mercoledì 24 Aprile 2024

Siamo Maometto o la Montagna?!

L’Abbazia è una Risorsa?! 

Aspettiamo i visitatori occasionali o li andiamo a cercare?! Aspettiamo il Turismo mordi e fuggi o il turista culturale che cerca una residenza?!

 

Il Sindaco di Montescaglioso dovrebbe riflettere su questo: “Città Gemellate. (è una opportunità a costo zero, basta chiedere aiuto ai cittadini)

http://www.twinning.org/it/page/entra-nel-nostro-universo-del-gemellaggio.html

ecco un ESTRATTO > 

L’etimologia della parola “gemellaggio” ha origini dal verbo latino “gemino” che significa riunire, porre l’uno accanto all’altro. 

Il quadro di riferimento

Storicamente il gemellaggio fra città nasce l’indomani della seconda guerra mondiale, quando i popoli del continente europeo sentirono la necessità di avvicinarsi reciprocamente e di cooperare per ricostruire la pace. In quegli anni i primi contatti consistevano essenzialmente in scambi di esperienze nell’ambito della vita locale. 
Oggi, cinquant’anni dopo, i gemellaggi tra le città – anche sulla spinta impressa dagli organismi internazionale ed in particolare dall’Unione Europea – si sono moltiplicati ed hanno assunto la dimensione di un vero e proprio movimento che collega i Comuni di vari paesi ad una rete di cittadini fitta ed organizzata. 
Il Patto di Gemellaggio costituisce una formale attestazione di reciprocità di relazioni privilegiate, finalizzato all’intensificazione di rapporti culturali, sociali, politici, economici con costante riferimento ad una azione comune per la pace, la solidarietà e l’incontro fra i popoli.

 

Il gemellaggio è una scelta di solidarietà. Risulta efficace quando coinvolge non soltanto i governi e le istituzioni delle città, ma si estende alle rispettive popolazioni ed in particolare ai giovani, promuovendo una cittadinanza attiva e partecipante.
Nella Dichiarazione Finale adottata dal Congresso dei Comuni ed Enti gemellati (Anversa 2002), si riafferma che le azioni di gemellaggio devono essere potenziate al fine di: 
    vivere insieme, in armonia e in uno spazio prospero e solidale; ciò suppone il rispetto e la comprensione reciproca, valori chiave della nostra società. I gemellaggi rappresentano un valido strumento nella lotta contro tutte le forme di discriminazione, razzismo, xenofobia e intolleranza; contribuiscono all’allargamento e alla valorizzazione dell’Unione Europea; promuovono la cittadinanza attiva e la democrazia locale, l’integrazione delle persone più deboli ed emarginate.
    costruire sul territorio un’Europa del benessere, rispettosa delle sue diversità attraverso la cooperazione economica, orientata ad uno sviluppo rispettoso dell’ambiente e finalizzato alla salvaguardia delle risorse per le generazioni future; ravvicinare i popoli e le persone che vivono sul nostro territorio; permettere lo scambio di esperienze e “know how “, e moltiplicare, come attori dello sviluppo sostenibile, i mezzi e le risorse a disposizione al fine di accrescere il benessere dei suoi abitanti. 
    realizzare la dimensione Europea e internazionale dell’educazione e del sapere; promuovere la comunicazione interculturale, rafforzare le opportunità di educazione, formazione e acquisizione di conoscenze durante tutta la vita; costruire relazioni fra le città nella dimensione pedagogica e di sensibilizzazione alla cittadinanza europea; favorire le pratiche di cooperazione fra istituzioni educative, al fine di apportare un valore aggiunto europeo ed interculturale all’istruzione.
    Promuovere l’amicizia, la partecipazione e la solidarietà
    Favorire lo scambio, la conoscenza, la cultura
    Contribuire alla costruzione di una cittadinanza europea

In questa ottica si orienta anche il programma dell’UE “L’Europa per i cittadini ” nel quale, rispetto ai gemellaggi, si leggono le seguenti indicazioni:
 
a) dare ai cittadini la possibilità di interagire e partecipare alla costruzione di un’Europa sempre più vicina, democratica e proiettata verso il mondo, unita nella sua diversità culturale e da questa arricchita, sviluppando così la cittadinanza dell’Unione europea;
b) sviluppare un sentimento d’identità europea, fondata su valori, storia e cultura comuni;
c) promuovere un sentimento di appartenenza all’Unione europea da parte dei suoi cittadini;
d) migliorare la tolleranza e la comprensione reciproca dei cittadini europei rispettando e promovendo la diversità culturae linguistica, contribuendo nel contempo al dialogo interculturale.
 
Gli obiettivi specifici del programma “L’Europa per i cittadini” sono:

a) avvicinare tra loro le persone appartenenti alle comunità locali di tutta Europa, perché possano condividere e scambiare esperienze, opinioni e valori, trarre insegnamento dalla storia e operare per costruire il futuro;
b) promuovere le iniziative, i dibattiti e la riflessione in materia di cittadinanza europea e democrazia, valori condivisi, storia e cultura comuni, grazie alla cooperazione all’interno delle organizzazioni della società civile a livello europeo;
c) avvicinare l’Europa ai suoi cittadini, promuovendo i valori e le realizzazioni dell’Europa e preservando la memoria del passato europeo;
d) favorire l’interazione tra i cittadini e le organizzazioni della società civile di tutti i paesi partecipanti, contribuendo al dialogo interculturale e mettendo in evidenza la diversità e l’unità dell’Europa, con un’attenzione particolare per le attività volte a promuovere più stretti contatti tra i cittadini degli Stati membri dell’Unione europea nella sua composizione al 30 aprile 2004 e quelli degli Stati membri che hanno aderito all’Unione europea dopo tale data.
 
Un ruolo importante i gemellaggi lo stanno svolgendo anche nel processo di consolidamento e allargamento dell’Unione Europea grazie allo sviluppo di contatti e reti tra città e comunità (si pensi all’area balcanica) fondamentali nel processi di integrazione tra i popoli che condividono il comune bacino europeo di civiltà e cultura. 

Prospettive dei gemellaggi
Il senso del gemellaggio oggi è profondamente mutato rispetto al passato e alle origini della sua nascita. Siamo passati da un gemellaggio di tipo istituzionale che coinvolgeva solo i rappresentanti delle Amministrazioni locali, ad un gemellaggio che ha coinvolto sempre più il tessuto sociale delle città attraverso le associazioni sportive, culturali e di volontariato. Anche le scuole hanno svolto un ruolo importante nella conoscenza e nello scambio di esperienze tra le comunità gemellate. Oggi il quadro è mutato, l’Europa esiste come istituzione anche se esiste qualche difficoltà. Negli ultimi anni i paesi aderenti sono passati a 27 e nel prossimo futuro è previsto l’ingresso di nuovi Stati. La lingua che una volta rappresentava un ostacolo insormontabile per la comunicazione tra i cittadini, oggi – grazie al maggior livello di istruzione – rappresenta una ricchezza in più. E ancora i trasporti una volta difficili con frontiere, tempi di percorrenza elevati e costi, oggi sono diventati, soprattutto da parte dei giovani, formidabili strumenti di comunicazione di massa. Per non parlare poi dell’Euro la moneta nata pochi anni fa che ha semplificato le relazioni tra i cittadini, ma ha anche contribuito a costruire una comune identità europea.
 nsomma oggi possiamo pensare che la nuova sfida stia nel territorio, nella sua valorizzazione e nella sua promozione. Ogni territorio è ricco di opportunità sia economiche con aziende e territori dotati di tutte le necessarie infrastrutture, sia turistiche e artistiche con musei, monumenti, laghi, parchi che rappresentano una risorsa importante.

I gemellaggi e il mondo della scuola
 
Il gemellaggio è un modo per partecipare concretamente alla vita delle scuole e dei ragazzi di un paese; se ne conosceranno necessità e aspirazioni attraverso la lingua, gli interessi, le abitudini, le tradizioni, le musiche, i cibi.  In questo quadro potranno essere affrontati i temi della società multietnica e multiculturale alla luce di un’esperienza reale: fare intercultura significherà allora produrre interazione e comprensione, in un reciproco arricchimento umano e culturale. 
A tal fine i partners gemellati s’impegnano allo scambio periodico di materiale vario, con una scadenza da definire in base alle disponibilità di accesso alla rete internet e alle concrete possibilità logistiche del paese gemellato. 
In questo senso è auspicabile che ad iniziare il gemellaggio siano le prime classi dei vari cicli per dare l’opportunità ai bambini di crescere insieme.  
A puro titolo esemplificativo si possono si possono individuare degli strumenti operativi che abbiano per oggetto:
–    Temi e disegni (costumi, usanze, aspetti culturali particolari, etc. );
–    Informazioni varie che riguardo la vita quotidiana e l’organizzazione della classe e degli studenti;
–    Notizie e ricerche sulle proprie radici e tradizioni storiche e sulla realtà socio-culturale attuale;
–    Racconti, fiabe, esperienze, domande e curiosità; 
–    Lettere individuali o di gruppo (tra le classi o tra i singoli studenti);
–    Fotografie della classe; 
–    Piccoli manufatti acquistati o prodotti ad hoc dalla classe o donati dai singoli studenti;
–    Momenti di formazione per studenti, insegnanti e dirigenti scolastici finalizzati allo scambio di esperienze, di metodologie e  materiale didattico.

Il Mare Adriatico e lo Ionio come risorsa educativa

Esistono innumerevoli contenuti pedagogici che il bacino marittimo dell’Adriatico e dello Ionio possono offrire all’azione educativa e alle pratiche di gemellaggio. Eccone alcuni:

• Il mare: da linea di confine a spazio di integrazione. Se nel passato il mare rappresentava una linea di confine naturale e demarcazione tra le nazioni e i continenti, oggi può e deve essere “vissuto” come un’opportunità di incontro tra popoli e comunità legate da una storia ricca, da problemi e destini comuni. Si tratta di un’occasione per far crescere la cultura del dialogo, per promuovere “laboratori” di democrazia e di partecipazione nei quali costruire i futuri cittadini europei;

• Il mare come luogo della memoria e della prospettiva futura, tra le vicende della storia, della cultura e delle sfide tecnologiche. Le storie dei pescatori e dei personaggi che hanno “vissuto” il mare, ricche di umanità, s’intrecciano e rimandano ad un patrimonio di valori e di cultura da recuperare per dare un senso alla vita di oggi;

• Il mare come microsistema da difendere, contro ogni forma di sfruttamento che non rispetta i ritmi della natura e l’habitat dell’uomo. Educare alla salvaguardia dell’ambiente e alle biodiversità come condizione per garantire uno sviluppo equo e sostenibile della risorsa marina. 

• Il Mare come risorsa economica e fonte di benessere: l’opera dell’uomo che trasforma la natura ed entra in un rapporto di mutua cooperazione con l’ambiente:.
– Il sistema della piccola e media cantieristica e delle innumerevoli imprese dell’indotto rappresentano una parte essenziale della storia economica delle città rivierasche, raggiungendo livelli di integrazione e di specializzazione estremamente elevati, sfida per nuovi profili professionali ed occupazionali. 
– Il sistema della pesca: il consumo del pesce, alimento altamente nutritivo, rappresenta un’importante occasione di educazione alimentare, specie tra i giovani.
– Il Porto come luogo di interscambio fra culture ed etnie: luogo privilegiato per una educazione sensibile al dialogo e all’accoglienza, aperta alla dimensione internazionale; porta di accesso per i profughi, i clandestini, i rifugiati in fuga dalle zone di guerra, dalla fame, in cerca di un futuro dignitoso.

• Il Mare ed il Tempo libero: la spiaggia come luogo dove trascorrere momenti di svago e di socializzazione per recuperare una dimensione di armonia con sé stessi, la natura e l’ambiente. Educare all’uso del tempo libero e del turismo responsabile, nell’ottica della valorizzazione dell’incontro interpersonale.

                                          Claudio Grassini,  Segretario generale 


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