PARCO GIOCHI

CARE MAMME DI MONTESCAGLIOSO,E’ UN ARGOMENTO ABBASTANZA DISCUSSO IL NOSTRO PARCO GIOCHI ,OGNI VOLTA CHE CI PORTO MIA FIGLIA NON SI FA ALTRO CHE PARLARE DI QUANTO SIA POCO ADATTO E MAL TENUTO.

LA PICCOLA ARIA CREATA PER I NOSTRI FIGLI,MI RIFERISCO A QUELLA DI FRONTE AL CAMPO SPORTIVO NON  HA LE CARATTERISTICHE CHE UN PARCO GIOCHI DOVREBBE AVERE;

AL SUO INTERNO LO SPAZIO E’ TUTTO DISCONNESSO,PIENO DI  BRECCIOLINA CHE  NON PERMETTE AI BIMBI DI MUOVERSI LIBERAMENTE,

GLI SCIVOLI CHE POGGIANO POI SU DELLE COLATE DI CEMENTO LASCIANO PROPRIO A DESIDERARE

LO SCIVOLO PICCOLINO SU CUI DOVREBBERO SALIRCI I PIU’ PICCOLI LATERALMENTE NON E’ PROTETTO.

PER TERRA SPESSO SI TROVANO VETRI E CARTACCE.

LA STACCIONATA CHE DOVREBBE PROTEGGERE IL TUTTO, MANCA UN PO’ DI LA E UN PO’ DI QUA E SULLA STRADA ADIACENTE LE MACCHINE SFRECCIANO….IL PERICOLO INSOMMA E’ DIETRO LA PORTA.

IL PARCO GIOCHI DOVREBBE ESSERE UN MOMENTO DI DIVERTEMENTO,DI SVAGO E DI RELAX…IL NOSTRO NON LO E’.

MI SONO CHIESTA CHE FINE AVESSE FATTO IL NOSTRO VECCHIO PARCO GIOCHI ED HO CHIESTO INFORMAZIONI IN COMUNE A CHI DI COMPETENZA.

MI HANNO DETTO CHE SI STAVA VALUTANDO L’IDEA DI RIPRISTINARLO,E CHE LA PROSSIMA SETTIMANA CI DAVANO QUALCHE RISPOSTA.

NELL’ATTESA APRO UNA DISCUSSIONE A CHI FOSSE INTERESSATO AD UNIRSI E MAGARI FORMARE UN GRUPPO,UN COMITATO DI GENITORI CHE PORTINO AVANTI QUESTA CAUSA.

CREDO CHE I NOSTRI BIMBI SE LO MERITANO!!!ED ANCHE NOI…

 


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3 Commenti

  1. Lucrezia Didio

    Il diritto al gioco è annoverato tra i diritti fondamentali dell’infanzia…quindi ogni comune dovrebbe fare il possibile per tutelarlo. Tuttavia, attualmente, per le amministrazioni è sempre più difficile rispondere in maniera adeguata ai bisogni della comunità, e spesso sono i diritti delle fasce più deboli, come appunto i bambini, ad essere sacrificati.  E la risposta è sempre la stessa. Non ci sono i soldi. Questo in larga misura è vero, ma ciò non ci legittima all’immobilismo. Perchè esperienze nel resto d’Europa e d’Italia ci insegnano che si possono fare le cose che si facevano prima (quando c’erano i soldi, per intenderci) anche oggi, ma in maniera diversa. Come? Con il mutuo sostegno e la collaborazione da parte dei cittadini. E i nuovi orientamenti, in tal senso, hanno consentito di elaborare tecniche e strumenti innovativi che consentano al cittadino di prendere parte attiva nei processi di riqualificazione e riappropriazione degli spazi (come il citato parco giochi, ad esempio). 

    A tal proposito mi permetto di segnalare uno strumento legislativo che per la sua semplicità e immediatezza, risulta facilmente comprensibile anche ai non addetti ai lavori. Semplice ed operativo di recente emanazione, elaborato e redatto per la prima volta dal comune di Bologna, ma che attualmente molti comuni d’Italia (da quelli più grandi e quelli più piccoli) stanno adottando per le importanti ricadute e l’efficacia che si esso si stanno osservando. 

    Si tratta di un Regolamento, “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani”. E’ uno strumento, da adottarsi mediante semplice delibera comunale, che consente di semplificare le procedure burocratiche per la gestione dei beni pubblici e consente ai cittadini di prendere parte attiva a questo processo. 

    Linko qui la pagina dove è possibile scaricarlo gratuitamente: http://www.labsus.org/scarica-regolamento/

    Consiglio tutti gli interessati a perdere qualche minuto per leggere queste poche ma importantissime pagine che stanno davvero contribuendo in maniera considerevole a segnare la nuava stagione urbanistica di molte città italiane. 

    La possibilità di intervenire attivamente nel recupero e nella gesione dei beni pubblici da parte dei cittadini c’è, è reale e concreta, occorre solo prenderne coscienza e attivarsi per farlo.

    Spero di aver dato uno spunto utile.

      1. Lucrezia Didio

        Mi fa piacere! Io ho avuto la fortuna di conoscere personalmente alcune delle persone che hanno lavorato alla redazione di questo strumento, e ho avuto modo di vedere che il processo che porta all’adozione di questo regolamento, si ripete spesso con caratteri comuni. In genere parte tutto dall’esigenza di un gruppo di cittadini, che spinti dalla necessità o dalla voglia di intervenire sul proprio territorio, si auto organizzano e ne propongono l’adozione in sede comunale. Anche se a volte accade che siano le stesse amministrazioni, quelle più illuminate e lungimiranti, ad adottarlo direttamente. Io credo che a Monte, uno strumento del genere non possa che giovare positivamente alla collettività, da molti punti di vista. Si potrebbero anche organizzare degli incontri di confronto sul tema, per chi fosse interessato. Resto a disposizione per qualsiasi tipo di informazione e chirimento. 

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