Commenti da Facebook

14 Commenti

  1. gianni

    Non avendo capacità giuridiche non posso commentare il provvedimento. Posso solamente dire che il pm De Magistris stava indagando anche su Mastella. Chissà forse, purtroppo, anche questa potrebbe essere una ragione.

     

    1. Wiseman

      Ciffo,complimenti per la  “finezza” della g minuscola,anche se potevi ridurla ulteriormente, tanto…..

      volevo solo segnalare che,i giornali locali,sono strapieni di prese di posizioni contro il provvedimento, tra gli altri anche don Cozzi e la sua associazione.

      Addirittura, il direttore de “il resto” che chiede l’ arresto per il  ministro.

      Insomma è proprio un’altra bruttissima pagina della storia che si sta scrivendo.

  2. drago

    E’ pensabile una mobilitazione per difendere il diritto di far andare avanti chi, in questi mesi, ha tentato di far luce su aspetti oscuri della nostra storia, come i famosi casi irrisolti.
    Vorrei ricordare che grazie a queste indagini sono venuti fuori nuovi aspetti di quelle tragiche realtà.
    Desidero avvisare gli utenti che “Libera” farà un comunicato di solidarietà ai magistrati oggetto di possibile trasferimento.
    In Calabria ci sono già numerose raccolte di firme e iniziative di solidarietà di cittadini e politici; a Locri due consiglieri comunali Udeur si sono dimessi.
    Allego la lettera di Don Marcello Cozzi a De Magistris pubblicata dai giornali a metà Agosto 2007.
     

    Egregio Dottor De Magistris,
    con la presente per esprimerLe la piena solidarietà di quel popolo lucano che accompagna con apprensione e preoccupazione il Suo lavoro ma soprattutto le difficoltà e le pressioni a cui Lei è sottoposto da quando ha messo testa nelle cose di Basilicata. Da queste parti nessuno La considera un messia né tanto meno ha rivestito di ideali messianici la Sua inchiesta. Siamo consapevoli che i profondi cambiamenti, soprattutto quelli sociali e culturali, quelli che costituiscono vere e proprie svolte nei «costumi» di una comunità, non possono essere il semplice frutto di pur meritevoli azioni giudiziarie, ma per essere tali, possono realizzarsi solo se fanno seguito a cammini e tragitti sociali e culturali dei quali tutte le componenti di una società devono sentirsi ed essere protagonisti. Di questo in Basilicata abbiamo b i s o g n o.
    Se però accade che certe inchieste giudiziarie, oltre ad interessarsi di volgari delinquenti, vanno a mettere il naso in affari, in trame, in faccende che vedono protagonisti personaggi eccellenti per capire se quelle trame sono illegali, se quegli affari sono illeciti e quelle faccende hanno condizionato negativamente la storia di un territorio, la vita di una comunità, allora ben vengano quelle inchieste, e ben vengano soprattutto se riescono ad avviare o comunque a favorire – anche se in modo brusco – quei processi di cambiamento. Insomma: alla società lucana il compito di smarcarsi e affrancarsi da una certa cultura che vede nel clientelismo, nei favoritismi e nel familismo le sue cancrene mortali, e alla magistratura il compito di capire chi in Basilicata ha fatto della cosa pubblica una cosa propria, chi ha approfittato della propria posizione sociale per danneggiare altri, chi è passato sull’animo (e a volte sui corpi) della gente per difendere i propri interessi, chi ha coperto terribili crimini servendosi del proprio ruolo. Non è facile il compito che spetta alla società lucana, tuttavia ha sufficienti potenzialità per farcela: gente laboriosa che si spezza la schiena per portare un tozzo di pane a casa, politici e amministratori con un alto senso del dovere, che si fanno in quattro per la cosa pubblica e che vivono la politica come servizio puro e gratuito, una società civile che mai come in questi ultimi tempi è scesa per strada con la voglia di capire e di conoscere le verità.
    Ma anche il Suo compito non è pur nulla facile. Quando tre anni fa un’altra inchiesta giudiziaria scosse le fondamenta di questa regione – la Iena 2
    – ponendo in evidenza un altro spaccato inquietante di questa terra, qualcuno qui commentava ironicamente che ci si trovava per la prima volta dinanzi a «una mafia senza soldi». Non abbiamo mai condiviso quel sarcasmo perché invece abbiamo sempre avuto l’impressione che gli interessi economici presenti in Basilicata vanno ben oltre l’immaginario, e che certi affari come il petrolio e il nucleare rappresentano interessi talmente elevati e con un respiro così più ampio rispetto ai ristretti confini lucani, che non ci meraviglierebbe affatto se su di essi si fossero concentrati «certi» appetiti. Per essere espliciti: non parlo della mafia tutta «coppola e lupara», ma degli unici circuiti criminali capaci di gestire e di governare affari così enormi, e cioè quei Sistemi di potere fatti di mafia, di massoneria deviata, di pezzi corrotti dello Stato. La storia del nostro Paese purtroppo è costellata da affari gestiti da questi Sistemi, perché la Basilicata dovrebbe esserne esente? Per lo stesso motivo, dunque, non ci sorprende il fatto che in questa regione possano esistere grumi di potere trasversali che hanno fatto affari, non solo quelli grandi ma anche quelli più locali, con logiche tipicamente massoniche, e servendosi spesso, ma anche usati spesso da veri gruppi massonici e da associazioni mafiose vere e proprie. Questo perverso intreccio di malavita altrove la chiamano Mafia con la maiuscola, qui, forse per una sorte di pudore provinciale, per uno storico errore di sottovalutazione e, chissà, forse anche per altro, non ci è mai stato permesso di usare questo termine. Ecco perché il Suo compito non è facile, ed ecco perché è entrato nel mirino di tanti: Lei ha osato violare certi sancta sanctorum; e Lei sa che a nessun magistrato è mai permesso avvicinarsi a quei santuari senza subirne conseguenze, anche solo indirettamente.
    Come se non bastasse – ma anche in questo caso bisognava aspettarselo – la criminalità locale (e questa volta mi riferisco proprio a quella con la coppola e la lupara) approfittando di questo scenario alquanto confuso ha rialzato la testa. Anzi, a dire il vero lo aveva fatto già da tempo (e approfittando dei soliti sostenitori dell’inesistenza del pericolo mafia): negli ultimi cinque anni è stata eliminata a colpi di pistole e kalashnikov una generazione intera di capi clan (nel 2002 Rocco Delli Gatti, nel 2003 Domenico Petrilli, neanche un mese fa Marco Cassotta, visto che dovrebbe essere il suo il corpo trovato carbonizzato nelle campagne di Melfi); secondo i magistrati di Potenza i Basilischi nei mesi scorsi avevano organizzato di farsi fuori a vicenda proprio mentre è in dirittura di arrivo il processo che li vede alla sbarra; quasi tutti i «416 bis» locali sono a piede libero. Dinanzi a uno scenario simile è lecito starsene tranquilli? È esagerato affermare che la situazione in Basilicata se non proprio allarmante è comunque al limite? Non Le nascondo il timore che la solita sottovalutazione con cui in Basilicata sono stati letti determinati fenomeni, questa volta ci costerà tantissimo, e dunque almeno Lei, dal Suo versante e per quello che può, ci aiuti a fare presto chiarezza e sia più forte di certe pressioni. Si senta sostenuto da tutta la gente onesta di Basilicata.

         Don Marcello Cozzi

         (agosto 2007)

        

  3. admin

    manifesto

     

    http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/22-Settembre-2007/art27.html

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=208009

     
    Siamo ancora in un paese democratico?
    Pensavo che col governo Berlusconi avessimo toccato il fondo ma adesso non solo si continua nello stesso solco ma, addirittura, non c’è neanche più un opposizione!
    Che aspettano i pochi onesti rimasti a far cadere sto governo il cui cialtronissimo ministro di grazie e ingiustizie è solo la punta dell’iceberg?

    1. tm

      mi dispiace ammetterlo, anche perchè si tratta del governo che ho votato, e nonostante resto del parere che qualunque indagato resta innocente fino a prova contraria, non posso accettare che si usino metodi ricattatori, immorali e FASCISTI per impedire che un magistrato continui nella sua piena autonomia e indipendenza a condurre un’indagine sia pure nei confronti di esponenti di primo piano del governo.

      quello di mastella ò un atto di ingerenza che non ha precedenti nella storia della repubblica italiana ed è un abuso del potere che dovrebbe amministrare per conto della comunità e che invece amministra per scopi del tutto diversi. ma tanto ci è abituato, visto che non disdegna neanche di usare aerei ed elicotteri pubblici per scopi familiari.

      questo cialtrone non ha nessun diritto di restare in un posto dove dovrebbe garantire la giustizia e che invece è il primo ad approfittare del suo ruolo per atti di estrema ingiustizia nei confronti di chi lavora,suda e paga le tasse.

      non c’è nessuna ragione perchè resti al posto dove si trova, e deve andarsene con le sue gambe oppure bene farebbero i partiti che compongono la maggioranza a cacciarlo con la coda trà le gambe. non c’è bisogno di grillo per capire tutto questo, io chiedo al mio partito di farsi carico di chiedere le sue dimissioni, e già da oggi posso dire che il 20 ottobre alla manifestazione sul lavoro precario sarò a roma anche per dire basta a tutti coloro che vogliono abusare della repubblica italiana con attteggiamenti fascisti.

      tonino ditaranto

      1. gianni

        Ciao tm,

        il tuo ragionamento è, a mio avviso, giusto e sacrosanto. Adesso però ti faccio una domanda. Tu dici: ” io chiedo al mio partito di farsi carico di chiedere le sue dimissioni” a questa tua richiesta quale potrebbe essere la risposta?

        Beh provo ad indovinare. Ti diranno che hai ragione ma poi in realtà non chiederanno mai le dimissioni di Mastella e si giustificheranno nei tuoi confronti dicendoti che non si può consegnare l’italia nelle mani delle destre (parole già dette dal Diliberto dopo il caso Vicenza…ricordi?). Sai benissimo che senza Mastella sto governo cade all’istante, quindi è inutile, come fanno i politici del tuo partito, fare contestazioni contro il Guardiasigilli. Forse le contestazioni devono trasformarsi in qualcosa di concreto in parlamento per essere più credibili non trovi?

        Caro Tonino tu parli della manifestazione del 20 ottobre. Io credo che un ministro ( vedi Ferrero) non può scendere in piazza, un ministro deve lottare nel palazzo e se non riesce ad ottenere quello che vuole allora deve minacciare l’uscita dal governo senza aver paura di perdere la poltrona e solamente dopo ha senso manifestare. Ma non riuscite a capire che in questo modo vi prendono in giro? non riuscite a capire che queste manifestazioni sono organizzate ad hoc per farvi dimenticare il loro sporco doppio-gioco? (vedi sempre caso Vicenza).  

        Caro tonino la verità e che sto governo raccoglie idee diverse, molto diverse. Il collante di questa coalizione è semplicemente l’odio verso Berlusconi e con l’odio non si arriva da nessuna parte anzi ci si comporta peggio della peggior legge fatta da Berlusconi . Mi scuso se sono uscito fuori tema e mi scuso con te tm se eventualmente ti ho offeso.

  4. vince_ditaranto

    Ciao a tutti ragazzi,

    ormai si sta raggiungendo davvero il colmo.

    Si direbbe in montese (spero di scriverlo bene): “Ma chiss’ s’ sonnn a mort'”

    Sembra davvero nn esserci pudore alcuno.

    Qualcuno diceva che solo con una rivolta popolare a suon di “mazzate” le cose possono cambiare. Credo sempre di più che sia questa l’unica soluzione.

    Come se non bastasse stamane leggo questo simpatico articolo sul corriere.

    http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/09_Settembre/24/casta.shtml

    Ragazzi, la casta non molla!!!!

     

    Good night and good luck

    1. ant

      Ovviamente anch’io penso che questa brutta storia dimostri ancora una volta come l’Italia debba fare ancora moltissima strada per raggiungere quei canoni minimi di democrazia che sono richiesti ad un Paese che si spaccia per democratico. E’ rinfrancante vedere esponenti politici calabresi dell’Udeur dimettersi dal proprio partito e sottoscrivere il manifesto di protesta contro Mastella. Per fortuna che ci sono cittadini onesti che ogni tanto riescono ancora ad indignarsi di fronte alle malefatte della “Casta”. Una provocazione è però d’obbligo in questa vicenda: ammettiamo per assurdo che il pm in questione effettivamente applicasse la legge in maniera non corretta a danno di una persona qualunque; Mastella sarebbe intervenuto con la stessa veemenza e tempestività? Viva Mastella, Viva la democrazia, Povera Italia.

      1. Wiseman

        ieri, scorrendo i nomi dei candidati delle varie liste per le primarie in Basilicata, per il nascente PD,pensate ben 466 nominativi,in Puglia sono molto meno, la mia attenzione cadeva sulla presenza di moltissimi nomi noti,sempre i soliti,per intenderci. Hanno cambiato sigle e simboli, ma la sostanza rimane sempre uguale, anzi, una novità c’è: la scesa in campo di fratelli,figli,nipoti,mogli, mariti ed affini……. un momento! e se fossi io a pensar male?

        esistono anche le OMONIMIE, non credete?

  5. Cristoforo Magistro

    Wiseman, per cortesia, puoi indicare il link che riporta il nome dei candidati per il PD?
    Nel tuo commento dici che la lista abbonda dei soliti noti e che diversi candidati hanno lo stesso cognome.
    In occasione della formazione delle liste per il consiglio comunale di Monte era stato detto che le liste erano state formate, semplifico, in modo raccogliticcio.
    Giusta osservazione, allora e ora.
    Andrebbe però completata con l’annotazione che per un qualunque posto di lavoro, specie nella pubblica amministrazione, c’è un altissimo numero di aspiranti. Per un posto in lista, credo in tutti i partiti, le richieste sono meno forti.
    O no?

    I gruppi politici, indubbiamente, non stanno dando prove esaltanti.
    In passato, soprattutto quelli di governo, non erano migliori, ma il paese era in crescita, c’era la guerra ideologica, c’era meno informazione, la magistratura era imbavagliata -già nei modi in cui veniva formata e reclutata- e sembrava che tutto andasse bene e che quelli in carica fossero i migliori governanti possibili.

    Oggi, per fortuna sotto vari aspetti, le cose sono cambiate.
    Personalmente ho però paura che, con l’aria che tira, si faccia di ogni erba un fascio e che si butti via insieme ai disonesti e ai corrotti anche chi ha cercato, con le forze che aveva e nei modi in cui ha potuto, di amministrare bene. E’ un pericolo molto serio.
    Se questo accadesse, si commetterebbe un’ingiustizia verso questo tipo di persone e si provocherebbe un danno grave per il paese poichè in futuro i ben intenzionati -ancora meno di quanto si faccia adesso- si avvicinerebbero alla politica.
    Se persone che hanno bene e onestamente operato, si trovano oggi sotto schiaffo dovrebbero però farsi sentire. Anche su siti come questo, dal momento che sui loro -in questo ha ragione Grillo- non ci va nessuno.
    Si prenderanno certamente critiche e forse anche insulti da semianomini, ma si aprirà un canale di comunicazione reale fra chi ancora segue la vita pubblica e chi amministra o governa.
    Internet è stata enfatizzata in passato e comincia ad essere denigrata oggi, di certo è un mezzo che fa concorrenza alla politica fatta in tv e dà voce alla famosa gente.
    Oggi, anche su questo sito è di moda lo sport dell’indignazione. E’ giusta, ma bisognerebbe andare avanti e oltre.
    Nella chiarezza.
    Ho seguito, ad esempio, l’incontro di agosto a Monte con don Cozzi e i parenti delle vittime che ancora chiedono giustizia. Ascoltare questi ultimi è stato terribile poichè hanno comunicato la “banalità del male”, cioè la facilità con cui la vita di una qualunque famiglia può trasformarsi in una tragedia che la mancanza di giustizia rende infinita.
    Capisco che si servano di qualunque mezzo utile a chiarire quanto è accaduto.
    Devo confessare però che, a parte questo, non sono uscito dall’assemblea con le idee più chiare di prima.
    La mia sensazione è che quelle vicende abbiano proiettato un’ombra che grava su tutto e tutti.
    Certo un’assemblea non è un tribunale, ma “tutti colpevoli” finisce col tradursi in “tutti innocenti”.
    Vorrei riascoltare la registrazione dell’assemblea, è possibile?

    1. Cinzia

      Concordo pienamente con il tuo lucido intervento, Cristoforo. Sia quando parli dell’effettivo rischio di generalizzazione che potrebbe avere effetti catastrofici su quella benchè minima percentuale di gente onesta che fa politica (e qui sono d’accordo con te sulla necessità di indignazione da parte di chi ha ancora delle idee e dei valori) sia a proposito dell’assemblea con don Cozzi. Per me è stata illuminante, ma mi rendo conto che tante cose e tanti nomi sono stati dati per scontati e non tutti possono dirsi a conoscenza delle vicende, non avendone ben chiari personaggi e trame.
      Non so se tu ne hai già parlato, ma vorrei conoscere la tua opinione sul fenomeno Beppe Grillo. Pensi che servirà a raggiungere qualche risultato concreto o si rivelerà solo una bolla di sapone?

    2. ciffo

      Cristoforo qui i candidati del PD:

      Il PD si presenta con 466 candidati

      Vorrei approfondire la tua considerazione sulla situazione attuale. Se ho capito bene tu dici che in passato stavamo messi peggio ma le informazioni non arrivavano. Quindi quello che accade oggi è solo ingigantito e, paradossalmente, meno grave.

      Mi piacerebbe capire meglio questo tuo spunto.

      Riguardo al “far di tutta l’erba un fascio”…. è proprio questo il problema. E’ abbastanza ovvio che non tutti sono ladri, che non tutti sono uguali e che il concetto di Casta è una semplificazione… ma mi chiedo (e sembra tu ti fai la stessa domanda)? Dove sono allora gli onesti? Vogliono o no venire allo scoperto? Perché ad annozero devo vedere un Polito che si fa una risatina quando Travaglio dice che bisognerebbe solo portare a termine il programma per cui si è stati votati? Polito dice che è impossibile… 260 pagine come le fai a far tutte? E che le fate a fare allora? Non servono tante belle parole… solo pochi fatti, significativi e simbolici.

      Riguardo l’assemblea… sono d’accordo con te che quella sera non si è fatta molta informazione. Come già avevo scritto in un precedente commento i protagonisti hanno preferito continuare un percorso dopo tante assemble in giro per la Basilicata. Ma possiamo informarci da soli… non c’è bisogno che vengano loro a dirci come stanno le cose… certo quando poi alcuni giornalisti tentano di farlo e si beccano denunce assurde….

      I video saranno pubblicati a breve, speriamo settimana prossima. Sono pronti quasi tutti.

      Sulle indagini di De Magistris… mettere tutti nello stesso calderone potrebbe essere un grave errore. Ma sarebbe un errore ancora più grave impedire che termini il suo lavoro. Senza De Magistris ad esempio (tanto per dirne qualcuna) non avremmo mai saputo che a condurre le indagini (MALE) sul caso CLAPS c’era quel PM o quel poliziotto, che tanti procedimenti archiviati (e che ora permettono a tanti di urlare ad alta voce la loro fedina immacolata) in realtà erano da portare avanti… ecc… ecc…

    3. vince_ditaranto

      Ciao Cristoforo,

      scusami ma non riesco a non dissentire con le tue affermazioni.

      Non riesco proprio a capire perchè se qualcuno porta avanti un briciolo di legalità, cercando di denunciare il male affare della Casta deve stare attento, deve prestare attenzione, deve essere cauto, valutare i rischi………!!!!

      Ma loro hanno mai prestato un minimo di attenzione per le loro n-mila malefatte???

      Hanno mai pensato ai danni irreparabili che hanno causato alla nostra cara nazione con la loro “superficialità” (voglio essere dolce) nell’amministrare la cosa pubblica???????

      Tu dici che corriamo il rischio di buttare a mare qualcuno buono???? Ammesso che il rischio ci sia (non credo proprio), visto che non ci sono alternative buttiamo a mare anche quello buono su 10000.

      Non vedo il grave problema. 

      Pazienza, se l’alternativa è quella di tenerli tutti ancora li!!!! 

      Cristoforo, senza offesa, ma non capisco il tuo “tirare il freno a mano” ogni volta che si parla “male” della classe politica!!!! Se il tuo obiettivo è quello di salvarne qualcuno a cui tieni o che credi abbia ben fatto, facci nomi e cognomi, dimostraci la bontà del loro operato e ti prometto che quando parlerò male della casta dirò:

      “….i malaffari della casta, tranne Mister X e Mister Y, che come al solito…ecc ecc…”.

      Continuare a dire genericamente “non bisogna far di tutta l’erba un fascio” inizia a diventare irritante. Beppe Sancho Grillo e altri i nomi li fanno e come, e chi per una cosa chi per un’altra ci sono tutti caro Cristoforo, proprio tutti.

      Ormai l’erba è diventata fascio.

      Fattene una ragione.

Rispondi a

Info sull'Autore

Post Correlati

Translate »