Ditaranto la Polisportiva rappresenta una seconda famiglia.

Gianluca Ditaranto

Gianluca Ditaranto,nel corso della sua carriera può annoverare anche un’ insolito stop delle attività per emergenza sanitaria : com’e’ cambiata la tua settimana tipo.

E’ una situazione inaspettata, ma è necessario che ognuno di noi svolga la sua parte affinchè quest’incubo termini al più presto. Cerco, inoltre, di mantenere la giusta forma fisica attraverso gli allenamenti quotidiani: le sedute in campo sono completamente differenti, ma anche tra le mura domestiche, con l’ausilio di strumenti è possibile svolgerle al meglio»

Giorni delicati ai vertici del calcio: si discute circa la possibile ripresa delle attività. Secondo lei sussistono le condizioni per completare la stagione?

«Il gioco del calcio implica assembramenti e contatti continui: rispettare gli obblighi sanitari, di conseguenza, diverrebbe complicato. È possibile, inoltre, discutere di controlli accurati attraverso test e tamponi soltanto nei contesti calcistici principali, mentre sul fronte-dilettanti la situazione sarebbe incontrollabile: è difficile ripartire, ma ci atterremo alle decisioni degli organi competenti».

Sei ritornato alla Polisportiva: cosa l’ha convinta ad accettare il progetto prospettatogli dal club biancazzurro?

«Nel corso degli anni mi sono relazionato con diversi ambienti potrebbe sembrare un pensiero retorico, ma in entrambe le società ho incontrato gente seria e ambiziosa sia sul fronte dirigenziale che tecnico. Ho avvertito subito un feeling con la Polisportiva dove sono maturato molto e sono apprezzato da tutti il presidente e una persona di comprensione e saggia .Mi sono allenato molto e continuero e necessario per poter raggiungere grandi obiettivi: quest’anno l’unione del gruppo ci ha consentito di duellare per i playoff , al di là dell’esito della stagione, siamo soddisfatti di quanto conquistato finora. Vorrei vincere con la Polisportiva il prima possibile.

Mister D’adamo la ritiene imprescindibile,sulla fascia destra è soddisfatto della sua stagione?

«È un ruolo che ricopro con estremo piacere perchè, dal punto di vista tattico, consente di fornire il giusto equilibrio alla squadra sia in fase di ripartenza, che di non possesso. All’ inizio ho trovato difficolta con qualche panchina ma poi entrambi abbiamo capito la questione tattica che poteva portare miglioramenti alla squadra. Sono arrivate ottime prestazioni e 5 gol. Ritengo che, prima della sosta, la squadra stesse interpretando al meglio le richieste del mister. La sospensione ha intaccato i dettami tecnico-tattici costruiti con sacrificio durante ogni allenamento e di questo c’è rammarico, ma la salute è assolutamente prioritaria: a livello individuale, però, sono più che soddisfatto».


«Il mio legame con la Polisportiva va oltre l’aspetto calcistico: è la squadra della mia città e la considero ormai una seconda casa. Mi piacerebbe vincere un campionato, si tratta di una piazza che merita di più,però ciò dipende anche da noi che scendiamo in campo.

A Montescaglioso vanta anche esperienze nell’ altra squadra cittadina in Eccellenza quali ricordi conserva in merito?

«Ricordi assolutamente positivi, anche perché fu una sfida particolare: mi sono allenato bene venivo da un ottimo anno in prima categoria con tante presenze e con 6 gol, ho voluto provarci ed ho esordito in Eccellenza con mister Martinelli,purtroppo trovando poco spazio, come detto prima dipende anche da noi atleti costruirci qualcosa di buono in campo perché solo con le buone prestazioni si centrano gli obiettivi che devono andare sempre di pari passo con la società.

Ha un desiderio particolare per quel che riguarda la carriera data la giovane età

«Ho 25 anni e sento di poter giocare con continuità ancora per tanti anni : non ho un desiderio particolare, poiché ogni mia esperienza è subordinata soprattutto alla concretezza del progetto in questione. Nel calcio è di fondamentale importanza che tutte le componenti funzionino al meglio».


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