CARTELLE PAZZE: le sciagurate scelte della vecchia amministrazione si riperquotono sulla cittadinanza

E’ ormai noto a tutti che nei giorni scorsi una valanga di cartelle di pagamento di tributi riguardanti ICI e TARSU per gli anni 2005-2006 si è abbattuta come un vero macigno sulla testa dei cittadini montesi.

Trattasi di un incarico conferito negli anni scorsi dalla vecchia amministrazione comunale di centro destra alla SOGET spa per l’ accertamento e la riscossione dei tributi comunali.

La SOGET, società privata che lavora a percentuale sui tributi riscossi, ha provveduto naturalmente ad effettuare tali accertamenti e ad inviare le relative richieste di versamenti dei tributi, aumentate di more ed interessi vari sulla base di valutazioni non del tutto esatte e senza tener conto in molti casi dei versamenti già effettuati dai cittadini ad Equitalia, titolare fino al 2010 della riscossione di tali tributi.

Naturalmente per chi è in possesso dei versamenti effettuati è sempre possibile fare ricorso entro 60 giorni alla Tributaria di Matera e chiedere l’annullamento della cartella, però, trattandosi in molti casi di cifre che non superano i cento euro, viene spontaneo chiedersi quante persone preferiranno pagare invece di fare ricorso alla tributaria accollandosi una spesa magari superiore?

E’ ormai evidente dalla analisi delle cartelle mandate che non solo vi sono errori di conteggio effettuate senza verifica reale delle superfici, ma in molti casi sono state inviate richieste di ICI a persone non più proprietarie da molto tempo dei fabbricati in oggetto.

Considerando anche che per quanto riguarda il 2005 i tributi sicuramente sono già in prescrizione, cosi come per le cartelle riguardanti il 2006 arrivate dopo il 31 dicembre scorso, ritengo che la politica montese debba immediatamente dare una risposta su tutta la vicenda, cosa che per altro mi risulta stia già facendo l’attuale amministrazione Silvaggi, al fine di non lasciare una intera cittadinanza coinvolta in balia delle acque su di una nave che traballa fin dall’inizio della navigazione.

Alla irresponsabilità di una amministrazione sciagurata precedente che ha inteso affidare gli accertamenti alle stesse persone che dovevano poi riscuotere, cosa questa assai grave, va dato un segnale forte di vera vicinanza ad una cittadinanza già fortemente provata dalla crisi e dagli ultimi dissanguamenti della manovra del governo Monti.

Non solo l’amministrazione comunale a mio avviso deve provvedere all’immediata revoca della convenzione con una società che a quanto pare ha trattato tutta la vicenda con molta faciloneria, ma si deve impegnare da ora in avanti a provvedere direttamente con i propri tecnici alle verifiche senza più affidarli a privati che hanno tutti gli interessi a gonfiare le stime dei tributi dovuti.

Credo che debbano intervenire oltre all’amministrazione anche le forze politiche e i patronati sindacali, con patrocinio gratuito, per garantire a tutti coloro che sono incappati in questa colossale beffa affinchè vengano depositati gli eventuali ricorsi nei tempi previsti e senza aggravio di spese per i cittadini.

Tonino Ditaranto


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2 Commenti

  1. fdisabato

    Quella che tm definisce scelta sciagurata della passata amministrazione altro non è stata che scelta obbligata della passata amministrazione. Infatti, la legge 248/2005 ha reso possibile il perdurare dello status quo fino al 31 dicembre 2010 termine, entro il quale, ogni Ente avrebbe dovuto indire ed eseguire una regolare gara pubblica per l’affidamento all’esterno del servizio di accertamento dei tributi locali.

    Come assessore alle finanze fino al mese di aprile 2010, ho sempre sostenuto la tesi della esecuzione degli accertamenti direttamente con gli uffici comunali piuttosto che con organismi esterni anche se nel 2006 si era già “aperto” il dibattito sulla opportunità o meno di esternalizzare questo servizio.

    Tuttavia, nel corso degli ultimi anni, anche io, strenuo sostenitore degli accertamenti “in casa”, ho dovuto prendere atto che il servizio esterno era sicuramente più efficiente e comunque migliore per poter scoprire l’evasione fiscale attraverso gli strumenti di incrocio dei dati che, nel 2011, sono diventati il “Vangelo” per il fisco.

    Per questo motivo, un anno prima della scadenza del termine, è stata indetta ed eseguita la gara per l’affidamento in esterno del servizio che, come noto, è stata vinta dalla SOGET spa.

    In merito alle false irregolarità segnalate da tm, con il quale sul punto concordo, voglio fare alcune precisazioni.

    Nel corso degli anni, abbiamo approvato all’unanimità in Consiglio Comunale tutta una serie di regolamenti a tutela del contribuente finalizzati a proteggerlo da eventuali “abusi” o comunque errori che il Comune, direttamente o per il tramite di altri, avrebbe potuto mettere in atto.

    Senza che questo possa dar vita a qualsivoglia interpretazione politica, bisogna chiedersi se la SOGET spa abbia dato seguito o meno a quanto previsto dai regolamenti comunali. Di qui l’invito, piuttosto che all’amministrazione comunale che non ha le competenze di legge, agli uffici competenti a verificare il rispetto delle procedure.

    Nel caso in cui, come sembrerebbe dalle parole (… molta faciloneria …)di tm, ci siano errori particolarmente gravi che presuppongono una colpa grave (evidentemente non imputabile nè alla passata e nè alla presente amministrazione), in questo caso il contratto di affidamento prevede non solo la rescissione anticipata ma anche il risarcimento del danno; anche se, è bene tenerlo a mente, tolta la SOGET spa ci sarebbe qualcun altro.

    Fabio Disabato

  2. tm

    art 3 comma 4

    4. La Riscossione S.p.a., anche avvalendosi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, di personale dell’Agenzia delle entrate e dell’I.N.P.S. ed anche attraverso altre società per azioni, partecipate ai sensi del comma 7:

    a) effettua l’attività di riscossione mediante ruolo, con i poteri e secondo le disposizioni di cui al titolo I, capo II, e al titolo II del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, nonche’ l’attività di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 237;

    b) può effettuare:

        1) le attività di riscossione spontanea, liquidazione ed accertamento delle entrate, tributarie o patrimoniali, degli enti pubblici, anche territoriali, e delle loro società partecipate, nel rispetto di procedure di gara ad evidenza pubblica; qualora dette attività riguardino entrate delle regioni o di società da queste partecipate, possono essere compiute su richiesta della regione interessata ovvero previa acquisizione del suo assenso;

    Carissimo Fabio, la legge 248 del 2005 da Lei citata, in materia di riscossione recita testualmente “PUO’ “, non deve. La scelta di affidre anche l’accertamento è stata solo vostra e non imposta da nessuna legge, come dimostra il fatto che migliaia di comuni italiani hanno scelto di mantenere in proprio gli accertamenti, e in mnolti casi anche la riscossione.

    Cordiali saluti

    Tonino

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