è totale.

    ci vorrebbero 363 iniazitive, oppure cominciare ad educare anche televisivamente…che le donne non sono solo oggetti da esibire o dei quali approfittare, che le donne non sono oggetti…

    ma chi comincia?

    riusciranno i trogloditi a distinguere tra soggetto ed oggetto?

    poco ci credo

    isola dei famosi permettendo 

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