Ciao Babbo – l’addio di Giovanna al papà Antonio D’Elicio

Ringrazio il mondo delle pro loco, lucane e non, per le parole di stima e affetto rivolte a mio padre, Antonio D’Elicio. Chi l’ha conosciuto,sa bene quanto lui amasse e fosse orgoglioso di questa terra,della sua storia e della sua cultura. Ha dedicato l’intera vita a valorizzarla e a promuoverla anche oltre i confini regionali,impegnandosi nel mondo delle pro loco con passione, intelligenza, onestà, gratuità, a partire dalla fondazione nel 1967 della pro loco del suo paese, Montescaglioso, fino alla fondazione, insieme a Bruno Albano ed altri, del Comitato Unpli di Basilicata nel 1985. Da figlia,ironicamente dico che ho quasi dovuto contendermi il suo tempo libero con la pro loco prima, e l’Unpli poi. E sempre da figlia, da osservatrice a bordo campo, so quanto mio padre abbia tenuto a cuore le tantissime persone conosciute nella famiglia delle pro loco,in particolare le nuove leve. I giovani che oggi sono ai vertici dell’Unpli lucano,per anni sono stati i pupilli di mio padre,potrei dire che li ha cresciuti e li ha guidati nel loro percorso pro loco. Ne era orgoglioso quasi come un padre e anche nei contrasti,nei dissapori, nella diversità di vedute mio padre non ha mai confuso o dimenticato l’essere umano che sta dietro il socio, il consigliere, il segretario o il presidente. Le parole post mortem sono belle, commoventi e servono più ai vivi che ai morti, addolciscono il dolore amaro di chi rimane. Ma è in vita che bisogna amare, apprezzare e rispettare le persone, se davvero nutriamo affetto e stima per loro,altrimenti è solo ipocrisia. E senza rancore o polemiche,vorrei solo dire che mio padre ha sofferto profondamente per la “damnatio memoriae” che gli è stata riservata negli ultimi tempi.
Provate ad andare sul sito istituzionale dell’Unpli Basilicata, non c’è una parola,una foto che ricordi l’impegno e la vita spesa per le pro loco. Andate alla voce “consiglio”, mio padre è l’innominato, non è neanche annoverato tra i fondatori. I dissapori, le antipatie personali vanno accantonate dinanzi alla verità. La storia non si può negare,la verità non può essere insabbiata e 30 anni dedicati all’Unpli Basilicata non si possono far cadere nell’oblio o cancellare. Su quel sito,sembra che l’Unpli sia nato l’altro ieri e invece,opera,dal 1985. Forse mi sbaglio,ma ho come l’impressione che si voglia annullare e cancellare la memoria storica costruita da mio padre e da altri uomini appassionati come lui,penso a Bruno Albano,Nicola Summa,Pino Gallo e tanti altri ancora.
Un post su fb che fra due giorni finisce nel dimenticatoio è bello sì,ma non rende giustizia alla verità, è solo un gesto per lavarsi la coscienza e per farsi belli davanti agli occhi degli utenti fb. Mi dispiace che nessuno abbia compreso, neanche intuito, il dolore di mio padre in questi ultimi anni, nemmeno il mio stesso sangue ha avuto la sensibilità di arrivarci. Forse, troppo presi dall’entusiasmo del mondo pro loco, nessuno ha avuto la sensibilità di capire che l’opinione personale è una cosa, la verità storica è un’altra e non si può negare. Così facendo,si uccidono moralmente le persone e si vanifica il lavoro svolto per 30 anni. Lo ripeto, senza rancore, ho anche tanti bei ricordi con voi,ma il macigno dal cuore di mio padre andava tolto.
Ora, babbo mio, puoi riposare in pace, tua figlia.


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