mercoledì 24 Aprile 2024

Montescaglioso, i “mastini” della difesa biancazzurra Pippo Mianulli, Nicola Zaccaro e Michele Pavone.

 
Polisportiva Montescaglioso 1991-92
Mianulli ,Zaccaro e Pavone furono interpreti di un calcio in cui, le difese, operavano piu’ delle volte a uomo, attraverso un gioco fatto d’astuzia, grinta e “cattiveria” agonistica, attaccamento alla maglia, sempre grondante di sudore ma anche di buona tecnica individuale e bravura tattica erano già giocatori moderni perché sapevano adattarsi al ruolo e ricoprire più ruoli.
I primi anni’90 per il calcio montese  rappresentarono il ritorno nelle categorie importanti in cui il pubblico era abituato (da cui ne uscì dalla prima categoria con il ritorno del presidente Rocco Santarcangelo che rilevo il titolo dal presidente Ambrogio Lippolis l’anno prima con annate dignitose in prima categoria in un contesto di buon livello che rappresentava l’allora prima categoria dopo i grandi fasti dei primi anni ottanta fino all 85-86 dopo aver sfiorato più volte la promozione nell’ interregionale,   sempre con Santarcangelo . Furono due stagioni con il doppio salto dalla prima categoria all’ Eccellenza, in quelle stagioni i biancazzurri ebbero le migliori difese del girone B di prima categoria dove Panico mantenne la porta inviolata per 10 partite , grazie ad alcuni atleti che , costituirono reparti arretrati definiti “d’acciaio”.

Mianulli classe ’66 fu’ interprete di un calcio in cui, le difese, operavano il piu’ delle volte a uomo, attraverso un gioco fatto d’astuzia, grinta e “cattiveria” agonistica, attaccamento alla maglia, sempre grondante di sudore. Zaccaro classe ’64 di tecnica individuale dove deliziava il pubblico con vere e proprie opere d’arte con giocate individuali e lanci lunghi millimetrici, le sue gesta sono ancora vive nei ricordi del pubblico montese. Pavone il piu piccolo classe ’70 aggiungeva alla difesa montese il giusto equilibrio sapendo svolgere più ruoli e giocando d’anticipo sull’avversario. Erano già di giocatori moderni perché sapevano adattarsi al ruolo ed erano duttili . Per tutti rimane una delle migliori difese viste al comunale.

Questi atleti uomini ,sono rimasti nei ricordi dei tifosi e sono talmente apprezzati da essere diventati, oltre che beniamini, veri porta bandiere del calcio montese degli anni 90.

Questo modo di interpretare il calcio, ovviamente riferito al contesto dell’epoca, non può essere paragonato a quello moderno, in quanto sono cambiati tutti i parametri di valutazione, che rimarrà negli annali per la genuinità, la passionalità, le lacrime di gioia e di dolore, contrariamente ad oggi dove spesso, altri diversivi, distraggono il grande pubblico dalla partecipazione attiva, soprattutto la domenica con l’appuntamento della partita e di quello che ne segue.

Raffaele Capobianco 


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