Il fenomeno D’Alessio

Il fenomeno D’Alessio
Il 5 Maggio a Matera si è tenuto un convegno su Francesco d’Alessio, deputato per tre legislature a partire dal 1919, organizzato dalla locale loggia massonica per celebrare il personaggio che si vantava di aver fatto diventare capoluogo la città dei Sassi. Un vanto che contribuì a farlo espellere dal PNF per indegnità dopo un paio di anni di militanza.
Da buon opportunista infatti il D’Alessio aspettò fino al gennaio del 1925 per fare il gran passo di iscriversi al fascio.
Zappatore dell’ultima ora nella vigna del Signore, il duce per allentare la pressione dei fascisti puri che si erano illusi di essere indispensabili, accolse infatti con tutti gli onori il fior fiore del notabilato e del trasformismo meridionali. Uno di questi fu, appunto, il nostro, che animato da una smodata ambizione e dalla mancanza di qualunque principio che non fosse l’affermazione personale, si mostrò presto disposto a prestarsi ai più bassi servigi. Fu quindi relatore di una proposta di riforma elettorale che prevedeva la concessione del voto plurimo, in qualche caso triplo, a particolari categorie di cittadini.
Massone a Roma e clericale in Basilicata, quando il regime decretò lo scioglimento della massoneria non si oppose, ma cambiò ordine ed entrò in sonno.
Fra i partecipanti al convegno c’è anche il sindaco di Matera De Ruggieri. Bene. Avrà mai dato un’occhiata alle carte di suo zio, credo, Nicola De Ruggieri, che fu infamato sul piano personale e poi costretto durante le elezioni del 1921 a ritirare la propria candidatura proprio dal D’Alessio?
Se celebrare vuol dire portare al cielo qualcuno per le sue benemerenze, credo proprio che abbiano sbagliato soggetto. Così si prepara Matera a svolgere il ruolo di capitale della cultura?
Nota. i frammenti di articoli riportati sono stati ricavati da vari numeri de “La Stampa” di Torino del gennaio 1925.

 

 

 

 

 

 

 


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