Quando la mafia non esiste. Malaffare e affari della mala in Basilicata

Basilicata “isola felice”. Ma al riparo di questo luogo comune, poteva accadere di tutto: nessuno ne avrebbe mai parlato. Marcello Cozzi ci dice cosa è accaduto: i nomi, i fatti, le tante vite che si sono spente in agguati, regolamenti di conti, omicidi. E ci parla di un’altra Basilicata, quella dove i mafiosi si interessano di settori criminali importanti.
 
Non ho ancora letto il libro scritto da don Marcello, rappresentante regionale di LIBERA in Basilicata. Lo farò presto.
Vorrei comunque segnalarvi la possibilità di comprarlo a soli 14 euro in tutte le librerie o anche su internet collegandosi a questa pagina:
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7 Commenti

  1. drago

    Mi vergogno di essere lucano. E questo è merito anche di Don Marcello, che con il suo coraggio ha tolto quel velo di ipocrisia e miopia che ha contagiato tutti noi in questi anni.

    Mi vergogno a tal punto che desidero che quando viene nominato il nostro territorio non venga più associato alla bellezza di luoghi come i Sassi, ma alle tragedie descritte da Don Cozzi.

    Che si pensi subito ai drammatici fatti di sangue irrisolti oppure al fatto che una mamma debba far riesumare il corpo del figlio due volte anche perché la prima non è si è trovato una macchina per fare una radiografia.

    Don Marcello ci ha mostrato che in terre difficili come la nostra badare al proprio quieto vivere significa essere funzionali ad un sistema che crea mostri e inferni. Perché dietro a tutto questo non c’è il destino avverso, ma uomini avversi.

    Essere onesti non significa non far del male agli altri, ma non accettare tacitamente uno status che  non ha nulla di quella  democrazia(???) che ci vogliono far credere.

    Per fortuna questo discorso sta entrando in molte menti, soprattutto ragazzi.

    La più grande conquista che don Marcello ci ha dato è stata quella di liberarci da alcune trappole morali, ad esempio quella  di non protestare per paura delle strumentalizzazioni. Rivendicare la dignità è più forte della paura di cadere nelle strumentalizzazioni.

    Don Cozzi a Matera( da segnalare comunque una scarsa presenza dei nostri  utenti, perche??) qualche giorno fa ha centrato un punto chiave: vi pare giusto che nessun politico lucano in campagna elettorale ( destra e sinistra) ha nominato le tragedie di questi anni ?

    Mario

    1. LomFrAnz

      .. io invece, proprio perchè sono fiero di essere lucano, sento il bisogno di protestare contro questi fatti, la vergogna lasciamola a chi permette che ciò avvenga nel silenzio…

      Ricordiamo le gesta dei patrioti briganti lucani che con fierezza hanno lottato contro la povertà e la schiavitù, contro l’ omertà e il servilismo, che ancora oggi sono presenti in lucania, e con quelle gesta di disperazione e fierezza nel cuore e nella mente, portiamo avanti le nostre lotte, ma senza vergogna caro mario, la vergogna lasciamola a “quegli altri” !!!

       

      Ramingo errante

    2. vince_ditaranto

      Ciao Drago,

      sono contento che continui imperterrito a mettere in risalto le verità scomode della condizione della nostra regione. Tu sai benissimo come la penso a riguardo.

      Sono rimasto colpito moltissimo da due frasi che hai scritto, a mio aviso non c’è nulla di più vero:

      Don Marcello ci ha mostrato che in terre difficili come la nostra badare al proprio quieto vivere significa essere funzionali ad un sistema che crea mostri e inferni. Perché dietro a tutto questo non c’è il destino avverso, ma uomini avversi.

      Essere onesti non significa non far del male agli altri, ma non accettare tacitamente uno status che  non ha nulla di quella  democrazia(???) che ci vogliono far credere”

      Purtroppo devo registrare con te uno scarso interesse per questi argomenti anche sul nostro sito, che è spesso frequentato da gente che sta solo a pontificare, ma compreso, senza prendere mai posizioni scomode in queste faccende che riguardano ognuno di noi. E’ troppo facile a volte parlare di aria fritta, di Prodi Berlusconi, del Papa, della Sapienza, ma sono davvero importanti questi argomenti??? Servono davvero a migliorarci e a costruire qualcosa insieme se appena si parla delle bugie propinateci dalla nostra classe dirigente tutti tacciono, nessuno si indigna??

      Bisognerebbe spiegare a molti che bisogna ripartire dalla nostra terra, e che se si pratica il “silenzio” verso alcune gravissimi atteggiamenti che ci sono davanti si permette e si avalla l permanenza di uno status quo che ci rende tutti schiavi. Purtroppo te ne accorgi solo quando sei tu in prima persona che ti scontri contro il sordo sistema. Come è avvenuto con la cara Olimpia Fuina Orioli.

      Caro Drago, qualcuno che conosciamo entrambi una volta mi disse, citando più o meno la Bibbia, che verrà un tempo (forse è gia venuto) in cui i figli si rivolteranno contro i padri. Perchè??? Semplicemente perchè daremo loro in eredità una terra piena di bugie e finti diritti, dove devi essere servo e tacere se non vuoi soccombere, e l’unico modo per campare è quello di coltivarti la campagna il fine settimana e farti i fatti tuoi, sperando che il sole e la bellezza dei nostri luoghi compensi la mancanza di libertà.

      Ti saluto proponendoti di organizzare un’altro incontro questa estate con Don Cozzi, magari una bella discussione sul libro. Che ne dici???

      A presto 

      Vincenzo   

        1. patty

          Già..trent’anni fa veniva massacrato Peppino Impastato… e dopo trent’anni come ci ritroviamo? E’ frustrante ragazzi, lo è davvero… pensiamo a quanti hanno perso la vita per i loro ideali, a quanti sono stati massacrati. Poi pensiamo a noi, alla nostra situazione, la nostra terra, le nostre idee di giustizia, di libertà… cosa cambia da noi a loro? Nulla, nulla!!!!.. E’ sconcertante! Nulla è mutato, se non in peggio.. i potenti sono diventati sempre più potenti, intoccabili, irraggiungibili… la nostra è utopia pura. Con rammarico scrivo queste parole,ma non vorrei illudermi più. Se penso ad Olimpia Orioli,e non solo lei, a quello che ha dovuto subire,anzi, a quello che ancora oggi subisce, oggi, non parliamo di trent’anni fa, ma di oggi del 2008, l’indignazione è troppa…troppa. E’ vero non bisogna mollare… bisogna lottare, bisogna credere…credere..credere …. fino alla morte… ma è solo un modo per non morire del tutto, per non spegnere quel barlume di speranza che ci fa sognare un mondo migliore. In modo crudele dico ciò che credo, che ormai siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Per ogni persona come Mario, ce ne stanno 100 che parlano e agiscono come più gli conviene..per il proprio tornaconto. Si va avanti grazie al favoritismo, al politico di turno, alla mazzetta, al non vedo, non sento, non parlo… su queste basi come possiamo pensare di migliorare le cose? Se la giustizia in Italia ti fà passare i guai se masterizzi un cd, e poi rimette in libertà stupratori,assassini,ladri come posso pensare che venga fuori la storia dei fidanzatini di policoro? Come posso pensare che si sappia la verità su Elisa Claps? Viviamo nell’orrore puro.

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