la condizione femminile in medio oriente

IRAN, BICICLETTA ISLAMICA PER LE DONNE
TEHERAN – L’Iran fabbricherà delle biciclette islamiche per le donne, concepite per dissimulare il più possibile le forme. Lo riferisce il quotidiano governativo Iran. “La bicicletta comprende una cabina che coprirà metà del corpo della ciclista”, precisa il quotidiano che cita anche uno dei responsabili del progetto, Elaneh Sofali, secondo il quale “questo permetterà di incoraggiare lo sport femminile.

A metà degli anni ’90 Faezeh Hashemi, presidente della Federazione sportiva femminile e figlia dell’ex presidente pragmatico Akbar Hashemi Rafsanjani, fece una dura lotta perché fosse garantito alle ragazze il diritto di andare in bicicletta. Alcuni gruppi di integralisti arrivarono ad aggredire fisicamente giovani donne su due ruote in un parco di Teheran, e la stessa Faezeh fu insultata apertamente. Oggi l’uso della bicicletta è consentito alle ragazze, che però se ne servono praticamente solo in qualche parco con piste ciclabili, come del resto gli uomini.

 

Si tratta di un articolo che leggevo stamane sul sito www.ansa.it. E’ sconcertante, orribile, deprimente che le donne siano ancora emarginate in questo modo..trattate alla stregua di oggetti senza anima, né mente…


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5 Commenti

  1. piovasco

    La cosa assurda è che c’è qualcuno in occidente che afferma che trattandosi di espressioni di una cutura diversa vanno rispettate.

    Io non lo credo, credo che fin quando continueremo a non sostenere le poche voci di dissenso provenienti da quei paesi e ci barricheremo nel nostro egoismo mascherato da pacifismo della non ingerenza (a protezione di interessi finanziari) avremo fatto un danno prima che alle donne ed ai deboli di quelle regioni, a noi stessi ed alle generazioni future. 

     

    è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago…

    1. michela

      .. e pensare che qualche anno fa qui da noi un regista ben noto utilizzava proprio la bicicletta per evidenziare le forme dell’attricetta protagonista…
      divergenze di longitudine.. entrambi espressione di disequilibrato uso dell’immagine e del rispetto della donna.
      ci sarà mai finalmente un equilibrio dignitoso per la condizione femminile?
      topobiche_81

      1. piovasco

        Ho come la sensazione che il riequilibrio nell’uso dell’immagine tra uomo e donna si avrà da un avvicinamento dello sfruttamento dell’immagine maschile in modo speculare rispetto alla femminile.

        Evitando di essere bacchettoni potrei dire viva “il mercato”, credo che anche le donne abbiano il diritto di disimpegnarsi ogni tanto godendosi le forme di qualche “attricetto” che non sia Lino Banfi (con tutto il rispetto e la riverenza per il mitico Lo Gatto)Laughing

        Tornando seri, credo che con tutte le storture ed il cattivo gusto possibili, il sistema occidentale sia preferibile alla repressione da Burqua degli estremisti islamici.

         

        è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago…

    1. piovasco

      Non solo gli islamici. Certo loro sono indietro di duecento anni almeno, su questo. Stando strettamente alla religione anche noi cattolici non scherziamo. Ieri guardavo i servizi sulla Conferenza Episcopale Italiana e potevo ammirare una pletora di uomini che ammonivano e pontificavano su tutto anche su argomenti che coinvolgono strettamente l’universo femminile, senza la presenza ovviamente di una donna. L’universo cattolico nelle sue gerarchie non ammette le donne nei ruoli più rappresentativi, le vede solamente come le suore servizievoli. Questo la dice lunga su un retaggio vecchio di secoli che nei momenti di maggiore influenza si rifletteva anche sulla società laica.

      è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago…

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