Il tesoro dell’abate

 

Con il saio e la cocolla dei Benedettini.  A caccia del tesoro.

Un gioco per visitare e conoscere l’abbazia di Montescaglioso, con un metodo utilizzabile anche in altri monumenti. 

L’approccio ludico alla visita di un monumento complesso come l’abbazia di S. Michele Arcangelo a Montescaglioso, è finalizzato a realizzare un percorso educativo e conoscitivo che stimoli la curiosità, la partecipazione, l’immedesimazione dei bambini nonché la possibilità di partire dalla storia locale per avere un approccio a tematiche più globali. Il percorso nasce dalla constatazione che la forma tradizionale della visita guidata e la semplice trasmissione orale delle informazioni, ripeta le modalità di apprendimento tipiche dell’aula. I bambini continuano ad essere passivi; l’attore protagonista è la guida che per quanto possa essere preparata difficilmente riesce a mantenere viva l’attenzione per oltre 30 minuti.

L’attività ha la forma della caccia ad un tesoro rappresentato da vari dettagli del monumento: capitelli, affreschi, elementi decorativi.

  • La classe o le classi fino ad un massimo di due sono divise in piccoli gruppi di 5/ 7 bambini.
  • Il gruppo è identificato dall’assunzione di un nome che individua funzioni o personaggi presenti nell’antica comunità monastica: pellegrini, cellerari, monaci professi, monaci massari, conversi, novizi, oblati. I ragazzi si immedesimano negli aspetti della vita quotidiana della comunità.
  • Ad ogni gruppo sono distribuite schede – guida con notizie storico-artistiche, indicazioni e schemi utili a individuare l’oggetto da cercare nel monumento. Il gruppo sviluppa il senso di orientamento, la capacità di osservazione e la collaborazione tra i componenti.

Il gruppo collabora alla individuazione del manufatto descritto nella scheda e attesta il “ ritrovamento “ del tesoro con un disegno o la trascrizione di un’epigrafe, così come richiesto dalla scheda-guida. Al termine delle ricerche si procede allo studio delle informazioni storiche ed artistiche contenute nelle schede e si visita il monumento utilizzando le notizie “ raccontate e rielaborate “ dagli stessi bambini, ognuno dei quali si trasforma in guida turistica.

Durante la visita l’operatore, ha il compito di sdrammatizzare eventuali difficoltà nel descrivere i manufatti oggetto della ricerca, ma anche di integrare le descrizioni dei bambini. L’attività è stata finora realizzata nell’abbazia di Montescaglioso ma è replicabile anche in altri contesti ove sia disponibile un monumento o uno spazio ricco di suggestioni e nel quale sia possibile per i ragazzi circolare liberamente nella massima sicurezza ed autogestire il rapporto con l’ambiente e l’edificio.

Testo e foto: Francesco Caputo. Operatori nell’abbazia: Grazia Cifarelli, Angelo Lospinuso. 

 


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