I servizi sociali nell’ambito del contratto di quartiere di Montescaglioso

Antefatto

Nel progetto preliminare di contratto di quartiere, che reca la mia firma, uno dei soggetti attuatori e proponenti era la cooperativa Progetto Popolare che, nel quadro di una concertazione con il Comune, avrebbe dovuto realizzare e garantire, reperendo i necessari canali finanziari, alcuni servizi ai cittadini del centro storico. E’ infatti di tutta evidenza che ripopolare il centro storico, significa anche garantire  i necessari servizi ai cittadini che dovranno insediarvisi.

Fatto

L’attuale amministrazione comunale ha ritenuto tuttavia di dover variare il progetto preliminare, approvando un proprio e distinto progetto e ponendo i costi relativi alla realizzazione e gestione dei servizi sociali, a carico del bilancio comunale. Così, con determinazione del Capo settore Affari Generali n° 57 del 18.03.2004 (la stessa con la quale si approva il progetto, attribuito a Mister X, sui temi di sperimentazione) viene approvato questo programma che prevede un impegno di spesa a carico del Comune di € 295.000,00.

I contenuti

Leggendo il testo del citato programma mi sono apparse subito evidenti alcune incongruenze. Gli argomenti trattati cioè non mi erano del tutto nuovi, così, avendo io frequentato un corso di perfezionamento presso la Facoltà di Architettura di Reggio Calabria sulle tematiche inerenti la sostenibilità urbana, ho ritrovato tra i miei appunti il riferimento al seguente link

http://www.lacittadeibambini.org/pubblicazioni/articoli/lab_operativi.doc

dove con mia grande sorpresa, ho trovato la copia perfetta di una parte consistente del progetto approvato dal comune con la determinazione dirigenziale di cui sopra. Praticamente è identica anche la punteggiatura! Vi trascrivo di seguito una parte che secondo me è emblematica.

I cortili condominiali. Nel 1989 il Consiglio delle Nazioni Unite ha approvato la Convenzione Internazionale di difesa dei Diritti dell’Infanzia. Nel 1991 il Parlamento italiano ha ratificato la Convenzione, che da quel momento è diventata legge del nostro Stato. L’articolo 31 di questo documento difende il diritto dei bambini al gioco. La nostra società deve quindi operare perché questo diritto venga difeso e garantito per tutti i bambini.
Spesso invece, per decisioni prese prima di questo impegno del Parlamento, i regolamenti condominiali limitano o addirittura proibiscono il gioco dei bambini. Quasi sempre è proibito giocare sulle scale, negli androni e perfino nei cortili in certe ore del giorno, in genere dopo pranzo, quando si presume che gli adulti possano aver voglia di riposare. In genere si obbietta, i bambini fanno chiasso, disturbano. Certo, fanno chiasso e disturbano, ma forse non disturbano il traffico urbano, l’uso smodato dei clacson, l’uso ormai generalizzato delle sirene di allarme? Nessuno ha mai chiesto di proibire l’uso del clacson, delle sirene e l’arresto del traffico dalle 14 alle 16. Nella attuale situazione di pericolo ambientale, che rende difficile qualsiasi autonomia, il cortile condominiale potrebbe essere il luogo ottimale per il gioco dei bambini anche molto piccoli, ma anche un luogo di incontro per anziani e per tutti i condomini e i vicini. Spesso i cortili sono stati invece utilizzati come parcheggi e quindi sono diventati pericolosi, sporchi, poco accoglienti. Quasi sempre sono privi di attrezzature di gioco che invitino e incoraggino i bambini o di attrezzature per la sosta degli adulti.
Sarebbe auspicabile che i Sindaci, rappresentanti di tutti i cittadini compresi i bambini, dopo aver messo a norma i regolamenti di polizia municipale, che spesso vietano il gioco negli spazi pubblici della città, invitino i Consigli condominiali a:

1.      rivedere il regolamento del Condominio per verificare se vi siano articoli che contrastano o violano l’articolo 31 della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, che sancisce il diritto al gioco dei bambini e metterlo a norma se necessario;
2.      valutare la possibilità di restituire il cortile condominiale ai bambini (ma anche agli anziani, ecc.), liberandolo dalle macchine e dotandolo di strutture di gioco, di parti verdi, ecc.; il Comune potrebbe mettere a disposizione dei Consigli condominiali disponibili risorse economiche e consulenze gratuite da parte del suo Ufficio tecnico.”

Ora io trovo assolutamente encomiabile e geniale  l’idea di recuperare al verde attrezzato ed al gioco per i ragazzi i cortili condominiali.

Se solo ce ne fossero di cortili condominiali con queste caratteristiche nel nostro martoriato Centro Storico, da recuperare in tal senso!

Insomma, l’evidente e selvaggio copia-incolla sembra essere la costante che caratterizza la realizzazione dei progetti nel nostro Comune. Ma magari questa è solo una mia opinione, dettata dal fatto che io sono prevenuto nei confronti dell’attuale amministrazione comunale.  Ciononostante invito chiunque a prendere visione degli atti citati, a confrontarli ed a trarre le proprie autonome conclusioni. 

Franco Noia


Commenti da Facebook

1 Commmento

  1. ciffo

    Se, come mi sembra di capire, misterX non ha alcuna competenza su temi inerenti urbanistica e architettura… bhè… ben venga allora il copia e incolla da testi universitari… pensa quanti danni se cominciasse a improvvisare!
    A parte la battuta… la cosa sarebbe da approfondire.
    300mila euro stanziati e sottratti alla comunità per recuperare inesistenti cortili condominiali nel centro storico??????
    Qualcuno può intervenire? MrX? Amministratore?
    Chi svela l’arcano?

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