Montescaglioso, 5 gennaio La notte dei #Cucibocca

 

Cala la notte a Montescaglioso. Il paese cede alla fatica della giornata e nella quiete della sera cerca riposo. Ma all’ improvviso un rumore lontano spezza il silenzio, si sente un suono di ferro stridere sulla pietra della strada; poi pian piano quel rumore si fa chiaro, le catene si avvicinano insieme a luci fioche ad illuminarle. Le lanterne si fanno più vicine, illuminano lunghe barbe giallastre, di loschi figuri. In mano catene spezzate e grandi aghi. Il rumore è assordante. Sono arrivati i Cucibocca!
Siamo in Basilicata, a Montescaglioso (Mt), dove la notte del 5 gennaio rivive una tradizione antica, dalle origini incerte, unica in tutto il Sud.
Vagano in gruppi di tre per i vicoli del paese, indossano un pesante mantello nero, in testa hanno un grande cappello o un disco di canapa e il viso è nascosto da una lunga barba giallastra, bussano alle case per chiedere cibo reggendo in bella mostra un ago dotato di un lungo filo, con il quale minacciano di “cucire le bocche”. I bimbi ne hanno molta paura e si rifugiano tra le braccia di mamme e nonne e volentieri vanno a letto.
Non si sa da dove derivi questa figura del Cucibocca, secondo alcuni occorre far riferimento al calendario ortodosso- bizantino, per il quale il 5 gennaio è dedicato a S. Simeone lo Stilita, raffigurato sempre con una catena spezzata in mano. Altri invece credono derivi dal Dio del silenzio egiziano, Arpocrate, raffigurato proprio nell’ Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo, luogo da cui i Cucibocca iniziano il loro giro notturno. La sua figura è affrescata nella biblioteca, ha una lunga barba e il dito sulle labbra, per chiedere silenzio. L’ ago che i Cucibocca stringono in mano , il simbolo di cucire la bocca, potrebbe rappresentare la fine dei lunghi ed abbondanti pasti natalizi e l’ avvicinarsi della Quaresima, periodo di digiuno e rinunce. Infine i Cucibocca potrebbero rappresentare le anime del Purgatorio secondo una diversa rivisitazione, ipotesi non da escludere visto la credenza ancora viva in alcune zone, del ritorno nella propria casa nella notte del 5 gennaio, delle anime morte.
La tradizione purtroppo era finita nell’ oblio, ma dal 1999 grazie al CEA, Centro di Educazione Ambientale di Montescaglioso, questo rito continua ininterrotto.
Il 5 gennaio, quindi, dalle 18 inizierà la particolare usanza: l’ Abbazia di San Michele sarà illuminata da poche lampade ad olio, “l Cos’ Vucc” termineranno la vestizione fino ad essere irriconoscibili dietro la folta barba bianca, gli occhiali fatti di scorza d’ arancia e i cappellacci di canapa; lentamente con le catene ai piedi, si avvieranno tra i chiostri, verso la piazza del paese, dove oggi bimbi e turisti li aspettano in un misto di sensazioni tra la paura e il divertimento; poi si inizieranno le cene composte da ben nove pietanze diverse, i cosiddetti bocconi di Cucibocca.
Attenzione, se non volete provare le loro punizioni inflitte con uno spaventoso ago, non negate loro uno dei nove bocconi … o vi ritroverete con un brutto ricamo sulle labbra!

#cucibocca

 

 


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