Camere Circondariali

Montescaglioso

Camere circondariali

Presenzatazionel Libro

Montescaglioso, sabato 5 maggio 2012 Abbazia S. Michele Arcangelo – Sala del Capitolo ore 19:30

Interventi di:

Mario CIOLA – critico letterario

Maria BUBBICO – sociologa

 

Modera

Vittoria ABATE 

Saranno presenti gli autori

 

Letture brani

Vito LOCANTORE

 

UN POETA E TRE NARRATORI AD ALI SPIEGATE

 (a cura di Filippo Bubbico, architetto, docente di Storia dell’Arte presso il Liceo Artistico “C. Levi” e l’IIS “Isabella Morra” di Matera)

 

CAMERE CIRCONDARIALI

 di  Costantino Dilillo, Pasquale Doria, Aniello Ertico e Peppe Lomonaco

Edizioni Giannatelli

 

   Un poeta e tre narratori ad ali spiegate: è questa l’impressione suscitatami dalla lettura della raccolta di quattro poesie, sette racconti e un dialogo. Il tutto dal titolo: “CAMERE CIRCONDARIALI” scritto da Costantino Dilillo, Pasquale Doria, Aniello Ertico e Peppe Lomonaco, edito da Giannatelli Editore e illustrato da Luisa Lapacciana.

   Quattro autori si ritrovano a scrivere, forse all’insaputa l’uno dall’altro, di prigioni, quelle che fanno male al cuore e all’anima e di ricerca di libertà intesa come catarsi, purificazione da quella contaminazione impregnata di ipocrisia.

    La narrazione si apre con quattro liriche poetiche di Nello Ertico che richiamano racconti biblici e mitoligici ed è risaputo che il mito è stato determinante nell’accompagnare l’evoluzione del pensiero  occidentale da una concezione magico religiosa a quella libera e razionale che ha caratterizzato lo sviluppo della conoscenza.

   Segue il racconto “Strade” di Peppe Lomonaco: una esplosione di sentimenti contrastanti che tormentano e torturano la mente e i pensieri di una ragazzina che in tenera età si vede costretta a scegliere fra la prigione (serva in un bel palazzo, forse marchesale) e la libertà (lavoro sodo nei campi ma all’aria aperta).

   Costantino Dilillo col suo racconto “C’era da Aspettare” ci catapulta in America, quella cruda, essenziale e dalle prigioni sicure e inviolabili e comunque sempre con un punto debole. Descrizioni approfondite e puntuali immergono  il lettore in contesti urbani in cui si assapora il gusto di un nuovo realismo che ci sta di fronte e non è disposto a nessuna negoziazione.

      La lettura continua con un quarto racconto narrato da Pasquale Doria. E’ la rievocazione e l’indagine su una figura mitica e leggendaria dell’immaginario popolare degli anni 50 e 60: il Ciarallo, dotato di poteri quasi soprannaturali tali da farlo sembrare non un “masciaro” o uno sciamano, ma un demiurgo, un dio in terra.

   In ogni racconto si leggono frammenti di vita tratti da ricordi e rievocazioni, ma anche dall’immaginario di quei luoghi dell’anima in cui si trova la voglia di riprendersi la propria vita per respirare aria pulita e  libera.

   Le poesie sono liriche e i racconti si trasformano in deliziosi momenti di sana e costruttiva evasione.

     

   Ma… i racconti non erano sette? 

 

Continueremo a parlarne  SABATO 5 Maggio 2012 alle ore 19,30 nella Sala del Capitolo dell’Abazia di San Michele Arcangelo in Montescaglioso (MT)


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  1. ADMIN

    Riceviamo e pubblichiamo

     

    UN POETA E TRE NARRATORI AD ALI SPIEGATE

     (a cura di Filippo Bubbico, architetto, docente di Storia dell’Arte presso il Liceo Artistico “C. Levi” e l’IIS “Isabella Morra” di Matera)

     

    CAMERE CIRCONDARIALI

     di  Costantino Dilillo, Pasquale Doria, Aniello Ertico e Peppe Lomonaco

    Edizioni Giannatelli

     

       Un poeta e tre narratori ad ali spiegate: è questa l’impressione suscitatami dalla lettura della raccolta di quattro poesie, sette racconti e un dialogo. Il tutto dal titolo: “CAMERE CIRCONDARIALI” scritto da Costantino Dilillo, Pasquale Doria, Aniello Ertico e Peppe Lomonaco, edito da Giannatelli Editore e illustrato da Luisa Lapacciana.

       Quattro autori si ritrovano a scrivere, forse all’insaputa l’uno dall’altro, di prigioni, quelle che fanno male al cuore e all’anima e di ricerca di libertà intesa come catarsi, purificazione da quella contaminazione impregnata di ipocrisia.

        La narrazione si apre con quattro liriche poetiche di Nello Ertico che richiamano racconti biblici e mitoligici ed è risaputo che il mito è stato determinante nell’accompagnare l’evoluzione del pensiero  occidentale da una concezione magico religiosa a quella libera e razionale che ha caratterizzato lo sviluppo della conoscenza.

       Segue il racconto “Strade” di Peppe Lomonaco: una esplosione di sentimenti contrastanti che tormentano e torturano la mente e i pensieri di una ragazzina che in tenera età si vede costretta a scegliere fra la prigione (serva in un bel palazzo, forse marchesale) e la libertà (lavoro sodo nei campi ma all’aria aperta).

       Costantino Dilillo col suo racconto “C’era da Aspettare” ci catapulta in America, quella cruda, essenziale e dalle prigioni sicure e inviolabili e comunque sempre con un punto debole. Descrizioni approfondite e puntuali immergono  il lettore in contesti urbani in cui si assapora il gusto di un nuovo realismo che ci sta di fronte e non è disposto a nessuna negoziazione.

          La lettura continua con un quarto racconto narrato da Pasquale Doria. E’ la rievocazione e l’indagine su una figura mitica e leggendaria dell’immaginario popolare degli anni 50 e 60: il Ciarallo, dotato di poteri quasi soprannaturali tali da farlo sembrare non un “masciaro” o uno sciamano, ma un demiurgo, un dio in terra.

       In ogni racconto si leggono frammenti di vita tratti da ricordi e rievocazioni, ma anche dall’immaginario di quei luoghi dell’anima in cui si trova la voglia di riprendersi la propria vita per respirare aria pulita e  libera.

       Le poesie sono liriche e i racconti si trasformano in deliziosi momenti di sana e costruttiva evasione.

         

       Ma… i racconti non erano sette? 

     

    Continueremo a parlarne  SABATO 5 Maggio 2012 alle ore 19,30 nella Sala del Capitolo dell’Abazia di San Michele Arcangelo in Montescaglioso (MT)

      

     

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