Mobile imbottito:e’ crisi?

E’ da molto che seguo questo sito e leggo i vari forum che affrontano svariate discussioni su tutto cio’ che ci accade intorno,a partire da quella che e’ la nostra piccola comunita’ fino a tematiche di livello nazionale ed internazionale e questo e’ davvero un buon risultato;ho notato pero’che una discussione seria e approfondita,un dibattito forte e costruttivo su quello che e’ il mondo del lavoro  e tutte le sue complessita’,manca,e non per presunzione,ma credo sia utile discuterne perche’ quello che ci sta succedendo intorno e’ davvero molto grave.

La nostra economia locale sta perdendo colpi da tutte le parti,C’E’ CRISI OVUNQUE ,e a tutto questo c’e’ un motivo;

 E’ un serio  problema ci coinvolge tutti e come a tutti i problemi, una  soluzione va cercata e va realizzata,ma ne dobbiamo parlare…sappiamo bene che L’ARGOMENTO LAVORO  qui nel sud e’ stato sempre al centro di tutte le discussioni politiche e sociali ma i risultati son sempre gli stessi,non c’e’ crescita e tutto questo e’ provocato da una serie di meccanismi che funzionano male o meglio ancora che  non funzionano proprio…mancano opportunita’,mancano seri progetti a lungo termine (nn abbiamo bisogno di realta’ che aprono solo per sfruttare le varie agevolazioni dello stato e delle regioni per poi chiudere nei tempi minimi previsti da queste leggi )mancano i Controlli

,manca una buona cultura sindacale,e di conseguenza tutto cio’ che troviamo ci offre poco,perche’ c’e’ questa assurda mentalita’ di volersi o per meglio dire di doversi accontentare,senza lottare per cercare di stare meglio e costruire un futuro che dia un po’ si stabilita’ a tutti,oggi o fai le valigie e parti a cercare lavoro altrove o resti qui e ti “accontenti” ,subisci o se reagisci inizi ad essere guardato come uno a cui non va di lavorare,be’non e’ affatto cosi’ che dovrebbe essere!!

Principalmente la realta’ lavorative a cui voglio far riferimento e voglio prendere come esempio e’ il settore del mobile imbottito:

Proprio in questi giorni stiamo leggendo sui vari quotidiani quello che sta succedendo,siamo agli sgoccioli ormai,quante famiglie nel nostro paese e dintorni fanno riferimento  a questo settore?

Tantissime,vi immaginate cosa queste ennesime  richieste di cassa integrazioni stanno per provocare?tutta l’economia locale e’ ulteriormente a rischio!!

Son sicura che quello che sta succedendo da diversi anni ormai nel settore sia l’effetto in parte della globalizzazione(come potrei pensare anche che  la globalizzazione sia solo una scusante)una cosa e’ certa e’ che molto si sarebbe potuto fare se si fossero unite le braccia e le menti di tutti quei lavoratori che per anni hanno contribuito a trasformare piccoli imprenditori in grandi nomi riconosciuti anche a livello mondiale e che ora si ritrovano o si ritroveranno presto a casa perche’ “””costano troppo””alle aziende!!!questo pero’ non e’ accaduto perche’ ognuno nel suo piccolo sperava di essere salvato ,sbagliando, perche’ e’ stata solo una questione di tempo che ci ha fatto ritrovare tutti nella stessa barca,me compresa,ecco perche’ mi sento di voler lanciare un appello a tutti quelli che si sentono chiamati in causa,sia di questo settore che di altri : PARLIAMONE,FORSE SARA’ TROPPO TARDI MA NON E’ DETTO CHE SIA COSI!!..la domanda principale che mi pongo ora e’:il salotto e’ davvero in crisi?si puo’ parlare di crisi anche quando le produzioni non diminuiscono ma semplicemente vengono spostate in quei paesi dove non esistono diritti ?

E la responsabilita’ sociale? Dove e’ finita?possibile restare a guardare che tutto questo crolli sotto i nostri occhi?potrei scrivere tanto e tanto altro ancora ma aspetto i vostri commenti per discuterne insieme!!!!

                                                            


Commenti da Facebook

2 Commenti

  1. LomFra

    quanta carne al fuoco…

    crisi, salotto, responsabilità sociale! Tutto gira intorno ai soldi…

    voglio partire dal salotto, ecco, sapete quanto incide il costo del personale sul costo finale del divano?… ve lo dico io, il 7% — ovvero, irrilevante se sul 7 riparmio il 20% del costo del lavoro, avrò risparmiato uno scarso 2% su tutto il costo! il settore del mobile è in crescita come indicano i bilanci, e le imprese nascenti!

     questo mi fà pensare allora che le motivazioni siano altre, spostarsi, con la produzione, su mercati che si vogliono conquistare è un ipotesi,

    un altra è che, insomma in italia lo stato ti viene incontro, quindi cassa integrazione e giù tanti soldi, cose già viste !

     

    responsabilità sociale? quando mai un impresa, a quei livelli intendo, è attenta alla socetà? i manager lavorano con numeri e grafici, e dove posso risparmiare anche solo lo 0,50 %  là mi muovo, la freddezza di tutto ciò è una vero e proprio terminator !!!

     

    la crisi, è un fattore culturale, tipicamente meridionale, indotto dalla nostra mentalità, le forme cooperative potrebbero essere un modo per uscirne, le fondazioni, l’associazionismo anche tra comuni, e non la chiusura, la ghettizzazione, il posto fisso, l’assistenzialismo… queste sono forme di stagnazione…  

     

    vi invito a dire la vostra, soprattutto se lavorate nel settore…

     

    ramingo errante

    1. ciffo

      Ho comprato ma non ancora letto l’interessante libro di Rampini “L’impero di Cindia”. Un intero capitolo è dedicato a Natuzzi che come molti altri italiani hanno “delocalizzato” andando a costruire fabbriche in Cina. Come Natuzzi anche il gruppo Itema Radici-Valbrembana, numero uno mondiale dei macchinari tessili, ha delocalizzato in Cina. La ragione, dice Radici, è non solo il minor costo della manodopera (l’8% di quella italiana), ma lì “tutto funziona meglio, dall’alluminio, all’energia, alle grandi infrastrutture… Questa fabbrica è stata costruita, partendo da zero, in 40 giorni. In Italia 40 giorni non basterebbero neppure per avere un permesso…”.

      P.S.
      Super Benna… quando una recensione del libro?

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