Basilicata e Borbone.

Un suggestivo itinerario in tutta la Basilicata alla ricerca delle suggestioni del barocco e del neoclassicismo lucano. Monumenti e opere d’arte realizzati tra il 1734 ed il 1860, periodo storico nel quale la Regione ed il Meridione, sono governati dalla dinastia italo-spagnola dei Borbone. Un governo che per oltre un secolo, secondo una storiografia di parte ed ormai non più condivisa, avrebbe segnato uno dei periodi più bui della storia meridionale e che, invece, al contrario si rivela come un’epoca ricca di suggestioni artistiche. Una lunga fase storica, che soprattutto con il regno di Carlo VII, che lascerà il trono al figlio Ferdinando per diventare Re di Spagna con il nome di Carlo III, nella quale si avviano fondamentali processi di ammodernamento dello Stato e lo smantellamento delle giurisdizioni feudali che gravavano sul popolo ed i ceti urbani e borghesi più intraprendenti. Se in Campania la maggiore testimonianza dei processi di rinnovamento che interessano il Sud è costituita dalle grandi opere pubbliche e dalle residenze reali relizzate dal Borbone, in Basilicata in ogni paese e città come pure sul territorio si rintracciano testimonianze architettoniche ed artistiche che evidenziano una lunga fase durante la quale il Sud si avvia verso processi di sviluppo rimasti, però, incompiuti. Un invito al viaggio in una Basilicata inedita, promossa da CooperAttiva e dall’Associazione ” La Cavalcata del Borbone “.  

Informazioni sul circuito e assistenza presso infopoint turistico dell’abbazia di S. Michele a Montescaglioso: tel. 334.8360098 ceamonte@katamail.com

MATERA. I complessi monastici di S. Agostino, S. Domenico, SS. Annunziata e S. Lucia. Le facciate barocche di via Ridola. Le suggestive chiese di S. Francesco e del Purgatorio. Nei Sassi i numerosi palazzi appartenenti alla borghesia urbana locale che nel secolo XVIII prende il controllo dell’economia della città. In piazza Prefettura, la monumentale fontana fatta erigere da Re Ferdinando. Nel Museo di Palazzo Lanfranchi, una ampia quadreria settecentesca.   

POTENZA. Il duomo di S. Gerardo restaurato nel secolo XVIII. Le facciate dei palazzi nobili di via Pretoria. Il teatro stabile la cui costruzione è avviata nel 1856.

MELFI. Le grandi facciate dei palazzi più importanti della città: Acquilecchia, Araneo, Mandini e Severini. Nel territorio le imponenti masserie fortificate di Leonessa e S. Nicola.  A Monticchio l’enorme complesso francescano di S. Michele Arcangelo, che si specchia sul lago piccolo, eretto tra la fine del secolo XVIII e gli inizi del secolo XIX, che ingloba il santuario in grotta dedicato all’Arcangelo, fondato dai Benedettini nel X secolo. 

VENOSA. La chiesa di S. Andrea. Il grande campanile a vela dell’abbazia della SS. Trinità. La chiesa ed il lazzareto di S. Rocco. La chiesa di S. Biagio.

BANZI. La grande chiesa dei Francescani costruita nel 1738 sul sito dell’abbaziale appartenuta ai Benedettini fin dal secolo XI.

MONTESCAGLIOSO. La chiesa madre eretta tra il 1776 edil 1730. La straordinaria facciata della chiesa di S. Rocco ricostruita nel 1827 con il campanile a vela che riproduce una fontana borbonica di Napoli. Le numerose facciate settcentesche di Corso Repubblica appartenenti alla famiglie più ricche del paese. L’abbazia beendettina di S. Michele Arcangelo con ipinti settecenteeschi, stucchi di prima metà sec. XVIII nella chiesa e l’appartamento dell’abate ove nel 735, soggiorna Carlo di Borbone in viaggio verso la Sicilia.

Matera: chiesa di S. Francesco. Banzi: chiesa di S. Maria. Maratea: i resti del borgo vecchio.

MONTALBANO. La chiesa madre e l’imponente palazzo dei Donnaperna che nel 1735 ospita Carlo di Borbone.

TURSI. I palazzi delle amiglie nobili: Brancalasso, Latronico,Donnaperna e Panevino. Nel territori, l’imponente masseria fortificata di Caprarico. 

MARATEA. I resti di Maratea Vecchia abbandonata dopo l’assedio ed il saccheggio delle truppe napoleoniche nel 1806 che qui avevano trovato una forte resistnza da parte di truppe e popoalzione schierata con il Borbone. La colonna di S. Biagio eretta nel 1758. L’obelisco dell’Addolorata innalzato nel 1788. Palazzo de Lieto e Palazzo Labanca nella secca di Castrocucco. Le chiese dell’Annunziata e dell’ddolorata. I decori barocchi delle chiese dei conventi francescani.

CAMPOMAGGIORE VECCHIA. Gli imponenti resti del paese abbandonato dopo la frana del 1885, costruito ex novo dai Conti Rendina sul inire del secolo XVIII s un progetto urbanistico elaborato dall’architetto Giovnni PAtturelli, allievo del Vanvitelli.

SCANZANO JONICO. Il Palazzaccio: sede della famiglia baronale dei Ferrara eretta nella prima metà del sec. XIX al centro di un antico feudo di origine medievale.

POLICORO. Castello dei Berlingieri e giardino murato. Imponenti edificio ricostruito ed ampliato nella prima mtà del sec. XVIII sui resti di una fortezza sveva. Nel 1735 ospita CArlo di Borbone in viaggio verso la Sicilia. Ai piedi del casttello, un grande giardino cinto da mura, recentemente restaurato. 


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