Montescaglioso La Notte dei Cucibocca, da suggestivo racconto a triste realtà paesana

Riceviamo e diffondiamo,

La Notte dei Cucibocca, da suggestivo racconto a triste realtà paesana

“Sconcerto e indignazione per la diffida del sindaco alla società che organizzava l’evento”

I Cucibocca I Cucibocca

Nella comunità montese, ha destato molto sconcerto e indignazione la lettera di diffida inviata il 30 dicembre scorso dal Sindaco, Vincenzo Zito, alla società “CooperAttiva” intimando questa di non continuare più a preparare il tradizionale rito de “La Notte dei Cucibocca”. L’antica manifestazione, in programma a Montescaglioso la sera del 5 gennaio, dormiente dal 1990 nei cassetti della locale Pro Loco, è stata, dal 1999, magistralmente ripresa e rivitalizzata da CooperAttiva ottenendo e capitalizzando, anno dopo anno, un crescente successo mediatico e di partecipazione finanche di puntuali osservatori provenienti da paesi vicini ed extra regionali. Come da consuetudine quasi ventennale, la CooperAttiva, società dedita ad attività culturale e turistica, con largo anticipo, chiede all’Amministrazione di turno, un formale incontro al fine di definire nei dettagli il programma e le attività collaterali connesse al predetto evento. Quest’anno, con tale richiesta, effettuata in data 24 nov 2016, num. prot. 20605/A, viene persino ribadito che i contributi regionali legati all’evento devono in ogni caso essere gestiti dal Comune, non solo, la CooperAttiva assicura di compartecipare con proprie risorse economiche ed umane alla realizzazione dello stesso. Ma, alla cortese ed opportuna richiesta di un incontro, il Sindaco, il Vice Sindaco e l’Assessore alla Cultura, evidentemente disinteressati al contenuto della medesima, il giorno 19 dicembre u.s., rispondono con una delibera di Giunta (la n. 125) attraverso la quale, tra l’altro, si affida alla locale associazione Pro loco la gestione del programma “La Notte dei Cucibocca”. Per onestà intellettuale, onde evitare equivoci, è giusto e doveroso ricordare che la locale Pro Loco è anch’essa un sodalizio con una storia di tutto rispetto e di sani principi, che, nel corso degli anni, dal lontano 1967, con alti e bassi, direttamente o a sostegno di attività intraprese da altri, contribuisce alla promozione culturale e valorizzazione del nostro paese oltre i confini della Basilicata e dell’Italia. Detto questo, va anche puntualizzato che sia la Società Coop. “CooperAttiva” e sia l’associazione “Pro Loco” sono organismi di diritto privato, quindi, non sono sotto la gestione amministrativa dell’Ente comunale, perciò il Sindaco deve soltanto garantire loro un rapporto di collaborazione imparziale, efficace e virtuoso, in pratica, non dovrebbe mai assumere decisioni in modo da favorire o penalizzare l’una nei confronti dell’altra, sia sotto l’aspetto dell’immagine e sia sotto il profilo economico. Ebbene, in questo caso, se il Sindaco non ha esercitato il suo ruolo di garante, nemmeno la locale Pro Loco ha tenuto fede ai propri principi e alle proprie rispettabili finalità sociali che, a tutela della credibilità, onore e prestigio dell’Associazione, dovrebbero essere perseguite adottando contegni etici e rispedendo al mittente protezioni politiche pregiudizievoli di evidente natura clientelare. In Italia, le Pro Loco non hanno l’esclusiva della promozione delle tradizioni e della cultura locale, infatti, la maggior parte delle volte, la loro funzione è di mera collaborazione e/o supporto ad altri Enti, Associazioni o Cooperative che, nei rispettivi statuti, spesso, portano avanti i medesimi scopi. A questo punto, c’è da chiedersi: ma se ci sono già degli operatori, competenti ed esperti, che propongono e dignitosamente realizzano l’evento da circa vent’anni, che necessità c’è di sostituirsi/li nella loro attività? Per esempio, qualora un giorno i soci della Pro Loco di Montescaglioso volessero promuovere, come tradizione locale, gli antichi mestieri destinati all’estinzione come il ciabattino, il sarto, il falegname, l’addetto alla lavorazione del latte, ecc…, non si sognerebbero mai di sostituire i veri artigiani e mettersi a riparare scarpe, a realizzare o riparare vestiti o porte nonché produrre formaggi e mozzarelle ma, in ottemperanza al loro statuto, si impegnerebbero a creare le condizioni socio-culturali affinché questo genere di attività continuino ad esistere nella nostra comunità. Oltretutto, facendo azioni di prepotenza, ossia, senza l’utilizzo di un bando pubblico o manifestazione d’interesse, si corre il rischio di innescare una spiacevole e controproducente rivalità tra operatori del settore che, oltre ad offendere l’intelligenza di chi svolge il ruolo di Primo cittadino e di chi svolge una funzione di primo piano nella Pro Loco, non converrebbe proprio a nessuno, specie in questo periodo storico dove un’intera Comunità ha fortemente bisogno di uscire da una, fin troppo, perdurante crisi economica e sociale. Per questo motivo, non si comprende affatto il perché di una lettera di diffida, che di solito viene intimata a chi è inadempiente in qualcosa. A meno che il Sindaco non voglia trasformare il racconto dei “Cucibocca” in una infelice realtà dove i cittadini, con le bocche cucite, non potranno più “infastidire” il “manovratore” che, indisturbato, guiderà, irresponsabilmente, la Comunità montese verso il baratro istituzionale, sociale ed economico! Con queste prospettive, l’attivazione di percorsi istituzionali trasparenti e meritocratici continuerà ad essere rinviata a data da destinarsi, intanto, i giovani, sconfortati da simili metodi di gestione della cosa pubblica, abbandonano il paese! I restanti cittadini montesi devono farsi una ragione ed attendere rassegnati tempi migliori? No! Bisogna reagire come ha fatto la CooperAttiva, quantomeno socializzando quanto ingiustamente subito! Intanto, purtroppo, questo episodio dimostra che le tante promesse elettorali da soddisfare sono troppe e dopo un periodo d’incubazione nel grembo marcio della vecchia politica, come i funghi, giorno dopo giorno, iniziano ad emergere in superficie divenendo visibili a tutta la comunità ed in questo contesto anche una manifestazione culturale diventa una cartina al tornasole del grado di libertà amministrativa di un Sindaco! Quindi, se non ci sono valide e serie ragioni istituzionali che hanno obbligato il Sindaco ad agire contro un’associazione di diritto privato, la sua decisione di inviare addirittura una diffida è palesemente un ignobile atto intimidatorio e persecutorio nei confronti dei soci della CooperAttiva, probabilmente, al mero scopo di favorire coloro che l’hanno sostenuto nelle ultime elezioni amministrative! Il M5S, non tollerando simili vessazioni istituzionali ed in attesa di ottenere maggiori chiarimenti, sollecita il Sindaco a rendere pubblici i veri motivi della sua dissennata scelta, altresì, a restituire a CooperAttiva quanto illegittimamente tolto. Con l’Augurio di un sereno 2017!

 Peppino Ditaranto, Consigliere comunale M5S Montescaglioso


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