Montescaglioso, Enzo Bernalda : una delle “bandiere” biancazzurre anni ’80.

Enzo Bernalda


Nato a Montescaglioso, classe 1961, centrocampista , classico numero 8 , ma già un giocatore moderno per la sua epoca per la sua duttilità sapeva ricoprire tutto il centrocampo e adattarsi al gioco e fare le due fasi , venne impiegato spesso e volentieri anche come esterno basso.
Dopo una trafila che lo vide iniziare a giocare nelle giovanili della Meazza Montescaglioso e quindi trascorrere annate con la casacca gialloverde, esordendo giovanissimo in campionati ufficiali, fu voluto dal presidente Rocco Santarcangelo per essere titolare nella massima serie regionale nella stagione 1980-81, passando così nell’altra squadra cittadina che proprio nella stagione 1979-80 aveva vinto il campionato di Prima categoria, con storici derby e con cornici di oltre duemila spettatori, con l’ F. C. Montescaglioso che si classificò prima e la Meazza terza.

Nelle fila biancazzure, rimase diversi anni sempre nella massima categoria, (attuale Eccellenza) sfiorando diverse volte la serie D (un quarto posto nella stagione 1980/81 e un terzo posto nella stagione 1983/84), e portando il Montescaglioso ad una storica fase finale di coppa Italia in terra siciliana contro il Giarre dell’ex Verona, Franzoni, dopo la vittoria per 3-1 contro l’Avigliano.
Giocò più di 200 partite, realizzando anche reti decisive come quella direttamente da calcio d’angolo o come quella contro il Ferrandina nella stagione ‘80-81 che valse il 2-1 finale con un gran colpo di testa.
Proprio dopo questa lunga trafila ad alti livelli nella squadra del presidente Santarcangelo, si accasò in categorie minori sempre a Montescaglioso per dare esperienza alle nuove leve locali. Rifiutò anche proposte allettanti da squadre regionali della massima categoria e anche dalla vicina Puglia, concludendo la sua carriera di giocatore nella prima metà degli anni ‘90.

Terminata la carriera da calciatore, è rimasto sempre in orbita locale.
Allenò nei primi anni 2000 in coppia con Franco Mianulli la Polisportiva Montescaglioso, terminando al primo posto il girone di andata per poi perdere posizioni al girone di ritorno, in uno dei campionati più competitivi degli ultimi anni.
Allenò anche la Juniores, svolgendo il ruolo di preparatore atletico, considerate le sue ottime esperienze e vittorie nell’atletica leggera.
Da dirigente della società Atlas calcio a 5 poi, vinse anche una coppa regionale e campionato di Serie D calcio a 5 nel 2011.

Rappresenta per Montescaglioso una delle “bandiere” biancazzurre, grazie all’abnegazione mostrata nel centrocampo montese, uomo d’ordine, e leader silenzioso ma, soprattutto, attaccato ai colori montesi che gli consentirono di essere uno dei beniamini del comunale quando le tribune erano esposte al sole e di permanere nell’ F.C.Montescaglioso per anni, disputando ben sette campionati di Promozione massima categoria regionale, non facendo mai mancare il suo prezioso contributo, la sua dedizione agli allenatori come Rago, Tosetti o Salluce.

Oggi è più difficile trovare le “bandiere”, il calcio, non tanto quello di categorie regionali ma in tutte le serie, è cambiato, pertanto la permanenza degli atleti, in un club, risulta essere molto breve (due/tre stagioni, nella migliore delle ipotesi), poi inevitabilmente avviene il distacco ed inizia la fase della nostalgia e del rimpianto da parte degli stessi.

E’ un altro calcio, ma sono mutate anche le componenti di questo sport, le stesse dinamiche fanno prevalere l’aspetto economico su tutte le altre sfaccettature di un mondo dove sempre meno si è dotati di spirito di bandiera.

Raffaele Capobianco 


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