SI PUO’ PARLARE DI DIRITTO…….

Si puo’parlare di diritti della donna,quando si esercita la “professione” di prostituta?

Dico professione,in quanto ieri sera trovandomi per caso a guardare una trasmissione televisiva,ho sentito parlare di cooperativa per la tutela di chi fa’ la prostituta.Ora premettendo che ci sono persone che provengono da situazioni disastrose,premettendo che NON SONO RAZZISTA,ma davvero si puo’ pensare di tutelare la donna in questa maniera?O pensare che l’alternativa sia solo il rimpatrio?

TOGLIERE QUESTE PERSONE DALLA STRADA E DARGLI UN’ALTRA OCCUPAZIONE?Potrebbe essere un’ idea!

 


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6 Commenti

  1. Carmela

    Cara Sweet,

    il problema é tutt´altro che facile, 

    Penso che, nel caso si trattasse di prostibuli o  prostitute di lusso(forse non spinte dall’ esigenza ma dalla grossa quantitá di denaro), si puó piú o meno parlare di diritti, ma quando una ragazza  viene quasi costretta a prostituirsi e dipende da un boss le cose si fanno difficili, non é sempre facile liberarsi dalla trappola, denunciare quando chi dirige il traffico non permette nessun tipo di libertá , in molti casi questa fuga verso una vita migliore viene pagata a caro prezzo..

    .. non so in Italia oggigiorno come sia la situazione in quanto a leggi e tutela delle prostitute.. ma posso solo dirti che in ogni caso a me sembra difficile  offrire una vita migliore a  queste donne, non é impossibile  ma ripeto, difficile, vedi fattori quali trauma psicologico, carenza di lavoro ecc. ecc.

    Saluti

    Carmela

    1. sweet77

      Non sempre le prostitute sono come quelle dei film,vittime indifese di un uomo che le costringe a prostituirsi,siamo davvero sicuri che parliamo della stragrande maggioranza di esse ,quando parliamo di abusi,violenze e costrizioni?

      Parlano di diritto della donna quando parlano di prostituzione,qualsiasi sia il caso,mentre donne per la maggior ,madri e mogli,vengono picchiate e subiscono violenze da chi ingannandole ha parlato d’amore,e quelle persone rimangono inpunite-

      Dov’e’ il diritto della donna in quei casi?

      Offrire una vita migliore a tutte le donne non e’ tanto facile, tanto quanto creare degli spazi per poter esercitare questo indignitoso mestiere……

  2. ASPIDE 65

    il vero obiettivo dovrebbe essere di dire “no” alla prostituzione in qualunqe contesto esso sia, però siccome è un problema antichissimo e non facilmente risolvibile perchè molto spesso queste donne sono schiave di persone che le portano in Italia con l’ inganno facendole credere che troveranno un lavoro ma poi finiscono sulla strada ridotte in schiavitù quindi secondo me prima di combattere la prostituzione bisogna combattere questi schiavisti che con il loro sfruttamento annientano la dignità delle donne ,poi per le donne che la prostituzione la scelgono per loro volontà e secondo me ce ne sono devono comunque rispettare il decoro delle città e la sicurezza dei cittadini non esercitando la prostituzione in strada ma in luoghi sicuri ed igienici ,ma parlare addirittura di cooperative mi sembra veramente una banalità

  3. Cinzia

    E perchè non si dovrebbe parlare di diritti della donna, quando si parla di prostitute? Non sono donne anche loro?
    Il fatto che con la prostituzione ci si stia comportando come quelli che per dire che tutto è pulito, nascondono l’immondizia sotto lo zerbino… beh, è un altro conto.
    Troppo spesso sento commenti del genere: “Ma perchè non vanno a lavorare?” riferiti a donne che battono la strada o i marciapiedi, in evidenti condizioni di disagio e degrado.
    Fosse facile… Come se guadagnarsi da vivere in quel modo fosse una scelta libera!
    La prostituzione, secondo me, è un gravissimo reato contro la dignità umana, pertanto non si dovrebbero colpire le prostitute, ma anche chi ci va.
    E’ vero che ormai il mondo dello spettacolo ci ha abituati a forme di prostituzione più soft (cos’è vendere il proprio corpo per un calendario?), ma qui si dimentica che è in discussione la dignità di una persona…
    Per me tutti gli sforzi dovrebbero essere indirizzati a far sì che questo fenomeno sia arginato e non a riportarlo nelle “case chiuse”, così all’apparenza tutto è in ordine, le nostre strade sono pulite e possiamo passeggiarci con i nostri bambini.
    Quando si ha bisogno di trastullarsi un po’, lo si può sempre fare, nelle stanze chiuse di una casa a luci rosse, salvando però le apparenze…

    1. ciffo

      Cinzia questa volta non mi trovi d’accordo. L’esistenza di case chiuse dove poter più facilmente tener sotto controllo prostitute e clienti da ogni punto di vista (igiene, sfruttamento, abusi,ecc) sarebbe solo un bene. Senza contare che emergerebbe dal nero un giro d’affari enorme che andrebbe ad ingrassare le casse dell’erario piuttosto che le tasche di loschi individui.
      Su questo argomento il mio pensiero è molto simile a quello sull’aborto. Impedirlo per legge sarebbe un grave errore. Meglio tenere tutto nell’ambito della legalità e, parallelamente, agire per ridurre al minimo il fenomeno.

  4. Carmela

    …Io per quanto possa pensarci e girarci su sono a favore della legalizzazione della prostituzione, so che affermando ciò mi lancio da un aereo senza paracaduti e che pioveranno alcuni commenti negativi ma la penso così,comprendo che da un punto di vista femminista si può interpretare come il voler accettare l’umiliazione a una donna solo per mercantilismo e rispetto coloro che per credenze, o religioni possano vederlo come un qualcosa di indegno, ad ogni modo, al di la di quel che possa essere un movimento o un ideale esiste una realtà ovvero che la prostrituzione muove intorno a se una grande quantità di denaro.

    Mi pare quasi scontato dire che viviamo in una società di doppia morale: da un lato quasi ci disturba vedere prostitute in strada e dall’ altra c’ è sempre più gente che ne usufruisce..perche non legalizzarla?Sarebbe una buona maniera di  limitare il potere di micromafie che, sono quelle che realmente sfruttano queste povere donne che in paesi stranieri si sentono ancora più indifese, per non parlare del fatto che si ridurrebbe il rischio di malattie etc etc.

    Paragonare una donna che fa un calendario a una  prostituta non sono daccordo, la differenza é che il calendario  si sceglie di farlo  scendendo a compromessi ai quali si può dire si o no…una prostituta questo diritto non lo possiede, si alla legalizzazione.

     

    Carmela

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